Autore |
Discussione |
|
BeccaBenny
Nuovo Utente
Regione: Italia
Città: Milano
34 Messaggi |
Inserito il - 29/11/2006 : 17:33:54
|
Ciao filosofi ;) Sono secoli che non capito su questo forum, ma ora che ci sono vi scrivo.
Premesso che qui i filosofi più "gettonati" sono sempre - penso di poterlo dire con buona approssimazione - Nietzsche, Schopenhauer e Heidegger, cosa ne pensate di Hegel?
Io sono stufa marcia di Hegel e le sue ridicole tripartizioni del sistema, della sua presuntuosa convinzione che dopo di lui-grazie tante-sia finita la filosofia. Sarà che ho molto amato Kant e che Hegel non mi sembra all'altezza del confronto, sarà che i miei filosofi preferiti sono quasi tutti molto critici verso le posizioni hegeliane... ma io di questo Hegel non ne posso proprio più.
Io sono camaleontico, chimerico, incoerente, inconsistente. Qualunque mio sforzo verso l'unità riuscirà sempre vano. Bisogna omai ch'io mi rassegni. La mia legge è in una parola: nunc. (G. D'Annunzio)
|
|
Cateno
2° Livello
Città: Regalbuto
169 Messaggi |
Inserito il - 29/11/2006 : 19:19:50
|
Cara BeccaBenny! Forse chi frequenta il forum da poco tempo non conosce la tua sorprendente figura; ricordo che a soli 15 anni già parlavi di Kant, di Nietzsche e di Zarathustra, fiondandoti su Heidegger e sul suo di Nietzsche. Adesso quanti anni hai? 17? E cosa leggi? Facci sapere! E' un vero piacere rileggere un tuo, se pur breve, intervento! E poi su Hegel!
Tra le tante pecche della nostra facoltà di Catania si può forse annoverare anche questa (probabilmente dovuta anche alla riforma): per quel che riguarda i programmi delle varie discipline, è raro, se non quasi impossibile, imbattersi in un testo di Hegel. Ad ogni modo, forse ciò è solo una reazione ai tanti, troppi anni di hegelismo semi-passivo; a lungo Hegel è stato l'unico punto di partenza per chi volesse filosofare o comunque speculare. E chissà se queso anti-hegelismo non sia che una antitesi! E che la nostra generazione non sia finalmente pronta per una sintesi! Vabbè, dico queste cose un po' per celia, un po' perché ormai la lettura di Hegel, in un senso o nell'altro, è diventata leggendaria; e non solo per la difficoltà intrinseca, ma perché ormai pochi individui vi si avventurano. Di questo Hegel non ne puoi proprio più... Ebbene, mia cara, di questo Hegel neanche io ne posso proprio più! Basta. La favoletta di Hegel che si alza un giorno e pensa bene di tripartire il movimento dialettico, di dichiarare morta la filosofia, di crogiolarsi nello stato prussiano, ebbene che raccontino questa favoletta ai ragazzini. Impariamo invece ad apprezzare la profonda ed audace sfida che ci propone Hegel: il tentativo di cogliere la realtà nella propria necessaria razionalità, nel proprio movimento dialettico che non è un inscatolamento o un automatismo, ma il "Calvario dello Spirito assoluto" (lo dice tra le ultime righe della Fenomenologia); capite quanta sofferenza, quanto "travaglio" comporti tutto ciò. Sembrerà strano, ma di Hegel apprezzo la concretezza, l'andare al sodo, che poi significa tentare di cogliere il nocciolo filosofico e perciò essenziale delle faccende, delle Cose. Dici che Hegel non regge il confronto con Kant; eh... però posso dirti che condivido gran parte delle critiche che l'a te sgradito filosofo fa rispetto al formalismo della morale kantiana. E poi, se Kant è innamorato della metafisica, Hegel mi pare che se la porti a letto! Inoltre, dove più riluce la concretezza della filosofia hegeliana è, a mio avviso, proprio nella filosofia politica, quando per esempio, di contro al dover essere del diritto internazionale, egli rivendica l'individualità, l'essere individuo dello Stato che perciò agisce per propria sovranità; nel § 333 dei Lineamenti di filosofia del diritto Hegel dice a chiari termini che "non c'è alcun pretore, arbitro supremo e mediatore tra gli Stati. [...] La concezione kantiana di una pace perpetua [...] presuppone l'unanimità degli Stati, che dipende da ragioni e riguardi morali, religiosi o di qualsiasi altra natura; in generale, sempre da una volontà sovrana particolare e, quindi, resta affetta da accidentalità". Certo Hegel è cosciente del fatto che la sua filosofia è strattamente legata ad una giustificazione di Dio; le ultime righe delle Lezioni sulla filosofia della storia lo dicono chiaramente; ma v'è qualcosa (ben più di qualcosa) di spinoziano in tutto ciò. Credo pure vero che Hegel è criticabile quanto vogliamo; fosse solo per aver pensato il dispiegarsi storico dell'assoluto come un costante progresso, un ritornare dello Spirito in se stesso, un assoluto che si sa come autocoscienza. Forse fin troppi orrori ci hanno mostrato come avremmo voluto e potuto fare a meno di certi momenti dello sviluppo storico; forse ogni tanto fa anche bene rimuginare sul dover essere; e forse era davvero necessario sbarazzarsi di tanti retaggi hegeliani. Tuttavia resta la necessità di confrontarsi con un pensiero che ci insegna la fatica del Concetto, la pretenziosità umana di comprendere tutti gli aspetti della realtà e di gettarsi ad occhi e orecchi aperti nell'abisso del noumeno.
Finché non lo fai tuo,/ questo "muori e diventa",/ non sei che uno straniero ottenebrato/ sopra la terra scura. (J. W. Goethe) |
|
|
utente non registrato
Nuovo Utente
-410 Messaggi |
Inserito il - 03/01/2007 : 19:39:05
|
Conoscendo poco Hegel (sto iniziando da poco la Fenomenologia) non me la sento di criticarlo...un tempo l'odiavo...ora non riesco perchè lo vedo come "sintesi" della "tesi" logica della metafisica occidentale...non so se sono stato chiaro...forse Hegel, aveva intuito ciò, e quindi più che una pecca di presunzione da parte del Nostro, potrebbe essere un ultimo tentativo di "far quadrare i conti" : dopo di me non ci sarà più la filosofia l'ho inteso così....be, in effetti dopo hegel mi sembra che la metafisica tradizionale è stata duramente criticata e messa alla prova tramite i suoi stessi strumenti logici, quindi in qualche modo Hegel aveva ragione...
quindi non penso, cateno, che la nostra generazione possa fornire una sintesi...viviamo in un epoca che si definisce come post----- quindi strettamente legata a ciò che è stato,ed è chiaro che così non può esserci un effettivo superamento, una sintesi autentica....dovremmo forse porre le basi per una nuova "tesi"?
______ dorotek82@hotmai.it |
|
|
|
Discussione |
|
|
|