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sabato 16 novembre 2024 ore 16:56:06
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 Al di là della destra e della sinistra
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Biuso
Amministratore

Città: Catania/Milano


2900 Messaggi

Inserito il - 14/11/2005 : 14:09:00  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Biuso Invia a Biuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Così appunto, Al di là della destra e della sinistra, si intitola un mio breve intervento pubblicato sulla rivista Giro di vite. Segnali dalle città invisibili, (che consiglio di leggere anche perché offre molte informazioni sulla realtà catanese e siciliana).

Le persone che a volte mi hanno chiesto e si sono chieste se fossi di destra o di sinistra, troveranno qui qualche risposta, che parte dalla constatazione che la formuletta Destra/Sinistra è diventata ormai un mito incapacitante, una struttura cioè che offre sicurezza ma paralizza la comprensione e l’azione...

agb
«Vorrei togliere al mondo il suo carattere straziante»
(Nietzsche)

Cateno
2° Livello

Città: Regalbuto


169 Messaggi

Inserito il - 15/11/2005 : 12:03:05  Mostra Profilo Invia a Cateno un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Eccomi! sono stato super impegnato! A Roma, ad Assisi...
Torno con la politica. Chi l'avrebbe detto? è un po' lungo... Sper non sia anche noioso!

Spesso si sente dire che i giovani sono distanti dalla politica e i partiti cercano in tutti i modi di accalappiarsi il maggior numero possibile di adolescenti o ragazzi di poco più grandi.
Io posso parlare da lato dei giovani, dacché ho soli 22 anni. Mi sono fatto la personale convinzione, frutto però di esperienze concrete, che chi voglia veramente occuparsi degli altri e delle cose pubbliche (il che vuol dire che sono di tutti; forse non suona lo stesso che: “non sono di nessuno”?) di tutto debba fare tranne che invischiarsi in destra o sinistra. Spesso, anni fa, quando mi chiedevano se fosse di destra o di sinistra, vi giuro che non capivo la domanda. Non la capivo per due motivi: innanzi tutto, cosa voleva dire destra o sinistra? Tutti mi rispondevano, indifferentemente dal lato verso il quale propendevano, ciarlando solo di gestioni economiche. Io pensavo che m’avessero delucidato su una politica che adesso definirei fondata sull’etica e sull’antropologia. Purtroppo mi rendo conto oggi, dato che allora non ne avevo gli strumenti, che il marxismo ha ottenuto questo grandissimo risultato: ri(con)durre tutto all’economia. Si parla sempre e solo di soldi, di finanziarie, di pensioni, di tagli a questo e quello, di euro. Per carità, cose importantissime, chi lo nega! Le questioni etiche vengono spesso affrontate sommariamente, con slogan da pubblicità di basso livello, lasciate in mano a vescovi e cardinali per poi esplodere in casi come quello del referendum sulla procreazione assistita. Ma se non se ne parla mai, come si pretende che l’enorme massa di ammassati (sulla massa parlerò dopo) possa essere preparata ad un referendum? Già di un argomento sempre discusso nessuno si vuole interessare in prima persona e preferisce accodarsi alle prime idee che sente o a quelle retoricamente espresse meglio. L’etica è prima di ogni cosa, in politica, e questo viene taciuto per ignoranza e soprattutto perché sarebbe pericoloso rivelarlo. L’etica a sua volta va fondata antropologicamente e metafisicamente; diciamolo chiaro: filosoficamente. Platone aveva visto giusto: i filosofi al governo! (Vi immaginate una rivoluzione di filosofi? Secondo me la loro mossa strategica da kamikaze è quella di incendiarsi la barba e lanciarsi contro le istituzioni urlando: appercezione trascendentale!!!! Scusate gli stereotipi...)
La seconda cosa che alla domanda se fossi di destra o di sinistra mi permetteva di non capirla era questa: mi stavano chiedendo se tifassi per la juve o per il milan? No, perché sembrava così. Mi piacciono i colori di questa squadra, poi è quella che ha vinto di più, oppure mio padre tifa per lei e quindi... Che vuol dire? Rispondevo: non lo so. Se dice una cosa che ritengo giusta uno di destra allora in quel momento sarò di destra, altrimenti sarò di sinistra. Scusate, non è che ci sia un programma politico che porti avanti una coerente e completa concezione politica per cui possa dire di abbracciare questa a discapito dell’altra! Ognuno si alza, spara cavolate etiche e culturali; solo di economia si parla! Ed allora saltello da uno all’altro. Ma anche ammesso che la destra e la sinistra fossero corredate di questa benedetta concezione filosofia che abbraccia tutto e che le distinguesse l’una dall’altra, ebbene, io non sono sempre lo stesso. Posso dirti: in questo momento posso aggregarmi alla destra (o alla sinistra); tra un anno o due, in seguito ai miei studi, in seguito alla mia esperienza personale, in seguito ai cambiamenti nel mondo o nel mio Paese, che mi dice che non posso darmi alla sinistra (o alla destra)? Perché deve esserci una tale fissità che è davvero limitante come giustamente afferma il professore Biuso?
I partiti hanno un bel da fare a garantirsi l’appoggio sicuro di un buon numero di persone. Solo che un buon numero di persone ben presto diventa preda della massa. Ma come, direte, dicendo che divengono preda della massa, non fai in modo da rendere la massa qualcosa di a sé stante, diversa dalle persone? Sì. Ora dirò una cosa sconcertante: la massa non esiste. Essa è un fantasma; un cristiano dice che si affida a Dio affermando: non si vede, però c’è; viceversa, io diffido dalla massa dicendo: non c’è, però si vede. La massa è niente più, niente meno che un’idea. Ci sono solo persone, un gran numero di persone, milioni, anche, di persone assieme. Ma sempre ad una ad una. Tuttavia, il numero protegge e rinforza. “Ebbene – pensa la persona – sono in mezzo a tutti questi, siamo una cosa sola; sì, lo so che non è vero, che io sono sempre io, anche se per ora è meglio non saperlo, anche facendo finta; se agiamo adesso chi può dirmi alcunché? Sono uno ma in mezzo a questi altri uno sono anonimo. E poi, in ogni caso, cosa penseranno questi altri di me? Essi PENSANO UNA COSA SOLA! Anzi, SONO UNA COSA SOLA! Anch’io devo fare come loro. Devo essere una cosa sola con loro. Dobbiamo essere UNA SOLA IDEA!”. Solo un’idea, dunque, che come tutte le idee è capace di annebbiare, catturare, pilotare una persona.
Andando indietro con lo sguardo, mi pare di scorgere uno dei primi conglomerati umani nel giubileo del 1300; o addirittura in alcune crociate. La forza politica e la sicurezza fisica e morale rappresentate dal numero sono state colte dall’unica istituzione che era in grado di costruire tutto ciò e che rappresentò fin dal messaggio dei vangeli il pensiero indifferenziato rivolto alle masse, addirittura all’umanità. “Non al popolo – scriveva Nietzsche – deve parlare Zarathustra bensì a compagni. Zarathustra non deve diventare pastore e cane di un gregge”. L’esatto opposto di Gesù e di ogni intento clericale e cristiano in generale! La massa è nata in seno al cristianesimo. Questa, assieme a quelle citate dal professore, è un’altra, a mio avviso, idea chiave della politica, anch’essa di chiara derivazione biblico-crisitiana: rivolgersi alla massa, pilotarla. Non a caso i grandi ammassi, le manifestazioni di incondizionato appoggio dei regimi totalitari, dei giubilei, delle giornate mondiali della gioventù, delle santificazioni sono tutte spaventosamente simili.
Una delle cose più sconvolgenti, che la dice lunga sulla lungimiranza politica della Chiesa, è l’esito a cui ha condotto il rendersi conto dell’importanza crescente degli adolescenti. Gli adolescenti sono i padroni del mondo perché sono i padroni dell’economia. La Chiesa, al contrario di quel che si pensa e si dice, sa accalappiare i giovani e dai giovani è seguita ed osannata. Quando sento parlare di discorsi politici o religiosi rivolti ai giovani; anzi dirò di più: quando sento pronunciare il fatidico “i giovani” con un certo tono di seduzione, sento puzza di bruciato perché annuso l’avvampare della superficialità e della seduzione ad ogni costo, anche a scapito del contenuto originario. Per esempio, ho assistito ad una santificazione... Ai giovani cosa piace? Lo sport? In particolare il calcio? Bene, allora diamo loro, quel che vogliono; ed ecco che i santi diventano mega-foto di calciatori, da scambiarsi come figurine Panini, si applaude e si urla come dopo un gol, si inneggia al papa cono cori da stadio seguiti da ritmici battiti di mani. Tant’è che a un certo punto, all’ennesimo urlante applauso, mi sono alzato in mezzo a piazza S. Pietro ed ho urlato: “Chi ha segnato? Quanto stiamo?”.
In queste condizioni di superficialità l’unica lacerante parola che risuona nelle mie orecchie è questa: nichilismo. Non tanto perché non si vive la religione in maniera profonda; quello non è più possibile in queste condizioni; e poi neanche mi interessa. Dico nichilismo perché non si riesce a trovare un’alternativa minima a questo stato di cose. Nietzsche parlava di trasvalutazione, di abbattere vecchie tavole di valore; innanzi tutto noi non le abbiamo abbattute; ci accontentiamo di rispolverale ogni tanto; di soffiare la polvere che si è depositata su di loro. Ma non servono più. Non abbiamo la forza per ricostruirne di nuovi; non abbiamo la forza di guardare in faccia con Leopardi al dolore dell’esistenza, di accettarla, di calpestare la mediocrità, di vivere di affetti, di guardare alla nostra costituzione umana, gettata in preda al dolore. Ma ancora il buon “giovane” (il complimento più vello che gli si possa fare) Nietzsche sapeva che abbiamo, di contro ai torti che commettiamo, la stupenda capacità di creare gioia. Lo sguardo che Jünger ha gettato in “Oltre la linea” è forse un po’ troppo ottimista. La linea del nichilismo non è stata superata, nemmeno con la testa.
D’altra parte, fin quando non si capirà l’impronta politica del nichilismo, allora non vi saranno neanche le condizioni adatte per superarlo. Che strani questi intellettuali! Specialmente quelli romantici. Il nichilismo è stato per la prima volta “sentito” o “avvertito” dai romantici tedeschi. Che strano, ripeto! Proprio quando l’intellettuale, il poeta, il pensatore perdeva il suo compito politico, si sentiva di peso alla società. Proprio quando avrebbero preso piede destra e sinistra. Chissà se proprio il sistema destra/sinistra non escluda per principio che i filosofi stiano ai vertici politici.
Poniamo adesso la domanda: siete di destra o di sinistra?


L'esistenza è un episodio del nulla (Schopenhauer)
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Biuso
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Inserito il - 15/11/2005 : 13:38:57  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Biuso Invia a Biuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
quote:


Tant’è che a un certo punto, all’ennesimo urlante applauso, mi sono alzato in mezzo a piazza S. Pietro ed ho urlato: “Chi ha segnato? Quanto stiamo?”.





Formidabile, Cateno, lei è formidabile…

agb
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