giofilo
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Inserito il - 06/07/2007 : 18:10:04
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Dato che è tanto che qui non si scrive di mente, ricopio una cosa che avevo scritto sul mio blog :
Sul web, ma anche in tv, una notizia ha molto successo: si tratta del piacere di pagare le tasse.
Il macchinario utilizzato per questa "soprendente" scoperta è la risonanza magnetica funzionale, un dispositivo che, insieme ad altri, viene fin troppo osannato. Praticamente ogni minimo nesso tra una configurazione neuronale ed il comportamento umano fa notizia! E' bello come scoprire l'acqua calda. Mi spiego meglio.
La ricerca dell'Università dell'Oregon, condotta da uno psicologo cognitivista e due economisti (che tremendo triumvirato!), ha scoperto che, quando spendiamo il nostro denaro in beneficenza o in pagamenti volontari (un esempio italiano potrebbe essere il 5 per mille), si attivano delle aree del nostro cervello che, solitamente, entrano in funzione con il soddisfacimento di bisogni primari (cibo, contatto sociale, etc.) ed il piacere che da essi deriva.
Questa analisi è di un banalità tale da lasciare senza parole. E pensare che su ricerche del genere le Università americane spendono soldoni e borse di studio!
Ma non finisce qui. Difatti, se fosse servita a trarre le giuste conclusioni, non avrei avuto nulla (o quasi) da ridire sulla ricerca made in U.S.A.
A smentire l'intelligenza degli studiosi americani e a confermare l'asservimento dell'uomo alla morale, arriva un'affermazione ingenua (troppo ingenua) da parte dello psicologo Ulrich Mayr:
quote: La cosa sorprendente è che in una situazione in cui il vostro denaro viene semplicemente dato ad altri, senza che voi abbiate libertà di scelta, il vostro centro della ricompensa si attiva comunque. Non penso che la gran parte degli economisti lo avrebbe mai sospettato. Questo rinforza l'idea che nell'uomo ci sia dell'autentico altruismo.
Cosa c'è di sorprendente nello scoprire che la "beneficenza" soddisfa un bisogno primario? Essa soddisfa il bisogno di placare il nostro senso di colpa di fronte alle vite meno fortunate della nostra. E non è un'esigenza altruistica, bensì del tutto egoistica, come il mangiare ed il bere. Come disse il Prof. Biuso a Natale:
quote: colui che prende una decisione, che conduce un certo stile di vita, che opera delle scelte, lo fa sempre e inevitabilmente perché decisioni, stile e scelte lo gratificano. [...] Nulla c’è di negativo, e tanto meno perverso, in tutto questo! È inevitabile e giusto che sia così. Al mondo non c’è merito e non c’è colpa. [...] Liberiamoci dalla morale, dai sensi di colpa, dai rimorsi, dalla pena.
La potenza del nostro corpo-mente è il necessario motore delle nostre azioni. La beneficenza, l'altruismo e l'amore stesso sono delle splendide conseguenze, non cause.
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