manzotti
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Regione: Italia
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Inserito il - 29/03/2004 : 10:35:53
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E' con grande piacere che prendo parte a questo forum simpatico e interessante. In particolare mi sono sentito chiamare in causa per quanto riguarda il ruolo dell'inconscio e la TMA (sia in questo thread che in un altro). Vorrei precisare alcune cose.
Sulla psicanalisi. La TMA affronta il problema della natura della mente rispetto al mondo fisico; la psicanalisi no. Sono due ambiti diversi. L'assenza di menzioni a Freud non significa affatto un giudizio di merito su questo autore.
Sull'inconscio. Nel momento in cui Freud propose di prendere in considerazione l'esistenza di processi inconsci ebbe una intuizione straordinaria che andava contro la tradizionale idea della completa trasparenza dell'io a se stesso (per esempio in Cartesio). Tuttavia Freud non dubitava affatto dell'esistenza della mente cosciente. Con lo sviluppo del cognitivismo e di certe teorie eliminativiste della coscienza si è affermata, presso certi autori, una posizione estrema che sicuramente Freud non avrebbe condiviso: l'idea che la mente sia tutta inconscia o, più correttamente, non cosciente. La "mente cognitiva", infatti, non è necessariamente cosciente e potrebbe anche non esserlo affatto. Sarebbe una mente completamente "inconscia" come quella che, filosoficamente, si attribuisce a uno "zombie filosofico" (descritto per esempio da David Chalmers). Ma che senso ha una "mente inconscia"? Perché chiamarla "mente"? Per esempio, un sogno "inconscio" avrebbe significato o sarebbe una contraddizione in termini? Io credo che sia un'assurdità, così come l'idea di una mente priva di "esperienza e di unità"; cioè di coscienza. Quando nel libro diciamo che la mente è soltanto cosciente intendiamo riferirci al fatto che se una evento "non conduce a un evento cosciente non può essere definito evento mentale". E qui lo ribadisco. Anche l'inconscio (di cui non abbiamo mai negato la esistenza) è mentale nella misura in cui contribuisce a modellare o alterare la sfera della coscienza. Altrimenti che cos'è? La mente incosciente è definita a partire dalla mente cosciente e non viceversa. Per esempio. Immaginiamo che esista un processo puramente inconscio nella mente di un soggetto. E supponiamo anche che questo processo non abbia mai alcun influsso sulla mente cosciente del soggetto. Non alteri, né direttamente né indirettamente, la sua esperienza del mondo. Perché dovremmo considerarlo un processo "mentale"? Perché dovremmo pensare sia associato a rappresentazioni, significati, interpretazioni? Sarebbe semplicemente un processo fisico: inesperito, "muto e cieco", separato dal soggetto. L'inconscio di cui parla Freud, al contrario, è continuamente impegnato a modificare la mente cosciente. Faccio ancora un altro esempio: esistono molti organi che elaborano una quantità notevole di informazione (il sistema immunitario, il fegato, i reni, il sistema linfatico). Ma nessuno si sognerebbe di chiamarli "inconsci", perché il loro funzionamente non è, direttamente o indirettamente, legato alla mente cosciente. Al contrario se si trova che un area cerebrale processa delle informazioni si usa con molta leggerezza il termina "mentale".
In breve, nella TMA noi sosteniamo che l'inconscio è "ontologicamente dipendente" dalla mente cosciente e che la mente, per essere tale, deve necessariamente essere cosciente. Senza coscienza non c'è la mente e non c'è neppure l'inconscio. Non abbiamo mai sostenuto che l'inconscio non esista e che non svolga un ruolo importante nel condizionare la nostra esperienza del mondo.
Spero di non essere stato troppo prolisso. Ciao a tutti,
Riccardo Manzotti |
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