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Lord_Goring
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Inserito il - 30/08/2004 : 19:23:04
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Qualcuno l'ha visto? Io l'ho visto ieri sera. Un magnifico manifesto dello sputtanamento Bushiano, veramente delizioso!
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BeccaBenny
Nuovo Utente
Regione: Italia
Città: Milano
34 Messaggi |
Inserito il - 30/08/2004 : 21:04:59
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Anche io, ieri sera, ma temo di non essere d'accordo. 7 € e 25 proprio spesi male. Una recensione che ho letto, e condivido (ne riporto una parte):
quote: Michael Moore is the greatest left wing propagandist since Josef Goebbels. Like him, Mr Moore has no problems twisting facts and portraying outright lies just to promote his cause. In this movie there are glaring contradictions and several unsupported "facts" which come at the audience so fast and furious that he does not even give you the opportunity to think
Ecco. Ora tirate i sassi, li aspetto. b
"La cultura è complessità" Prof.ssa Medi Guerrera
"Se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi." (Il Gattopardo)
"Ma era tutta la vita ad essere colpevole, non questo o quel singolo fatto" (Il Gattopardo) |
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Biuso
Amministratore
Città: Catania/Milano
2900 Messaggi |
Inserito il - 30/08/2004 : 21:36:42
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quote:
Anche io, ieri sera, ma temo di non essere d'accordo. 7 € e 25 proprio spesi male. (...) Ecco. Ora tirate i sassi, li aspetto.
I sassi? E perché mai? Contrariamente all'autore della recensione che hai citato, qui siamo tutti tolleranti e ci piace confrontarci con ogni posizione. E' invece segno per lo meno di pigrizia mentale cercare di demolire una tesi, un'opera, un libro, un film, un'idea, utilizzando l'aggettivo "fascista" o qualcosa di analogo.
Non ho ancora visto l'ultima opera di Moore. Spero di farlo presto ma ricordo come un film eccellente il suo Bowling for Columbine del 2002. E che Moore non sia affatto un ideologo propagandista lo dimostra anche il fatto che quel film critica apertamente l'allora amministrazione democratica Clinton, per i suoi bombardamenti sul Kossovo, attuati violando il diritto internazionale.
Attraverso interviste, cartoni animati, filmati televisivi, visite nella provincia americana e con un paradossale senso dell’umorismo che tutto lo intesse, quel film è stato capace di mostrare il cuore profondo degli Stati Uniti d’America: la paura che attanaglia la gente, il culto delle armi come icona e strumento di libertà, i grandi interessi finanziari che ruotano intorno a queste paure e il ruolo delle televisioni che le moltiplicano. Chi lo ha visto, ricorderà che proprio a metà del film scorre un breve ma efficace elenco dei principali interventi statunitensi nel mondo dagli anni Sessanta fino a oggi. Dai fatti stessi, dalla vita quotidiana di questa nazione e da tutta la sua storia emerge la profonda corruzione morale degli Stati Uniti, la loro intima decadenza, tutta la potenza e la fragilità dell’impero.
E ora scaglia tu la tua pietra
agb ...ma è il Desiderio il vero timoniere. (Nonno di Panopoli) |
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digiu
1° Livello
97 Messaggi |
Inserito il - 02/09/2004 : 11:07:23
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quote:
Anche io, ieri sera, ma temo di non essere d'accordo. 7 € e 25 proprio spesi male.
Come in Bowling a Columbine anche in Fahrenheit 9/11 sono ironia e sarcasmo i leitmotiv che accompagnano una esposizione dei fatti e un montaggio talmente crudi da mettere a nudo con estrema semplicità i tasselli del puzzle "America". Registicamente, lo "stile Moore" credo sia ineccepibile per capacità narrativa e tecnica. Detto questo non ci vuol molto per intuire che chiunque voglia screditare tali film lo faccia solo su base pregiudiziale e in ogni caso con motivazioni ideologiche.
Allora trattandosi di ideologia ammetto di preferire inequivocabilmente qualche piccola "pettinatura" conferita da Moore ai fatti, piuttosto che qualsivoglia critica di giornalisti politicizzati tesi a difendere l'indifendibile. La ferocia mostrata da Moore (quando segue con la camera i marines mandati nei centri commerciali a reclutare giovane carne da macello da spedire al fronte, e nella sequenza successiva quando in prima persona si reca davanti al Senato per arruolare i figli di chi ha votato la guerra) annulla qualsiasi retorica, riduce a zero le chiacchiere. Un fermoimmagine sulle facce dei Senatori alla proposta di Moore, vale molto più che una pila di libri antimusulmani della Fallaci.
quote: Ecco. Ora tirate i sassi, li aspetto.
Guardando Fahrenheit in molti passaggi mi si è gelato il sangue; e bada il problema non è Bush che va in vacanza o si esprime come un texano zoticone che descriva le buche degli armadilli, qui si parla di morte e distruzione di famiglie per una guerra esclusivamente interessata al commercio del petrolio. Perciò il sangue mi si gela ancor di più -scusami- sapendo che davanti a quelle immagini di ragazzi della tua età, neri gialli o bianchi poco importa, spediti a morire in Iraq, o magari tornati amputati -loro e le loro famiglie- e corrotti per sempre da un'esperienza tragica e incancellabile, davanti a queste immagini il tuo commento va sui 7 euro e 25 spesi male. Davanti alle stesse immagini, avrei voluto piangere come una nonna e cavarmi tutti i denti.
g.
Edited by - digiu on 02/09/2004 23:52:35 |
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Lord_Goring
Nuovo Utente
Regione: Ireland
Città: Dublin
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Inserito il - 02/09/2004 : 11:19:16
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Al contrario del professore, io non ho visto Bowling a Columbine, anche se mi auguro di trovare il tempo per andare a vederlo!
Non mi va di tirare pietre Becca! E' bello potersi confrontare con idee diverse, anche perchè se la pensasimmo tutti alla stessa maniera te l'immagini che noia?!
L'autore del commento mi sa un po' esaltatello per avere il coraggio di paragonare il genio (votato al male eh! Non pensate che io abbia simpatie fascistoidi!) della propaganda nazista a Michael Moore considerandolo quasi come il suo alter ego "democratico".
Tempo fa Beppe Severgnini, a proposito dell'incompatibilità tra verità e politica, disse che il compito del vero giornalista sia controllare quello che combina il governo, e possibilmente mostrarne la vera natura al popolo degli elettori. Credo che Moore sia questo: un valido giornalista (in senso Severgniniano) prestato con successo al mondo della pellicola.
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Lord_Goring
Nuovo Utente
Regione: Ireland
Città: Dublin
12 Messaggi |
Inserito il - 02/09/2004 : 11:20:53
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P.S.
7 euro e rotti??! Ma dove? Al King?! Meno male che io c'avevo i biglietti omaggio!
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Lazarus Long
Nuovo Utente
Città: Catania
22 Messaggi |
Inserito il - 02/09/2004 : 23:19:28
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Mi è piaciuto molto, come Bowling For Columbine. Dà l'idea della banalità del male, e in un paio di occasioni le somiglianze Bush-Berlusca sono state piuttosto agghiaccianti. Di chi è la frase "Non sono un dittatore, altrimenti sarebbe tutto più facile"? (grosso modo). Di Bush o del nostro amabile premier alle prese con le beghe di maggioranza? Splendido il modo in cui Moore ha montato l'attacco alle torri, evitando di mostrarne inquadrature dirette. Nel secondo tempo avrei dedicato più attenzione ai morti iracheni e qualche minuto in meno ai soldati USA; ma tenendo conto che è un film pensato principalmente per gli americani, credo che sia una scelta giusta. Il problema, piuttosto, mi è sembrato un altro: non c'era niente che non sapessi già, e giudicando l'aspetto ed i commenti degli altri spettatori, direi che neanche loro hanno avuto grosse sorprese. Se un film del genere viene visto soltanto da chi è già dalla sua parte, servirà a poco. E' un vero peccato.
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Lord_Goring
Nuovo Utente
Regione: Ireland
Città: Dublin
12 Messaggi |
Inserito il - 03/09/2004 : 10:37:30
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quote:
A Milano, Lord, a Milano…
Eh! Ma allora ditelo!!!
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Lord_Goring
Nuovo Utente
Regione: Ireland
Città: Dublin
12 Messaggi |
Inserito il - 03/09/2004 : 10:39:46
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quote:
Se un film del genere viene visto soltanto da chi è già dalla sua parte, servirà a poco. E' un vero peccato.
Forse hai ragione, ma la sequenza in cui Moore invita i senatori a fare arruolare i figli nell'esercito per andare in missione in Iraq, on lascerà indifferenti nemmeno i sostenitori di Bush
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alice
1° Livello
Regione: Lithuania
Città: Vilnius
51 Messaggi |
Inserito il - 03/09/2004 : 11:47:21
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E' piaciuto molto anche a me. Il senso dell' umorismo di Moore, a cui fa riferimento il prof, è un elemento fondamentale nel film. Poi c' è anche la guerra, vista in breve ma in tutta la sua crudezza; di fronte a certe immagini mi ha colpito la reazione di molti spettatori al cinema: erano tutti uno stupore, uno sdegno, si coprivano gli occhi, si scandalizzavano... La gente non ha la minima cognizione di cosa possa significare una guerra. Vedendone gli effetti si meraviglia. E anche l' ignoranza dilagante, di cui parla la signora del film(la madre del soldato morto) si poteva benissimo raccogliere a secchi tra i telespettatori di quel cinema. E' la stessa ignoranza e inconsapevolezza con cui mi sono scontrata negli innumerevoli dibattiti a cui ho partecipato, in tempi precedenti al film, in merito alla guerra in Afghanistan, o in Iraq, o anche ai tempi del Kossovo. Moore presenta aspetti dell' America a dir poco scandalosi: il congresso che non può certo leggere tutti gli atti di legge che gli sono sottoposti! ragion per cui, per snellire il lavoro si limita solamente ad approvarli; oppure l' atto di adescare ragazzini per strada con promesse di successi musicali, scolastici e sportivi nel corpo dei marines... Una critica che si può forse muovere al film, è di dar l'impressione di voler mostrare in maniera manichea i democratici da un lato e i repubblicani dall' altro. Ma ciò non toglie l' incompetenza, l' opportunismo assoluto e i crimini dell' operato di Bush che non mi faccio scrupoli a paragonare a quello dei terroristi stessi.
Ultimo appunto che spero mi concederete: c' è un' usanza dilagante quando non si accetta una critica, o non la si condivide, o la si vuol demolire per qualunque motivo senza volerci perdere il fiato e le energie nel discuterla; questa scappatoia consiste nell' etichettarla mussoliniana o hitleriana o goebbelsiana e perciò offensiva e sbagliata a prescindire, perchè paragonabile a criminali, di conseguenza indiscutibile. Ovviamente il promulgatore dell' idea sgradita diventa "fascista" o meglio ancora "nazista", a seconda del male che fa la critica e di quanto la si vuole demolire. La finiamo? Grazie.
L' essenza della Bruttura si trova nella faccia della gente. |
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Lord_Goring
Nuovo Utente
Regione: Ireland
Città: Dublin
12 Messaggi |
Inserito il - 03/09/2004 : 21:05:19
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quote:
Ultimo appunto che spero mi concederete: c' è un' usanza dilagante quando non si accetta una critica, o non la si condivide, o la si vuol demolire per qualunque motivo senza volerci perdere il fiato e le energie nel discuterla; questa scappatoia consiste nell' etichettarla mussoliniana o hitleriana o goebbelsiana e perciò offensiva e sbagliata a prescindire, perchè paragonabile a criminali, di conseguenza indiscutibile. Ovviamente il promulgatore dell' idea sgradita diventa "fascista" o meglio ancora "nazista", a seconda del male che fa la critica e di quanto la si vuole demolire. La finiamo? Grazie.
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Biuso
Amministratore
Città: Catania/Milano
2900 Messaggi |
Inserito il - 04/09/2004 : 10:53:33
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L'ho visto e mi sembra che Moore confermi tutta la sua abilità nel trasformare un documentario in un vero film, con personaggi, trama, scarti temporali e narrativi. E si conferma soprattutto un maestro del montaggio. Secondo molti grandi registi è proprio questo –il montaggio- il vero segreto del cinema.
Fahrenheit 9/11 tocca molti aspetti della vita e della politica statunitensi dalla elezione di Bush alla II guerra del Golfo. I momenti migliori sono due: la documentazione dei sette minuti in cui il presidente Usa dopo essere stato informato dell’attacco alle torri gemelle continua a leggere una favola con dei bambini della Florida, incapace di agire senza il suggerimento di qualche consigliere; la reazione imbarazzata, ostile o silenziosa con la quale i parlamentari del Congresso rispondono all’invito rivolto loro da Moore a inviare i propri figli in Iraq. Forse troppo lungo l’episodio della madre del soldato americano ucciso, mentre le immagini della guerra non possono che documentare l’insensatezza del macello perpetrato ai danni di una Nazione come l’Iraq la quale, osserva giustamente Moore, non aveva mai attaccato gli Stati Uniti né aveva intenzione di farlo. Gli stretti e antichi legami fra la famiglia Bush e quella saudita di Bin Laden –ben documentati dal film- sono tuttavia conosciuti da tempo.
L’elemento più debole del film è anche quello più ovvio: l’attacco alla persona di George W. Bush. È infatti sin troppo evidente che costui è un soggetto realmente sciocco e incapace, un vero burattino diventato presidente in quanto agevolmente manipolabile dal gruppo di affaristi internazionali, petrolieri, integralisti protestanti che governa gli Usa e il mondo. Ma il punto è un altro: i presidenti possono cambiare ma non l’identità degli Stati Uniti. Un Paese nato dallo sterminio delle etnie locali perpetrato da bande di criminali inglesi arrivati in America in cambio della libertà e sostenuti dall’attivismo religioso dei Quaccheri. È anche per questo che il danaro (basti il riferimento alle analisi di Weber in L’etica protestante e lo spirito del capitalismo) e la violenza stanno nel codice genetico di una potenza che ovunque arrivi produce lutti, sofferenza e distruzione in una forma che probabilmente non si è mai ripetuta con tale virulenza, costanza, radicalità. Il vero problema, il vero inganno che Moore sfiora nel suo film, è che nonostante la martellante propaganda che li presenta come democratici, gli Stati Uniti NON sono una democrazia ma una oligarchia del danaro, governata di volta in volta da diversi gruppi finanziari costitutivamente corrotti, legati alle mafie, ai produttori di armi e ai dittatori di mezzo mondo. Gli Usa possono perdere alcune guerre –come è accaduto in Vietnam e come probabilmente si ripeterà in Iraq- ma vincono sempre la più importante: quella che li presenta come un’autentica, per quanto imperfetta, democrazia. Mi sembra che Fahrenheit 9/11 accenni al problema di fondo –che è antropologico e culturale- ma poi viri sul molto più facile tema dei conflitti sociali interni. Forse, però, non si poteva chiedere di più e in ogni caso è un bene che un film come questo sia stato girato e persino premiato.
agb ...ma è il Desiderio il vero timoniere. (Nonno di Panopoli) |
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utente non registrato
Nuovo Utente
-410 Messaggi |
Inserito il - 05/09/2004 : 04:40:12
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Veramente in Iraq gli Usa hanno vinto....in Vietnam non erano riusciti a spodestare un regime...Che poi il dopoguerra e' stato quello che e' ora e' un altro conto...E per favore non dimentichiamoci la dittatura sanguinaria di Saddam
______ the-boxer@libero.it |
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Biuso
Amministratore
Città: Catania/Milano
2900 Messaggi |
Inserito il - 05/09/2004 : 10:51:49
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quote:
....in Vietnam non erano riusciti a spodestare un regime...
Andrea mi perdonerà se rispondo solo con una battuta cinematografica (e non analizzando gli strettissimi rapporti che per decenni hanno legato gli Usa al "sanguinario Saddam", soprattutto mediante l'appoggio fornitogli nel massacro dei curdi e nella guerra contro l'Iran...), visto anche che il forum è dedicato al cinema e non a questioni più tecnicamente politiche (anche se ammetto di essere stato molto "storico-politico" nel mio commento e forse me ne debbo scusare). Le sue parole mi ricordano quelle di Rambo in uno degli episodi della saga dedicata al reduce-guerrigliero: "in Vietnam non abbiamo perso, abbiamo pareggiato".
agb ...ma è il Desiderio il vero timoniere. (Nonno di Panopoli) |
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utente non registrato
Nuovo Utente
-410 Messaggi |
Inserito il - 05/09/2004 : 11:42:22
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Eh gia', triste verita'. Ancora oggi mi chiedo se le torri gemelle sono state tirate giu'da Bin Laden o dagli americani stessi. Ogni volta bisogna pagare con il sangue, sembra quasi inevitabile.
Stiamo vivendo tempi difficili in cui bisogna stare molto attenti a non far degenerare la situazione.
Vorrei ricordare i bambini e le persone che sono morte nell'attentato di Beslan.
============================================ [NOTA DI AGB: Non per fare il cerbero (e quindi peggiorare il centauro) ma vi chiedo di attenervi quanto più possibile al titolo della sezione, che è Cinema. Spazi per le discussioni politiche ce ne sono moltissimi sulla Rete. Sì, lo so...ho cominciato io ma sempre con riferimento a un film. Insisto su questo punto perché uno dei vantaggi di Internet è il fatto che si può trovare agevolmente quello che si cerca ma lo svantaggio è che ci si imbatte altrettanto facilmente in ciò che non interessa. Chi viene qui vuol parlare di cinema e questo dobbiamo assicurargli. Grazie a tutti.]
______ pierre_grassou75@yahoo.it |
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hooverine
1° Livello
Regione: Italia
83 Messaggi |
Inserito il - 06/09/2004 : 10:54:04
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rischiando di essere banale: il film è incisivo, geniale quando sembra prendere in prestito l'ironia dei monty python, agghiacciante quando intervista i giovani marines, grottesco in vari punti, ma credo sia un film per gli americani. basta vedere gli stralci di telegiornali, roba folle. quantomeno i nostri mezzobusti avevano la faccia compunta, falsa o vera che sia. però quando si spinge troppo oltre il puro dato, mi sembra che non lasci spazio al dubbio. presenta l'immagine del "nemico" distorta, come la faccia di goldstein in 1984. ridicolizzare il nemico per combatterlo meglio. ecco, il film è più sensazionalistico di quanto mi sarei aspettato. forse bowling for columbine in qusto è migliore, più contenuto, credo. comunque, splendido montaggio, davvero. in complesso sei euro spesi più che bene.
ài èm an àrtist! ài nìd mài intellèctual fridom! |
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