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 Do Over, Fallen, The Black Dahlia (Venezia 1)
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Biuso
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Città: Catania/Milano


2900 Messaggi

Inserito il - 08/09/2006 : 10:50:45  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Biuso Invia a Biuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Quest’anno riesco a seguire la rassegna dei film della Mostra del Cinema di Venezia proiettati a Milano, ai quali si aggiunge una selezione delle opere del Festival di Locarno. Spero di poter scrivere ogni giorno qualche riga sulle opere che vedo…


Yu-Chieh Cheng
YI NIAN ZHI CHU (DO OVER)
Taiwan, 2006

Nell’ultimo giorno dell’anno e intorno alle riprese di un film si dipanano, complicano e intrecciano eventi privati degli attori, di una cosca di mafiosi della yakuza, di una coppia di ragazzi sballati e di una loro amica giapponese. Con un doppio finale. Uno dei quali consiste nel ritorno alla scena iniziale…
Film costruito benissimo e come in un vortice temporale. Uno dei personaggi dichiara esplicitamente che «passato e futuro non esistono ma solo il presente». Un altro afferma che il «nascondere agli altri le proprie sofferenze non è mentire ma amare». E soprattutto Do Over è una notevole sperimentazione formale con delle luci affilate, artificiali e con la capacità di trascorrere in modo del tutto naturale dal sogno alla realtà (a quella che forse è realtà). Un gran film onirico ed espressionista.

***

Barbara Albert
FALLEN (Cadere)
Austria, 2006

Cinque ex compagne di scuola si ritrovano, trentenni, in occasione del funerale di un loro professore molto amato. I ricordi, i destini, le aspirazioni e le delusioni scandiscono la narrazione divisa in episodi, ognuno dei quali è aperto dallo zoom su una fotografia dal significato particolare.
Una sorta di Grande freddo tutto al femminile con le protagoniste molto brave e simpatiche ma anche con la sensazione del già visto.


***


Brian De Palma
THE BLACK DAHLIA
USA, 2006

1947, Hollywood. Una attricetta viene uccisa in modo particolarmente efferato. Si occupano del caso due giovani poliziotti la cui vita verrà totalmente assorbita e trasformata da questa indagine, che farà emergere tutto il verminaio della società statunitense.
Brian De Palma è sempre molto bravo nei ritmi, nella ricostruzione accuratissima dell’ambiente, nello sguardo disincantato sull'umanità. E però rimane la sensazione di un noir troppo tradizionale, per quanto impeccabile.

agb
«verso la luce –l’ultimo tuo movimento;
un giubilo di conoscenza
–l’ultimo tuo accento»
(Nietzsche)
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