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 Alessandro Piperno - Con le peggiori intenzioni
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dval
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Regione: Sicilia
Prov.: Catania
Città: Catania - Milano


43 Messaggi

Inserito il - 07/05/2006 : 23:15:38  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dval Invia a dval un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Daniel, il più giovane dei Sonnino, ricchi ebrei romani, narra la tragicomica epopea della sua famiglia. La vicenda ha inizio con le gesta del nonno Bepy, edonista, amante delle donne e del lusso sfrenato, simile a un Gabriele d'Annunzio svuotato però della cultura che gli era propria. Le scelleratezze del nonno inguaiano tutta la famiglia che rischia di perdere il proprio stato sociale. A risollevare la situazione ecco Luca Sonnino, figlio albino di Bepy, che grazie all'aiuto di Nanni (ex socio del padre e suo alter ego) riesce ad evitare il tracollo, il tutto mentre il fratello si è ormai trasferito in Israele diventando un fanatico nazionalista (successivamente alle prese con l'omosessualità del figlio Lele). Ultimi nella linea di discendenza dei Sonnino sono Daniele e il fratello. Daniel, ebreo solo per parte di padre, è un adolescente amebico, intrappolato nell'alta borghesia romana che disprezza ma dalla quale non può venir fuori, onanista incallito e imbranato con la ragazza che ama e che finirà per minacciare di morte via lettera a pochi giorni dal suo diciottesimo compleanno. Il romanzo si chiude con il ragazzo ormai adulto (e mediocre ricercatore universitario a tempo determinato) che, di ritorno a casa da New York, inizia a raccontare la storia della sua famiglia.

OK ho sintetizzato la trama in modo pessimo, nessun avrà voglia di leggere il romanzo dopo il mio riassunto, ma a ragion veduta non c'è un solo motivo per leggere questo libro. Mi è capitato tra le mani per caso e l'ho trovato davvero orrendo (perché ne scrivo? Per evitare che qualcuno incappi nel mio stesso errore). La scrittura è mediocre nonostante sia (o forse proprio perché è) ricercata ed i personaggi non sono ben delineati, non si comprende il perché di un infinito numero di eventi, scelte e decisioni. A salvarsi ed essere tratteggiata in modo abbastanza convincente è solo la figura di Bepy con i suoi modi di fare dannunziani.
Il sentimento dominate del romanzo è l'invidia, invidia per la trascinante vitalità del nonno, per l'ottuso ottimismo del padre, per la ricchezza di Nanni, per la bella Gaia e per Giacomo (unico a smascherare l'ipocrisia generale dei pariolini degli anni Ottanta). Invidia dunque e senso di colpa, ma Piperno già dal titolo ci avverte dei sentimenti del romanzo. Di padre ebreo e madre cattolica giansenista Piperno non poteva che dare al suo primo romanzo un titolo come Con le peggiori intenzioni.
Per chi come me ama romanzi come Shosha di Singer o La resa dei conti di Bellow aver letto di Piperno come l'ultimo esponente della grande tradizione degli scrittori ebrei è un colpo al cuore, forse anche per questo sono andato giù duro con la recensione, ma la lettaratura è anche passione, giusto?

Quis custodiet ipsos custodes? (Giovenale)




Modificato da - dval il 07/05/2006 23:21:49
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