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martedì 8 aprile 2025 ore 01:43:02
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 Il nipote di Wittgenstein
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Biuso
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Città: Catania/Milano


2900 Messaggi

Inserito il - 26/11/2007 : 23:21:02  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Biuso Invia a Biuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Il libro del mese è un racconto asciutto ed estremo di Thomas Bernhard, Il nipote di Wittgenstein





agb
«Piante e bestie recano i segni della salvezza come l'uomo quelli della perdizione»
(Cioran)

Cateno
2° Livello

Città: Regalbuto


169 Messaggi

Inserito il - 29/11/2007 : 15:58:12  Mostra Profilo Invia a Cateno un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Di Thomas Bernhard lessi, ormai quasi un lustro fa, Il soccombente. Sebbene siano passati cinque anni dalla lettura, ne conservo intatto il senso di smarrimento e di vuoto e la piena coscienza di come anche l'arte possa consumare l'esistenza.
Narra di tre pianisti che studiano a Salisburgo in un corso tenuto da Horowitz. Il narratore e Wertheimer sono due grandi pianisti. Come dice il primo, sarebbero potuti diventare tra i più grandi virtuosi del pianeta.
Tuttavia, il terzo pianista è nientemeno che Glenn Gould. L'incontro con quest'ultimo è l'incontro con l'arte stessa. L'arte vuole solo se stessa e deve essere assoluta. Glenn Gould infatti si barrica a casa, da un certo punto in poi. Gli altri due, chi in un modo, chi nell'altro, smettono di suonare, perché non possono reggere il confronto con Glenne Gould.
Il soccombente, a rigore, è Wertheimer che giungerà a suicidarsi. Ma in definitiva siamo tutti soccombenti perché, nelle parole dello stesso Wertheimer, "fuggiamo senza posa da una cosa all'altra e ci distruggiamo da soli. Non facciamo altro che scappare, fino a quando cessiamo di vivere". (T. Bernhard, Il soccombente, Adelphi, Milano 1985, pag. 43)

Finché non lo fai tuo,/ questo "muori e diventa",/ non sei che uno straniero ottenebrato/ sopra la terra scura. (J. W. Goethe)
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