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Biuso
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Inserito il - 21/03/2006 : 12:25:32
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Inghilterra, 2020. Il Partito e il suo Alto Cancelliere hanno assunto il potere e lo conservano attraverso il controllo totale della televisione, con arresti arbitrari, mediante carceri dove vengono praticate torture sistematiche. Le motivazioni stanno nell’esigenza di garantire la sicurezza dei cittadini contro dei terroristi che possiedono e utilizzano armi di sterminio di massa, in particolare chimiche. In realtà, è stato lo stesso governo a compiere quegli attentati… Uno dei sopravvissuti alle carceri segrete lotta strenuamente contro la menzogna del Potere, aiutato da una ragazza –Evey- i cui genitori sono stati uccisi dal governo.
Qualche tempo fa mi è stato regalato il fumetto di Alan Moore dal quale è tratto questo film di James McTeigue, scritto e prodotto dai fratelli Wachowski. Confesso di non averlo ancora letto ma ora ho una ragione in più per farlo. Il film, infatti, è nello stesso tempo elegante nella forma e inquietante nei contenuti, per l’evidente attualità della trama. La distopia di cui parla è già in atto nell’ossessione della “sicurezza” con la quale l’impero statunitense cerca di giustificare le sue guerre e nascondere i propri crimini.
agb «Nec ridere, nec lugere, neque detestari, sed intelligere» (Spinoza)
Palinodia Ho letto i vostri commenti e ripensato a questo film. Avete ragione: è una trasposizione del fumetto sbagliata e fallita (anche perché noiosa), in molti punti contraddittoria e neutralizzante del tutto la dimensione critica del personaggio. Ho proprio sbagliato analisi...
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Stanley
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184 Messaggi |
Inserito il - 21/03/2006 : 13:13:46
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Caro Prof., s'interessa anche di fumetti?Per fortuna oggi gli estimatori di questa arte sono tanti,ed anche i critici ormai condividono la preziosa definizione che Pratt ne ha dato, ovvero quella di "letteratura disegnata"che personalmente mi trova d'accordo. Cos'altro dobbiamo aspettarci da Lei?
Stanley
Edited by - stanley on 21/03/2006 15:56:56 |
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Stanley
2° Livello
Regione: Italia
Città: Valguarnera
184 Messaggi |
Inserito il - 22/03/2006 : 16:52:29
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Tra l'altro il film insiste più di una volta sulla capacità del tutto umana di dare significato ai simboli,cosa che nelle sue lezioni è stata sottilineata non raramente.
Stanley |
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utente non registrato
Nuovo Utente
-410 Messaggi |
Inserito il - 11/04/2006 : 01:23:10
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Leggere il libro* di Moore solo dopo aver visto il film è un po' come leggere i Promessi Sposi dopo averne visto l'adattamento TV realizzato dal Trio Marchesini/Solenghi/Lopez.
* Libro, o romanzo grafico. Il termine "fumetto" è piuttosto riduttivo, quando si parla delle opere di Alan Moore. La definizione più calzante è "narrativa sequenziale" (cfr. Scott McCloud, "Understanding comics").
Ma del resto siamo sempre in Italia, dove l'associazione più immediata è fumetti--->corriere dei piccoli--->roba da bambini e dove è difficile anche solo concepire che personaggi come Moore (o Gaiman, o Morrison) possano produrre Letteratura (quella con la L maiuscola) attraverso questo mezzo così bistrattato.
E infatti l'italiano medio conosce Alan Moore attraverso gli adattamenti cinematografici delle sue opere piuttosto che attraverso le sue opere stesse. Che poi la qualità media di questi adattamenti oscilli dal "carino e spettacolare" di "V for Vendetta" al "spettacolare ma tremendo" della "Leggenda dei Gentlemen Straordinari" è secondario. Dopotutto, non è possibile rendere in sole due ore una riflessione sulla Letteratura e sulla Metaletteratura ("la Lega dei Gentlemen Straordinari", per l'appunto) o sulla politica inglese del periodo Tatcher ("V"). Quindi, effetti speciali a gogo e buona visione a tutti. Un film costa meno di un libro e per vederlo basta un paio di ore, così si risparmiano tempo e denaro. Cosa si può chiedere di più dalla vita?
______ v@vendetta.it |
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hooverine
1° Livello
Regione: Italia
83 Messaggi |
Inserito il - 27/04/2006 : 11:10:44
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ho letto il fumetto pochi giorni prima di andare a vedere il film. alla storia che hollywood, sebbene attraverso dei personaggi sui generis come i fratelli wachowski, sdoganasse l'anarchia, non ci ho creduto neanche per un attimo. non si tratta dei soliti compromessi che stanno dietro all'adattamento testo-schermo: il film gronda buonismo, laddove il fumetto è spietato, estremo, grottsco, crudele. nel film, la parola "anarchia" viene pronunciata un sola volta, e per di più in un contesto che la neutralizza, riconducendola al vetusto slogan del punk '77 dei sex pistols. sono uscita dal cinema abbastanza arrabbiata, ma la rabbia è svanita subito. non val la pena accanirsi contro hollywood.
p.s. ieri ho visto le foto di "Chiedi alla polvere". fatevi del bene: non andate a guardarlo.
ài èm an àrtist! ài nìd mài intellèctual fridom! |
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