Biuso
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Inserito il - 30/04/2007 : 20:18:12
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Il più significativo –e insidioso…- articolo di questo numero di M&C è un ampio resoconto sulla plausibilità delle psicoterapie. Non questa o quella ma proprio le psicoterapie in quanto tali. Già nel 1952 lo psicologo britannico Hans Eysenck «mise in discussione le basi scientifiche della psicoterapia, affermando che la sua efficacia non era superiore all’assenza di trattamento» (pag. 34). Da allora non sembra che la situazione sia molto migliorata.
Un articolo dal titolo L’arte del perdono conferma, tra l’altro, l’illusorietà dei valori morali intesi come comportamenti “gratuiti”. Perdonare, infatti, «produce un sentimento di sollievo» (56) e già solo per questo diventa un atteggiamento “egoistico” com’è naturale che sia. Ci sono vari tipi di perdono: quello volto al riequilibrio; il perdono religioso; si perdona per non perdere la persona amata; il perdono-ricatto che ha lo scopo di «tenere l’offensore alla propria mercé» (ivi). In ogni caso, la pratica della vendetta assai di rado offre una vera soddisfazione e, piuttosto, la vendetta utile è quella senza conseguenze irreparabili, che conduce –invece- a una successiva riconciliazione, proprio perché col vendicarsi la relazione torna a un maggiore equilibrio.
Interessantissima è l’intervista a Francesco Piccolo, autore del libro L’Italia spensierata. Tra le forme dell’estraneazione dal mondo, infatti, vi è la televisione, della quale nel suo editoriale Enrico Bellone dice che «esercita un potere immenso sulla mente» (1), potere confermato da Piccolo il quale –a partire dalla sua esperienza di “pubblico in studio” di vari programmi- afferma che i primi a disprezzare i programmi televisivi sono gli stessi che li creano; «è come se dicessero: venite a vedere qualcosa che mi fa schifo, così come mi fate schifo voi che la guardate. Ma dovete guardarla perché l’ho inventata io» (45).
Altri articoli vanno, come al solito, dall’anatomia del Sistema nervoso all’analisi di varie sindromi, dalla mente fenomenica a quella cognitiva.
agb «Per realitatem et perfectionem idem intelligo» (Spinoza, Ethica, parte seconda, VI definizione)
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