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giovedì 28 novembre 2024 ore 21:53:51
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 Un minicomputer biologico
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Biuso
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Inserito il - 07/05/2004 : 16:07:40  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Biuso Invia a Biuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sul sito della rivista *Le Scienze* leggo una interessante notizia che conferma alcune delle tesi che stiamo sostenendo nell'ambito del corso di fdm. Ecco la fonte:
http://www.lescienze.it/index.php3?id=8949
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03.05.2004
Un minicomputer biologico
Potrà effettuare diagnosi e somministrare cure all'interno di tessuti viventi


Il computer più piccolo del mondo (una goccia d'acqua ne può contenere mille miliardi di esemplari) potrebbe stabilire anche il record del kit medico più microscopico. Costituito interamente da molecole biologiche, è stato infatti programmato per identificare i cambiamenti nell'equilibrio delle molecole del corpo che indicano la presenza di alcuni tipi di tumore, diagnosticando così il cancro, e di reagire producendo una molecola di farmaco per combattere le cellule cancerose.
Il team di ricercatori che lo ha sviluppato è guidato da Ehud Shapiro dei dipartimenti di informatica, matematica applicata e chimica biologica del Weizmann Institute of Science. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista "Nature".
Come in altri computer biologici prodotti in precedenza nel laboratorio di Shapiro, l'input, l'output e il "software" sono tutti costituiti da DNA, mentre l'"hardware" è rappresentato da enzimi in grado di manipolarlo. L'apparato di input è stato progettato per determinare le concentrazioni di specifiche molecole di RNA che vengono prodotte in eccesso (o in difetto) in determinati tipi di cancro. Usando informazioni mediche preprogrammate, il computer fa la sua diagnosi basandosi sui livelli di RNA che ha rilevato, e poi comincia il rilascio controllato di una molecola di DNA a filamento singolo in grado di interferire con le attività delle cellule del tumore, provocandone l'autodistruzione. Messo alla prova in una serie di esperimenti in provetta, il computer è riuscito a individuare la presenza di un cancro della prostata e di una forma di tumore dei polmoni.

agb
È una vela la mia mente, prua verso l'altra gente, vento, magica corrente... (Battisti-Mogol)

Biuso
Amministratore

Città: Catania/Milano


2900 Messaggi

Inserito il - 25/06/2004 : 10:32:49  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Biuso Invia a Biuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ancora dal sito de *Le Scienze* notizie su altri chip capaci di interagire coi neuroni:
http://www.lescienze.it/index.php3?id=9244
Vedete che il Biuso non è poi così visionario?
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23.06.2004
Una retina artificiale
Disponibile un nuovo processore per interessanti applicazioni mediche

Un team di ricercatori della Scuola di Medicina dell’Università di Stanford ha sviluppato un prototipo di un nuovo tipo di chip impiantabile che potrebbe essere adattato sia come retina prostetica per i pazienti che soffrono di una forma molto comune di cecità associata alla vecchiaia, sia come sistema di somministrazione di farmaci per malattie quali il morbo di Parkinson.
Mentre altri tipi di chip usano l'elettricità per stimolare i nervi, questo invece solletica le cellule con minuscole quantità di sostanze chimiche. Poiché le cellule nervose normalmente comunicano fra loro con sostanze chimiche note come neurotrasmettitori, il nuovo dispositivo potrebbe rappresentare un metodo più efficace per trattare tessuti estremamente delicati come quelli nell'occhio e nel cervello.
Il chip, descritto in un articolo pubblicato sulla rivista "Proceedings of the National Academy of Sciences", è stato sviluppato da Harvey A. Fishman dello Stanford Ophthalmic Tissue Engineering Laboratory. Il processore è in grado di controllare cellule come i neuroni liberando goccioline di sostanze chimiche mediante elettro-osmosi. In caso di bisogno, inoltre, il chip può anche ritirare i fluidi, e dunque impedire un accumulo di sostanze potenzialmente tossiche.

agb
L'ultima trama tesserai di luce
(poeta anonimo)
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Elgheb
1° Livello


Regione: Tuvalu
Città: Atollo 52


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Inserito il - 11/07/2004 : 15:06:13  Mostra Profilo Invia a Elgheb un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
leggo dal sito de la Repubblica, al seguente url: http://www.repubblica.it/2003/h/sezioni/scienza_e_tecnologia/microsoft/corpobrevetto/corpobrevetto.html

In breve: la Microsoft ha brevettato il corpo umano come apparato per trasmettere corrente elettrica e dati.
Pare che un giorno non molto lontano comunicheremo al telefono avvicinando il polso alla bocca, oppure guarderemo un filmato proiettato su un display posto nell'avambraccio.

E tutte queste notizie che già il Biuso sapeva, potrebbero rivelare qualche altro tassello sulla sua vera identità



Un mondo tanto semplice da essere compreso dai suoi abitanti, sarebbe troppo semplice per ospitare degli abitanti in grado di capirlo
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Katherine
1° Livello


Regione: Italia
Città: Giarre/Catania


84 Messaggi

Inserito il - 11/07/2004 : 21:56:46  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Katherine Invia a Katherine un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
quote:




Pare che un giorno non molto lontano comunicheremo al telefono avvicinando il polso alla bocca, oppure guarderemo un filmato proiettato su un display posto nell'avambraccio.







Comunicheremo??Chi sarà questo pazzo che deciderà di trasformare il proprio corpo così?Si è vero che non possiamo vivere un istante senza il cellulare,ma questo è troppo,credo che un giorno tutto sarà possibile,anche ciò che oggi è inimmaginabile,bisogna vedere chi applicherà realmente queste tecnologie inutili!
Elg,non era Pessina che citava l'uomo faber?Un uomo che costruisce,capace di tutto,ma incapace di chiedersi se quello che fa sia giusto oppure no,spero che in futuro l'uomo ritorni ad esser sapiens(o forse non lo è mai stato...).

Non sarai mai felice se continui a cercare in che cosa consista la felicità.
Non vivrai mai se stai cercando il significato della vita. (Camus)
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ZICHY
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Inserito il - 13/07/2004 : 11:56:38  Mostra Profilo Invia a ZICHY un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non potevo fare a meno di trattenermi dal rispondere a Tommy;ma proprio rispondo in maniera quasi banale(tommy direbbe:come sempre!).D'altronde e' inutile cercare di contrastare con concetti filosofici,non c'e' ne sarebbe neanche bisogno.
Il fatto che ontologicamente l'uomo e' ibridato con il non umano sin dalla notte dei tempi non significa che sia giusto che l'ibridazione entri dentro di noi;il fatto che l'ultimo salto concettuale(la tecnologia in noi)sia filosoficamente e teoreticamente sorretto da alcune specifiche tesi(che in verita' sembrano poter giustificare l'ibridazione dell'uomo,ma non l'ultimo salto concettuale)non significa che sia eticamente giusto ibridare materialmente il proprio corpo con il non umano.
Forse,in primis, il nostro corpo per natura cmq non sembra accettare di buon grado oggetti artificiali al suo interno.
Ma,poi mi spieghi quali sono questi bisogni dell'uomo???Quelli di cui parli tu sono solo ed esclusivamente VIZI!!!Il bisogno e' quello di un ragazzo cieco,o muto o che non puo' camminare e se queste tecnologie(e l'ibridazione con esse)possono aiutarlo che cio' ben venga.Ma se ci scocciamo pure ad andare a prendere il cellulare,o non vogliamo neanche sforzarci 3 sec per cercare di ricordarci un num di tel,che la tecnologia ci faccia spazio per parlare di cose piu' serie.Ti faccio solo un esempio di una piccola tecnologia esterna a noi che ha permesso a tanti ragazzi a dis-imparare quanto fa 2+2:LA CALCOLATRICE.Ti giuro che ci sono ragazzi, ed anche tra i miei amici,che non si ricordano piu' come si fa la divisione,oppure come si sommano le frazioni trovando il minimo comune multiplo:ma pensa se avremmo una calcolatrice impiantata nel cervello sempre a nostra disposizione;se dopo un uso costante di essa per 15 anni, per qualche motivo dovrebbe venire a mancare(la calcolatrice) ci sara' una massa di deficienti in aritmetica che non sanno fare 3+3;anzi gia ci sono e non pochi.C'e' bisogno di intelligenza creativa,questa e' l'era dell'intelligenza analitica dove ti danno un compito da fare,hai degli algoritmi da eseguire,li esegui,dai l'output adeguato e sei a posto.Non parlo di fantascienza,ma di pura realta' quotidiana;possiamo fantasticare e volare con la fantasia ma ogni tanto e' meglio volgere lo sguardo in basso dove ci sono gli uomini:ha ragione Katherine quando parla di Pessina:l'uomo puo' fare tante cose,ma e' sempre giusto farle?????
Scusa tommy se sono stato duro(nel linguaggio), forse pure arrogante,ma dovevo intervenire,il dibattito deve restar tale,mi sembrava stesse diventando un monologo con lo slogan:W l'ibridazione corpo-macchina(e non "umano-non umano").

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Katherine
1° Livello


Regione: Italia
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84 Messaggi

Inserito il - 13/07/2004 : 20:20:23  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Katherine Invia a Katherine un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Bravo Zichy,questa volta mi hai letto nel pensiero,così avrei risposto alle affermazioni di Tommy!Adesso dobbiamo preoccuparci di una cosa...forse dietro alle affermazioni di Tommy vi è un desiderio(anche inconscio)di farsi ibridare...e cosa?Penso che hai tutto quello che serve ad un essere umano per sopravvivere!

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Biuso
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Inserito il - 15/07/2004 : 08:46:25  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Biuso Invia a Biuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
quote:

Si dice se avessimo, non «se avremmo» - e similmente dovesse e non «dovrebbe». Mi sa che un microchip di grammatica* italiana ti sarebbe assai utile.



E' dall'apertura del forum che sono indeciso sull'intervenire o meno a questo proposito, perché non vorrei scoraggiare chi dedica parte del proprio tempo a scrivere qui. Le parole di Tommy mi hanno tolto le ultime remore.
Mi sono accorto che il forum viene visitato da non poche persone e qualche amico, leggendo alcuni interventi, mi ha chiesto: "ma i tuoi allievi scrivono tutti così?". Devo confessarvi che ci sono rimasto male ma ho dovuto ammettere che questo amico aveva ragione. I contenuti di tutti gli interventi sono per me sempre interessanti ma vi chiedo di porre maggiore attenzione nell'uso della nostra bella lingua, di perdere -magari- qualche minuto in più ma di evitare errori di grammatica e di sintassi a volte davvero inaccettabili in studenti universitari.

Vi chiedo scusa per questo intervento ma la correttezza della lingua è una delle prove (non l'unica, certo!) della correttezza del pensare. So che mi capirete.




agb
verso la luce -l'ultimo tuo movimento;
un giubilo di conoscenza -l'ultimo tuo accento
(Nietzsche)
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Katherine
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Inserito il - 18/07/2004 : 21:37:12  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Katherine Invia a Katherine un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non esistono valori assoluti(nessuna azione è giusta o sbagliata in sè,siamo noi a dare moralità alle proprie azioni,quindi dipende dalle proprie intenzioni).Credo che in alcuni casi la tecnologia sia utile(ad esempio:il minicomputer biologico,che aveva precedentemente discusso il prof.Biuso,e questo è uno dei tanti esempi di tecnologia utile)e in altri casi invece no(gli esempi riportati da te,in cui non riesco a vedere l'utilità,non so se definirli VIZI,come ha fatto Zichy,oppure altro...un qualcosa che serve all'uomo solo per saziare la sua infinita sete di superiorità!

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Edited by - Katherine on 18/07/2004 23:19:40
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ZICHY
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Inserito il - 20/07/2004 : 09:25:46  Mostra Profilo Invia a ZICHY un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non ho intenzione di risp.a Tommy,per il semplice motivo che vola fra le nuvole e non guarda per niente la realta'.Piuttosto volevo chiedere scusa al prof.Biuso:porga le mie scuse anche al suo amico.Certo Tommy non sembra vivere di luce propria,altrimenti non avrebbe messo in cosi' chiara luce i miei difetti grammaticali;tuttavia ammetto i miei errori;d'altronde vengo da un istituto tecnico industriale dove l'italiano non era cosi' tanto apprezzato.
ARRIVEDERCI.

PS x Tommy:1)Abbiamo veramente un gran bisogno di comunicare!!!!!!!!
2)Le divisioni le so fare,pure le frazioni,e pure altri calcoli matematici,e tutti a mente!!!!!!!!
3)E' esattamente la stessa cosa avere una calcolatrice in mano ogni tanto o in testa sempre,in ogni istante!!!!!!!Ma se ritieni che e' la stessa cosa che cosa stiamo ancora a parlare non so piu' che dirti;se neghi pure l'evidenza che posso fare??

ciao ciao

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Biuso
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Inserito il - 10/12/2004 : 22:53:25  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Biuso Invia a Biuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ancora altre notizie a proposito dell'interazione non solo fra corpo umano e macchine ma fra il pensiero e l'hardware. Dal sito de Le Scienze Muovere il cursore col pensiero.

Qui, invece, una notizia che ha sempre a che fare coi computer ma che si riferisce a effetti leggermente diversi...

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09.12.2004
Muovere il cursore col pensiero
È possibile anche senza un impianto chirurgico


Alcuni ricercatori della State University of New York hanno sviluppato un'interfaccia non invasiva fra cervello e computer (BCI, o brain-computer interface) che consente a una persona di spostare un cursore sullo schermo soltanto con il pensiero.
Le BCI traducono i segnali elettrici nel cervello in output fisici, e sono potenzialmente in grado di aiutare pazienti paralizzati per un colpo apoplettico, una lesione del midollo spinale, o una malattia come il morbo di Lou Gehrig. Finora, si riteneva che soltanto le BCI invasive (dove gli elettrodi vengono impiantati chirurgicamente nel cervello) potessero controllare movimenti complessi. Jonathan Wolpaw e Dennis McFarland hanno invece dimostrato che gli esseri umani possono controllare movimenti in due dimensioni grazie a una BCI non invasiva che analizza l'attività elettroencefalografica (EEG) registrata dal cuoio capelluto.
Nello studio, pubblicato sulla rivista "Proceedings of the National Academy of Sciences", alcuni soggetti con o senza lesioni del midollo spinale hanno indossato un casco di elettrodi che trasmetteva le loro onde cerebrali direttamente a un computer. I partecipanti hanno imparato a usare il proprio pensiero per dirigere un cursore sullo schermo, spesso semplicemente immaginando le azioni specifiche. Un programma appropriato analizzava l'attività EEG, selezionava le onde cerebrali che il soggetto era capace di controllare meglio, e le traduceva nei movimenti del cursore.
In effetti, i pazienti con lesioni del midollo spinale sono risultati più bravi a gestire questo sistema di controllo, forse a causa di una maggiore motivazione o per cambiamenti cerebrali associati alle lesioni. I ricercatori prevedono che i futuri sviluppi di questa tecnica e delle BCI non invasive saranno incentrati sul controllo dei movimenti tridimensionali.

Jonathan R. Wolpaw, Dennis J. McFarland, "Control of a two-dimensional movement signal by a noninvasive brain-computer interface in humans". Proceedings of the National Academy of Sciences (2004).


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Biuso
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Inserito il - 20/12/2004 : 18:38:16  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Biuso Invia a Biuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ancora un piccolo passo avanti, col monitor Lucia...
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Realizzato dal Cnr, è capace di risposte ed espressioni a tono
"Sarà utile nell'e-learning, ma anche per i notiziari o le vendite"
Ora il monitor parla e si emoziona
E' Lucia, schermo dal volto umano


Il volto di Lucia

ROMA - Dimenticate i monitor freddi e muti, che non capiscono mai quello che gli si vuole dire. Il computer del futuro ha i capelli scuri, gli occhi chiari, parla, risponde a tono e si emoziona. Lo promettono alcuni ricercatori italiani, che hanno messo a punto un prototipo di monitor antropomorfo da usare in campi nei quali il contatto umano è particolarmente importante, come la didattica.

Concepita nei Laboratori dell'Istituto per le scienze e tecnologie della cognizione (Istc) del Cnr, Lucia, così si chiama il prototipo, è il frutto dell'applicazione delle tecnologie più innovative nel campo della comunicazione "uomo-macchina". Per realizzarla si sono riuniti ingegneri, grafici, esperti di linguistica, fonetica e intelligenza artificiale.

Lucia è stata presentata in anteprima a Padova e sarà disponibile a partire da gennaio. Quali saranno le sue applicazioni? "L'e-learning è il settore nel quale Lucia potrebbe rendere meglio", spiega Piero Cosi, ricercatore dell'Istc del Cnr. "I sistemi di insegnamento e di apprendimento interattivi che diventano così più vivaci ed accattivanti. Senza escludere il settore della logopedia, della fonetica per disabili e della riabilitazione dei non udenti".

Ma, secondo Cosi, le potenzialità del sistema sono ancora più ampie: "Gli agenti virtuali con faccia parlante", spiega, "rappresentano la soluzione più adatta nell'interazione uomo-computer, che diventa più naturale rispetto agli attuali sistemi unimodali di sintesi e di riconoscimento automatico della parola dell'utente. Per tale caratteristica", prevede dunque il ricercatore, "il loro utilizzo potrebbe essere esteso nell'accesso alle banche dati, nei servizi di informazione: dalla lettura dei notiziari ai servizi commerciali agli annunci di vendita".


Nello sviluppo del prototipo, i ricercatori del Cnr hanno posto particolare attenzione alla resa realistica delle espressioni: "Lucia", spiegano, "è dotata di uno specifico modello di articolazione, sviluppato per rendere più fluidi e naturali i movimenti delle labbra. E' costruita mediante un reticolo di circa 30 mila poligoni e il modello è diviso in due parti principali: la pelle e gli articolatori interni, cioè occhi, lingua e denti".

(Repubblica, 20 dicembre 2004)
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Don_Carlos
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Inserito il - 27/12/2004 : 01:37:06  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Don_Carlos Invia a Don_Carlos un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
è bello sapere che il nostro futuro ci avvicina sempre di + ai Borg.
(spero ci sia qualche trekker tra voi).

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Biuso
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Inserito il - 29/12/2004 : 15:38:12  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Biuso Invia a Biuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ancora sulla ibridazione fra l’hardware e una struttura vivente (anche se molto piccola…): Nanocristalli e microbi
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28.12.2004
Cristalli semiconduttori fabbricati da microbi
Potrebbero essere usati come transistor o LED

I componenti dei computer ottici di prossima generazione potrebbero essere fabbricati all'interno di microbi. Lo suggerisce il primo tentativo compiuto con successo di far crescere nanocristalli semiconduttori all'interno di un batterio. Secondo i ricercatori, i microbi potrebbero essere usati per produrre dispositivi come transistor o LED con dimensioni di pochi nanometri.
Questi minuscoli diodi saranno necessari per generare luce in futuri microchip ultraveloci che useranno segnali ottici anziché segnali elettrici per elaborare i dati. Controllare la forma, la dimensione e la struttura cristallina dei LED è molto importante, poiché a queste scale entrano in gioco effetti quantistici che possono alterare la lunghezza d'onda della luce emessa dai dispositivi, rendendola magari non rivelabile. Per questo motivo, i ricercatori si sono rivolti alla biologia per trovare il modo di controllare le proprietà fisiche dei nanocristalli.
Brent Iverson e colleghi dell'Università del Texas di Austin hanno provato a fabbricare cristalli semiconduttori all'interno del batterio Escherichia coli, incoraggiandolo a ingerire gli ingredienti necessari sotto forma di ioni separati, usando il suo normale sistema di trasporto ionico. Gli scienziati hanno posto una coltura di E. coli in una soluzione di cloruro di cadmio, e hanno poi aggiunto solfuro di sodio. I batteri hanno in effetti assorbito gli ioni di cadmio e di zolfo, che hanno reagito all'interno dei microbi producendo nanocristalli del semiconduttore solfuro di cadmio.
Un tipico batterio ha prodotto circa 10.000 nanocristalli, ciascuno dei quali con un diametro da 2 a 5 nanometri (25.000 volte più sottile di un capello umano). Lo studio è stato descritto in un articolo pubblicato sulla rivista "Chemistry & Biology" (Vol. 11, p. 1153).

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Biuso
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Inserito il - 29/01/2005 : 17:59:07  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Biuso Invia a Biuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Da Repubblica, anche se mi lascia molto perplesso per la poca chiarezza –almeno nella notizia di stampa- di alcuni passaggi logici e di fatto

Intelligenza artificiale, ecco il pc che guarda e impara a giocare

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Come un bambino osserva gli altri e capisce le regole della morra
Sviluppato da scienziati britannici, è una svolta nel campo dell'AI

di ALESSIO BALBI


ROMA - Imparare le regole di un gioco osservando e imitando gli altri è una cosa che tutti hanno fatto fin da piccoli, e una delle basi dell'apprendimento. Un gruppo di scienziati inglesi ha inventato un computer in grado di assimilare le regole della morra cinese guardando gli uomini e formulando ipotesi sulle regole del gioco.

La macchina, chiamata CogVis e sviluppata dai ricercatori della University of Leeds, nello Yorkshire, potrebbe rivelarsi una pietra miliare negli studi sull'intelligenza artificiale. In questo campo, l'approccio più comune è stato tradizionalmente quello di creare macchine capaci di simulare un comportamento intelligente basandosi su una serie di regole ben codificate. Con il risultato che, di fronte a una situazione imprevista, fuori dagli schemi, la macchina si blocca. CogVis, invece, costruisce le sue regole in base all'esperienza, proprio come i bambini.

Il processo di apprendimento di CogVis si basa sull'osservazione audio e video di una serie di match di morra cinese. Per facilitargli il compito, i giocatori si sfidano usando delle carte sulle quali sono rappresentate forbici, sasso e carta. Dopo alcune mani, al termine delle quali ogni giocatore doveva annunciare la vittoria o il pareggio, CogVis è stato capace di individuare autonomamente l'esito di ogni scontro, senza errore. "Un sistema in grado di osservare eventi in uno scenario sconosciuto, imparare e partecipare è un po' il Sacro Graal dell'intelligenza artificiale", ha dichiarato alla rivista New Scientist Derek Magee, uno dei capi del progetto.

Oltre a essere un grosso passo in avanti dal punto di vista concettuale nel campo dell'intelligenza artificiale, CogVis potrebbe avere una serie di applicazioni pratiche. Ad esempio, c'è chi ipotizza di usarlo per individuare automaticamente intrusi in un sistema di videosorveglianza, oppure per eseguire lavori di manutenzione. Il passo successivo, è fare in modo che la macchina riesca ad imparare cose più complicate: ad esempio, sempre per restare nel campo dei giochi, il filetto o la dama.

(29 gennaio 2005)
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agb
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Biuso
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Inserito il - 06/04/2005 : 17:54:33  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Biuso Invia a Biuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ancora un altro passo verso l'ibridazione con l'artificiale...
Da "Repubblica" di oggi:
Videocamera, impulsi e microchip

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La scoperta in Gran Bretagna. L'apparecchio restituisce in parte
la vista ai non vedenti. Ed entro l'anno, via ai test sugli uomini

Videocamera, impulsi e microchip, l'occhio bionico non è più un sogno
"Grande conquista, può cambiare la vita a migliaia di persone"

DAL nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

LONDRA - Un occhio artificiale, capace di restituire parzialmente la vista ai non vedenti, è stato presentato questa settimana durante un convegno scientifico in Gran Bretagna e comincerà la fase di sperimentazione su esseri umani entro un anno. L'annuncio della rivoluzionaria scoperta ha destato enorme interesse ma anche moniti alla cautela: "Si tratta di una grande conquista tecnologica, potenzialmente destinata a cambiare la vita a migliaia di persone", commenta Anita Lifestone, direttrice del Royal National Institute for the Blind. "Dobbiamo tuttavia essere anche consapevoli che siamo ancora lontani da un prodotto definitivo e di provata efficacia". Sparata dal quotidiano londinese della sera Evening Standard, la notizia rappresenta comunque una svolta per milioni di non vedenti in tutto il mondo, e come minimo sottolinea l'importanza dello sviluppo delle nanotecnologie per la ricerca medica e scientifica.

Il dispositivo è composto da una videocamera e da un microcomputer installati su speciali occhiali che il paziente deve indossare. Lo scopo è di stimolare i nervi ottici al fine di, per così dire, "far credere" al cervello umano che l'occhio, in realtà irreparabilmente danneggiato, funzioni più o meno regolarmente.
Funziona così. La videocamera filma un immagine, di una persona o di un oggetto, le codifica, quindi le trasmette a un microchip inserito nel bulbo oculare. Il microchip ha il compito di stimolare le terminazioni nervose dell'occhio, le quali così inviano impulsi al cervello, dove si viene a formare l'immagine raccolta dalla videocamera. In questo modo, naturalmente, il cervello può ricostruire soltanto approssimativamente l'immagine originariamente catturata dall'apparecchio: "Ma sebbene le figure così ricreate non siano particolarmente esatte - nota l'Evening Standard - esse sono comunque abbastanza chiare per consentire il riconoscimento di volti e di determinati oggetti". E il giornale pubblica un esempio del risultato: il volto di una donna disegnato da contorni e ombre che, come in un puzzle, ne disegnano la forma e i lineamenti. Ci vuole un po' a capire cos'è, ma una volta "visto" il disegno si capisce subito cos'è.

In pratica, osservano gli esperti, occorre addestrare il cervello a riconoscere determinati messaggi attraverso gli stimoli artificiali. "Per un vedente queste immagini possono apparire imperfette", afferma il professor Gislin Dagnelie della John Hopkins University di Baltimora, nel Maryland (Usa), che ha curato il progetto per conto della società Second Sight (Seconda Vista), "ma per chi non vede rappresentano comunque un enorme passo avanti".

La Second Sight spera di poter iniziare sperimentazioni "umane" nel giro di dodici mesi. La notizia su un "occhio bionico", diffusa nel corso di una conferenza internazionale del Royal National Institute for the Blind a Londra, coincide con un preoccupante rapporto sull'aumento dei casi di cecità in Gran Bretagna, secondo cui il numero delle persone con gravi problemi di vista potrebbe raddoppiare nei prossimi vent'anni.

(6 aprile 2005)
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agb
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Biuso
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Inserito il - 16/05/2005 : 13:37:17  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Biuso Invia a Biuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ancora…

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13.05.2005
Un robot che si riproduce
Potrebbe autoripararsi e lavorare nello spazio o in ambienti pericolosi


Uno dei sogni degli scrittori di fantascienza - e dei costruttori di robot - è stato finalmente realizzato, almeno al livello più semplice. I ricercatori della Cornell University hanno creato una macchina che può costruire copie di se stessa.
Per loro stessa ammissione, la macchina è stata realizzata solo a scopo dimostrativo: non esegue nessuna funzione utile, tranne quella di autoreplicarsi, ma il principio di base potrebbe essere esteso per creare robot in grado di replicarsi o almeno di riparare se stessi lavorando nello spazio o in ambienti pericolosi. L'esperimento dell'ingegnere aerospaziale Hod Lipson, nel cui laboratorio il robot è stato costruito e sperimentato, e colleghi è stato descritto sul numero del 12 maggio della rivista "Nature".

I robot sono composti da una serie di cubi modulari - chiamati "molecubi" -, ciascuno contenente macchinari identici e il completo programma informatico per la replicazione. I cubi hanno elettromagneti sulle facce che consentono loro di attaccarsi e staccarsi in maniera selettiva l'uno all'altro. Un robot completo consiste in diversi cubi collegati insieme. Ciascun cubo è diviso in metà lungo la diagonale, in modo che un robot possa piegarsi, riconfigurare e manipolare altri cubi. Per esempio, una torre di cubi può piegarsi con un determinato angolo.

Per dare inizio alla replicazione, la pila di cubi si piega e poggia il cubo superiore sul tavolo. Poi prende un nuovo cubo e lo deposita in cima al primo. Ripetendo il processo, un robot costituito da una pila di cubi può crearne un altro del tutto identico. Poiché un robot non può estendersi oltre un altro robot della stessa altezza, il robot che viene costruito contribuisce al completamento della sua stessa costruzione.

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agb
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