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Inserito il - 27/04/2007 : 17:34:21
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Sulla via di Alessandro. Da Seleucia al Gandhara Torino - Palazzo Madama / Museo Civico di Arte Antica

Quella di Megalexandros sembra proprio una figura ai limiti della verosimiglianza. Da Pella all’Indo, dai vent’anni in cui divenne re ai trentatre in cui morì, da Aristotele come maestro personale alla koiné ellenistica diffusa in gran parte dell’Asia, dallo scioglimento del nodo di Gordio ai matrimoni con donne “barbare” come Rossane, Statira, Parisatide, Barsine…quest’uomo volle essere e apparire un dio.
La interessantissima mostra di Torino documenta lo sconfinato orizzonte spaziale e politico del Macedone, le citta-civiltà che fiorivano al suo transito, la mescolanza profonda dell’elemento europeo e di quello asiatico in ogni cosa, compresa la statuaria (ieratica e mossa insieme), le religioni, i costumi quotidiani della sua corte.
Fra le regioni la cui cultura è descritta nella mostra, c’è la Battriana. La sua capitale stava nel territorio che oggi è il nord dell’Afghanistan…Una simile estensione non poteva essere retta da una sola potenza ma neppure la divisione successiva alla morte di questo personaggio della storia e del mito poté oscurare la potenza di colui che si proclamò figlio non di Filippo ma dello Zeus greco, dell’Ammone egizio, e –se ne avesse avuto tempo e voglia- anche dello Jahvé ebraico…

agb «Per realitatem et perfectionem idem intelligo» (Spinoza, Ethica, parte seconda, VI definizione)
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