Biuso
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Inserito il - 19/10/2005 : 13:51:45
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Georges (Daniel Auteuil) è un affermato presentatore televisivo, la moglie (Juliette Binoche) una scrittrice. Un uomo pubblico che non ha nulla da nascondere. Se non una bugia detta all’età di sei anni e che cambiò il destino di un altro bambino. Quella menzogna ritorna sotto la forma di disegni, cartoline, videocassette che qualcuno gli spedisce e che fanno crescere nella vita di Georges la paura, le tensioni, l’angoscia. Ma alla fine non sarà lui a pagare.
Totalmente privo di colonna sonora e sobrio sino al gelo ma –come il precedente La pianista- intessuto della ferocia dell’esistenza quotidiana, il film di Haneke penetra a poco a poco nell’interiorità di un uomo svelandone tutta la meschinità. E lo fa a partire da uno dei fondamenti prelogici della logica, il principio secondo cui factum infectum fieri nequit, “è impossibile che ciò che è accaduto non sia mai accaduto”. Una volta avvenuti, i fatti portano con sé tutta la potenza del tempo e niente può cancellarli, sino alle estreme conseguenze. Un film bergmaniano in atmosfera francese.
agb
«Vorrei togliere al mondo il suo carattere straziante» (Nietzsche)
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