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vale
1° Livello
Città: siracusa
79 Messaggi |
Inserito il - 29/09/2006 : 17:21:16
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Nel diciottesimo secolo visse in Francia un uomo, tra le figure più geniali e scellerate di quell'epoca non povera di geniali e scellerate figure. Si chiamava Jean-Baptiste Grenouille e se il suo nome, contrariamente al nome di altri mostri geniali quali de Sade, Saint-Just, Fouché, Bonaparte, oggi è caduto nell'oblio, non è certo perché Grenouille stesse indietro a questi più noti figli delle tenebre per spavalderia, disprezzo degli altri e immoralità, bensì perché il suo genio e unica ambizione rimase in un territorio che nella storia non lascia traccia: nel fugace regno degli odori.
Nato il 17 luglio 1738 nel luogo più puzzolente di Francia, il Cimetière des Innocents di Parigi, rifiutato dalla madre fin dalla nascita, riesce a sopravvivere a dispetto di tutto e di tutti e, crescendo, scopre gradatamente di possedere un dono inestimabile: un olfatto finissimo, una prodigiosa capacità di percepire, distinguere e catalogare gli odori. Con testardaggine e pervicacia, egli decide di mettere a frutto questa qualità nel campo dei profumi, usati massicciamente in quell’epoca per coprire il lezzo che emanava da cose e persone. Grenouille intende diventare il più grande profumiere del mondo e nei vari passaggi della sua carriera lo vediamo: nel laboratorio parigino, dove apprende i primi rudimenti tecnici, sino alla città di Grasse, in Provenza, città per antonomasia dei profumieri. In ogni esperienza Grenouille mette a frutto le sue straordinarie capacità, superando in breve tempo i suoi maestri. Ma la sua ambizione lo porterà presto su una strada bagnata di sangue... Pubblicato nel 1985, il romanzo Profumo di Patrick Süskind ha venduto più di 15 milioni di copie in tutto il mondo, in Italia è arrivato alla undicesima ristampa. Il produttore tedesco Bernd Eichinger, habitué degli adattamenti letterari da Il nome della rosa a Particelle elementari, ha acquisito i diritti del libro nel 2001 e affidato la regia al connazionale Tom Tykwer (Lola corre, La principessa + il guerriero). Interpretato da un cast internazionale, in cui spiccano Dustin Hoffman (il profumiere Giuseppe Baldini) e Alan Rickman (Antoine Richis).
Interessante, stupefacente, particolare, inquietante..questo film mi ha lasciato sensazioni contrastanti tra loro e per tanti alri motivi vale la pena vederlo. BUONA VISIONE
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Biuso
Amministratore
Città: Catania/Milano
2900 Messaggi |
Inserito il - 11/10/2006 : 15:08:17
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Das Parfum.
Viene espulso dal ventre della madre e cade fra gli animali brulicanti e verminosi di una pescheria parigina del Settecento. Destinato a morire, sopravvive a dispetto di ogni solitudine, fatica, ignoranza, schiavitù. Venduto e comprato dall’orfanotrofio, da una conceria, da un profumiere italiano al quale chiede di insegnargli l’arte di conservare per sempre gli odori. Capace di sentire essenze, olezzi, puzze e profumi a distanze inimmaginabili e di farlo non col naso soltanto ma con l’intero corpo e tutta la persona. Il suo sogno, che persegue a qualunque costo, è la creazione del profumo perfetto, quello che spingerà gli altri a diventare amore, a deporre ogni malvagità, a inebriarsi dimenticando il dolore, il rancore, l’odio. E Jean-Baptiste Grenouille, uomo senza odore e quindi senza un’identità propria, riesce infine nel suo progetto. Ha distillato l’essenza odorosa degli umani.
Nella barocca e tecnicamente strepitosa scena che lo trasforma da condannato a morte in angelo dei sensi, i corpi finalmente liberati, nudi, profumati, si fanno una mente sola, tesa al piacere, alla gioia, all’estasi. E ai miei studenti che vedranno questo film, spero sarà più chiaro che cosa intendo a lezione con l’ipotesi di microchip che potenzino la nostra naturale capacità di percepire il mondo. Jean-Baptiste (interpretato da un eccellente Ben Whishaw) ha in mano, letteralmente, il potere di asservire chiunque ma rinuncia e torna, invece, là dove aveva annusato da neonato il mondo, offrendosi ai miserabili che, «per la prima volta nella loro vita, sentivano di aver compiuto un atto d’amore».
Non ho letto il libro (e lo farò quanto prima) ma il regista Tom Tykwer è riuscito a trasformare le immagini nella gloria del corpo e a dare vita alle metafore che un pubblico televisivo non può ovviamente comprendere. Jean-Baptiste è l’Angelo sterminatore, è Cristo redentore, è la Filosofia che non si ferma di fronte a nulla pur di cogliere l’essenza del mondo e degli umani. È, infine, l’Eucarestia. Film totalmente fisico e totalmente spirituale. Mistico e materico. Un capolavoro assoluto. E grazie a vale per il consiglio...
agb «Il tempo sembra essere presente in ogni cosa, sulla terra e nel mare e nel cielo» (Aristotele) |
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vale
1° Livello
Città: siracusa
79 Messaggi |
Inserito il - 15/10/2006 : 15:47:18
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Di nulla, prof. è un piacere scambiare pareri, emozioni, sensazioni con lei e con i colleghi. Adoro il cinema e tutte le volte che potrò sarò lieta di darvi il mio contributo.
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Cateno
2° Livello
Città: Regalbuto
169 Messaggi |
Inserito il - 15/11/2006 : 09:12:19
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quote: metafore che un pubblico televisivo non può ovviamente comprendere. Jean-Baptiste è l’Angelo sterminatore, è Cristo redentore, è la Filosofia che non si ferma di fronte a nulla pur di cogliere l’essenza del mondo e degli umani. È, infine, l’Eucarestia.
Ha perfettamente ragione, prof. La scena finale, a me parsa perfetta e logica con la sua carica di vita primigenia, di notti dionisiache, di smembramenti goti e germani e di chiari riferimenti eucaristici, è sembrata a gran parte dei miei amici improbabile, incomprensibile o addirittura insensata. Mi vien da pensare che forse non hanno capito neanche cosa dovrebbe essere l'eucarestia!
Finché non lo fai tuo,/ questo "muori e diventa",/ non sei che uno straniero ottenebrato/ sopra la terra scura. (J. W. Goethe) |
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Biuso
Amministratore
Città: Catania/Milano
2900 Messaggi |
Inserito il - 16/04/2007 : 15:49:56
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Con un cammino inverso, dopo aver visto il film ho letto il romanzo di Patrick Süskind e lo consiglio da oggi come libro del mese.
Sarà l’imprinting…ma il film non solo mi sembra all’altezza del libro (tranne che su un punto, certo importante) ma ancora più riuscito per la compattezza stilistica e narrativa mentre il testo risulta a volte un po’ ripetitivo.
Leggerlo è stato comunque un grande piacere.
agb «Per realitatem et perfectionem idem intelligo» (Spinoza, Ethica, parte seconda, VI definizione) |
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