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martedì 19 novembre 2024 ore 00:40:29
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hooverine
1° Livello


Regione: Italia


83 Messaggi

Inserito il - 09/12/2004 : 12:15:05  Mostra Profilo Invia a hooverine un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
A celle qui est trop gaie

Ta tête, ton geste, ton air
Sont beaux comme un beau paysage ;
Le rire joue en ton visage
Comme un vent frais dans un ciel clair.

Le passant chagrin que tu frôles
Est ébloui par la santé
Qui jaillit comme une clarté
De tes bras et de tes épaules.

Les retentissantes couleurs
Dont tu parsèmes tes toilettes
Jettent dans l'esprit des poètes
L'image d'un ballet de fleurs.

Ces robes folles sont l'emblème
De ton esprit bariolé ;
Folle dont je suis affolé,
Je te hais autant que je t'aime !

Quelquefois dans un beau jardin
Où je traînais mon atonie,
J'ai senti, comme une ironie,
Le soleil déchirer mon sein ;

Et le printemps et la verdure
Ont tant humilié mon coeur,
Que j'ai puni sur une fleur
L'insolence de la Nature.

Ainsi je voudrais, une nuit,
Quand l'heure des voluptés sonne,
Vers les trésors de ta personne,
Comme un lâche, ramper sans bruit,

Pour châtier ta chair joyeuse,
Pour meurtrir ton sein pardonné,
Et faire à ton flanc étonné
Une blessure large et creuse,

Et, vertigineuse douceur !
A travers ces lèvres nouvelles,
Plus éclatantes et plus belles,
T'infuser mon venin, ma soeur !

Bello il tuo capo, il gestire, l'aspetto,
Come un bel paesaggio; sul tuo volto
Il riso giuoca come fresco vento
In un limpido cielo. Il malinconico
Passante che tu sfiori è abbacinato
Dalla salute che, come luce,
Ti sprizza dalle braccia e dalle spalle.
I sonanti colori di cui spargi
Le tue tolette, ispirano ai poeti
L'immagine di un balletto di fiori.
Sono l'emblema, queste pazze vesti,
Del variopinto tuo spirito: folle
Di cui son folle, t'odio quanto t'amo!
Qualche volta, in un bel giardino, dove
Trascinavo la mia atonia, ho sentito
Il sole lacerarmi il petto, come
Un'ironia; la primavera e il verde
A tal punto umiliarono il mio cuore,
Che su di un fiore punii l'insolenza
Della natura. E così, una notte,
Appena suona l'ora del piacere,
Verso i tesori della tua persona
Vorrei strisciare, da vile, in silenzio,
Per castigarti la gioiosa carne,
Per schiacciare il tuo seno perdonato,
E infliggere al tuo fianco stupefatto
Una profonda, una larga ferita:
Vertiginosa dolcezza! Attraverso
Le nuove labbra, più splendenti e belle,
Infonderti, sorella, il mio veleno


Charles Baudelaire

ài èm an àrtist! ài nìd mài intellèctual fridom!
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Cateno
2° Livello

Città: Regalbuto


169 Messaggi

Inserito il - 10/12/2004 : 17:33:34  Mostra Profilo Invia a Cateno un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
quote:
Avete mai letto il volume di poesie "La carne e l'anima" della Dott.ssa Maria Geraci?


Non l'ho mai letto. Perché non ci citi qualcosa?

Un buon aforisma è come l'amore: breve, lascia il segno e quasi sempre è falso.
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Biuso
Amministratore

Città: Catania/Milano


2900 Messaggi

Inserito il - 14/12/2004 : 21:57:20  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Biuso Invia a Biuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Amore, mio giovine emblema,
Tornato a dorare la terra,
Diffuso entro il giorno rupestre,
È l’ultima volta che miro
(Appié del botro, d’irruenti
Acque sontuoso, d’antri
Funesto) la scia di luce
Che pari alla tortora lamentosa
Sull’erba svagata si turba.

Amore, salute lucente,
Mi pesano gli anni venturi.

Abbandonata la mazza fedele,
Scivolerò nell’acqua buia
Senza rimpianto.

Morte, arido fiume…

Immemore sorella, morte,
L’uguale mi farai del sogno
Baciandomi.

Avrò il tuo passo,
Andrò senza lasciare impronta.

Mi darai il cuore immobile
D’un iddio, sarò innocente,
Non avrò più pensieri né bontà.

Colla mente murata,
cogli occhi caduti in oblio,
Farò da guida alla felicità.


(Ungaretti, Inno alla morte, da «Sentimento del Tempo»)

agb
Sono figlio della Terra e del Cielo stellato
(Lamina orfica di Hipponion)
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sara
Nuovo Utente



31 Messaggi

Inserito il - 15/12/2004 : 19:29:43  Mostra Profilo Invia a sara un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Questa l'ho trovata oggi mi e' piaciuta e la posto.

Scrivendo una poesia
e sentendomi assurdo
per questa attivita' senza sugo
sono andato alla finestra
e ho visto un mingherlino
cappelmatto barba di tarme
baffo alla groucho
ghignante
mormorante
a se stesso
contemplava
le cartoline di auguri(...)
alla finestra.
All'improvviso
con una rapida
calligrafia sul muro
ridendo di soppiatto
e scuotendo la vecchia testa(...)
lui ha scritto
e ho dovuto vedere
e sono corso sotto
e ho letto:
"Stiamo cercando ragioni razionali per credere nell'assurdo"

Harold Norse

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sandy
Nuovo Utente



8 Messaggi

Inserito il - 18/12/2004 : 20:50:03  Mostra Profilo Invia a sandy un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Nessuno, Quasimodo

Sono forse un fanciullo
che ha paura dei morti
ma che la morte chiama
perchè lo sciolga
da tutte le creature:
il bambino, l'albero,
gli insetti,
da ogni cosa
che ha cuore di tristezza.
Perchè non ha più doni,
e le strade sono vuote,
e più non c'è nessuno
che sappia farlo piangere
vicino a te,
Signore!


ps. scusate in anticipo se ho sbagliato qualcosa nella trascrizione, ma non riesco a trovare il libro con le poesie di quasimodo

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alice
1° Livello


Regione: Lithuania
Città: Vilnius


51 Messaggi

Inserito il - 22/12/2004 : 20:04:21  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di alice Invia a alice un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Io non amo moltissimo la poesia. Me ne piacciono veramente poche, ma questa è una di quelle che prediligo.

Totò Merùmeni (Guido Gozzano)
I.

Col suo giardino incolto, le sale vaste, i bei
balconi secentisti guarniti di verzura,
la villa sembra tolta da certi versi miei,
sembra la villa-tipo, del Libro di Lettura...

Pensa migliori giorni la villa triste, pensa
gaie brigate sotto gli alberi centenari,
banchetti illustri nella sala da pranzo immensa
e danze nel salone spoglio da gli antiquari.

Ma dove in altri tempi giungeva Casa Ansaldo,
Casa Rattazzi, Casa d'Azeglio, Casa Oddone,
s'arresta un'automobile fremendo e sobbalzando,
villosi forestieri picchiano la gorgòne.

S'ode un latrato e un passo, si schiude cautamente
la porta... In quel silenzio di chiostro e di caserma
vive Totò Merùmeni con una madre inferma,
una prozia canuta ed uno zio demente.


II.

Totò ha venticinque anni, tempra sdegnosa,
molta cultura e gusto in opere d'inchiostro,
scarso cervello, scarsa morale, spaventosa
chiaroveggenza: è il vero figlio del tempo nostro.

Non ricco, giunta l'ora di "vender parolette"
(il suo Petrarca!...) e farsi baratto o gazzettiere,
Totò scelse l'esilio. E in libertà riflette
ai suoi trascorsi che sarà bello tacere.

Non è cattivo. Manda soccorso di danaro
al povero, all'amico un cesto di primizie;
non è cattivo. A lui ricorre lo scolaro
pel tema, l'emigrante per le commendatizie.

Gelido, consapevole di sé e dei suoi torti,
non è cattivo. È il buono che derideva il Nietzsche
"...in verità derido l'inetto che si dice
buono, perché non ha l'ugne abbastanza forti..."

Dopo lo studio grave, scende in giardino, gioca
coi suoi dolci compagni sull'erba che l'invita;
i suoi compagni sono: una ghiandaia rôca,
un micio, una bertuccia che ha nome Makakita...


III.

La Vita si ritolse tutte le sue promesse.
Egli sognò per anni l'Amore che non venne,
sognò pel suo martirio attrici e principesse
ed oggi ha per amante la cuoca diciottenne.

Quando la casa dorme, la giovinetta scalza,
fresca come una prugna al gelo mattutino,
giunge nella sua stanza, lo bacia in bocca, balza
su lui che la possiede, beato e resupino...


IV.

Totò non può sentire. Un lento male indomo
inaridì le fonti prime del sentimento;
l'analisi e il sofisma fecero di quest'uomo
ciò che le fiamme fanno d'un edificio al vento.

Ma come le ruine che già seppero il fuoco
esprimono i giaggioli dai bei vividi fiori,
quell'anima riarsa esprime a poco a poco
una fiorita d'esili versi consolatori...


V.

Così Totò Merùmeni, dopo tristi vicende,
quasi è felice. Alterna l'indagine e la rima.
Chiuso in se stesso, medita, s'accresce, esplora, intende
la vita dello Spirito che non intese prima.

Perché la voce è poca, e l'arte prediletta
immensa, perché il Tempo - mentre ch'io parlo! - va,
Totò opra in disparte, sorride, e meglio aspetta.
E vive. Un giorno è nato. Un giorno morirà.



L' essenza della Bruttura si trova nella faccia della gente.
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Cateno
2° Livello

Città: Regalbuto


169 Messaggi

Inserito il - 10/02/2005 : 10:10:05  Mostra Profilo Invia a Cateno un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao a tutti! MI sono appena rispreso dal carnvale (e che carnevale!) e perciò mi scuso della mia lunga assenza.
Volevo un giudizio su questi versi. A presto!


I
Sulle guance scivolavano lacrime
d’argento. Luccicavano lontani
rumoreggiando quali simulacri
della modernità gli aeroplani.

L’insegna d’un McDonald’s d’uno squallido
rossore come attirava alla stazione
gente sfiorita dal giallino pallido
d’un periferico inutile lampione;

Catania s’agghindava per la sera
nell’assoluta vanità frustrata
e come i soliti sbiaditi come cera
attendevano quel bus alla fermata;

loro. La lacrima che tramuta improvvisa
l’intero corso del mondo in cui cade;
fuori rimane immobile, indecisa
la gente come sempre accade.

Lacrima che apparve per tradimento
ed amore, che volle dire “taci”
all’universo, almeno se un momento
s’arrestasse al sapore del suo bacio.

Quel bacio scaturì come scintilla
d’una energia quantistica nel vuoto;
come se spalancata la pupilla
il cosmo ci guardasse sordo e immoto.

La macchina di rivoli incolori
piangeva, di pioggia muti graffi
sui vetri. Dentro noi. Mentre là fuori
Catania gorgheggiava fumo e traffico.

II
Sembri quasi un’attrice
felliniana o comunque degli anni sessanta;
della prima hai lo sguardo
lampante che dice
e non dice e la figura
esile e in carne dov’è giusto che sia
nonché l’eleganza;
ma dell’altra
in generale hai quell’aria
sbarazzina
come donna venuta nel mondo
matura e tuttavia bambina.
Hai l’andatura
di certe inquadrature
(a seguire con l’ombra sui muri
e il profilo tuo lindo
e sensuale)
mentre cammini come fossi scalza
col vestito che mostra
e non mostra.
Ed io Mastroianni,
senza sedurre, ripenso a quegli anni
mai vissuti, all’eterna giostra
del tempo su cui tu salisti
e ti attesi
d’abbasso con fare clownesco
con zucchero in mano
filato
e la mela cotogna.
Ed io Mastroianni
ripenso a te, attrice
che dice
e non dice, ripenso,
senza capire,
a ciò che non t’ho detto
e avrei dovuto dire.


L'esistenza è un episodio del nulla (Schopenhauer)
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Biuso
Amministratore

Città: Catania/Milano


2900 Messaggi

Inserito il - 20/02/2005 : 22:13:55  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Biuso Invia a Biuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
A una proda ove sera era perenne
Di anziane selve assorte, scese,
E s’inoltrò
E lo richiamò rumore di penne
Ch’erasi sciolto dallo stridulo
Batticuore dell’acqua torrida,
E una larva (languiva
E rifioriva) vide;
Ritornato a salire vide
Ch’era una ninfa e dormiva
Ritta abbracciata a un olmo.

In sé da simulacro a fiamma vera
Errando, giunse a un prato ove
L’ombra negli occhi s’addensava
Delle vergini come
Sera appiè degli ulivi;
Distillavano i rami
Una pioggia pigra di dardi,
Qua pecore s’erano appisolate
Sotto il liscio tepore,
Altre brucavano
La coltre luminosa;
Le mani del pastore erano un vetro
Levigato da fioca febbre.


(Ungaretti, L’isola, da «Sentimento del tempo»)

agb
Sono figlio della Terra e del Cielo stellato
(Lamina orfica di Hipponion)
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grillo_pensante
Nuovo Utente


Regione: Italia
Città: Macerata


21 Messaggi

Inserito il - 15/04/2005 : 23:08:16  Mostra Profilo Invia a grillo_pensante un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Tradurre Petrarca in inglese è molto controproducente. Qualcuno dovrebbe vietarlo. Non serve agli inglesi, che non riescono ad apprezzare pienamente Petrarca ed è dannoso per noi italiani, tanto esterofili da apprezzare Petrarca solo se tradotto in altra "lingua".


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Azzurra
Nuovo Utente


Regione: Italia
Città: Catania


48 Messaggi

Inserito il - 22/05/2005 : 00:29:35  Mostra Profilo Invia a Azzurra un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Portatemi il tramonto in una tazza
le anfore contate del mattino
le gocce di rugiada
Ditemi quanto lontano balzi il mattino
quando il Tessitore dorma
che adorna d'azzurro gli spazi
E scrivetemi quante son le note
nell'estasi del nuovo pettirosso
fra i rami stupefatti
e quante gite fa la tartaruga
e quante coppe di rugiada beve
l'Ape ebbra

Chi gettò i ponti dell'arcobaleno
e chi le docili sfere conduce
con vincastri di morbido azzurro
e quali dita sfoggian stalattiti
chi i grani del rosario della notte conta
e s'accerta che non uno manchi

Chi costruì questa casetta bianca
e chiuse così bene le finestre
che il mio spirito non può più vedere

Chi mi farà col necessario uscire
in un giorno di gala
per volar via
oltremodo fastosa

Fermarmi per la morte non potevo
Lei benignamente si fermò per me
La carrozza bastava a contenere
noi due soltanto, e l'Immortalità...

-Emily Dickinson-

"Non ho sogni nel cassetto: là dentro tengo solo le mutande". I. K.
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Amelia
Nuovo Utente

Città: Roma


9 Messaggi

Inserito il - 23/05/2005 : 16:00:39  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Amelia Invia a Amelia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Un solo rudere, sogno
di un arco, di una volta romana
o romanica, in un prato dove
schiumeggia un sole il cui calore
è calmo come un mare: lì ridotto,
il rudere è senza amore.
Uso e liturgia, ora profondamente
estinti, vivono nel suo stile
-e nel sole- per chi ne comprenda
presenza e poesia .

(P.P.Pasolini, da: Poesie mondane. In: Poesia in forma di prosa,1964)

***********
Somigli allo spirito che comprendi (Goethe)

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salvo
Nuovo Utente


Regione: Netherlands
Città: amsterdam


4 Messaggi

Inserito il - 23/05/2005 : 16:01:50  Mostra Profilo Invia a salvo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
COLORE DI PIOGGIA E DI FERRO

Dicevi:morte, silenzio, solitudine;
come amore, vita. Parole
delle nostre provvisorie immagini.
E il vento s'è levato leggero ogni mattina
e il tempo colore di pioggia e di ferro
è passato sulle pietre,
sul nostro chiuso ronzio di maledetti.
Ancora la verità è lontana.
E dimmi, uomo spaccato sulla croce,
e tu dalle mani grosse di sangue,
come risponderò a quelli che domandano?
Ora, ora: prima che altro silenzio
entri negli occhi, prima che altro vento
salga e altra ruggine fiorisca.

Salvatore Quasimodo

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salvo
Nuovo Utente


Regione: Netherlands
Città: amsterdam


4 Messaggi

Inserito il - 23/05/2005 : 16:05:43  Mostra Profilo Invia a salvo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Il Pci ai giovani!!, di Pier Paolo Pasolini
.


È triste. La polemica contro
il PCI andava fatta nella prima metà
del decennio passato. Siete in ritardo, figli.
E non ha nessuna importanza se allora non eravate ancora
nati...

Adesso i giornalisti di tutto il mondo (compresi
quelli delle televisioni)
vi leccano (come credo ancora si dica nel linguaggio
delle Università) il culo. Io no, amici.
Avete facce di figli di papà.
Buona razza non mente.
Avete lo stesso occhio cattivo.
Siete paurosi, incerti, disperati
(benissimo) ma sapete anche come essere
prepotenti, ricattatori e sicuri:
prerogative piccoloborghesi, amici.
Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte
coi poliziotti,
io simpatizzavo coi poliziotti!
Perché i poliziotti sono figli di poveri.
Vengono da periferie, contadine o urbane che siano.
Quanto a me, conosco assai bene
il loro modo di esser stati bambini e ragazzi,
le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui,
a causa della miseria, che non dà autorità.
La madre incallita come un facchino, o tenera,
per qualche malattia, come un uccellino;
i tanti fratelli, la casupola
tra gli orti con la salvia rossa (in terreni
altrui, lottizzati); i bassi
sulle cloache; o gli appartamenti nei grandi
caseggiati popolari, ecc. ecc.
E poi, guardateli come li vestono: come pagliacci,
con quella stoffa ruvida che puzza di rancio
fureria e popolo. Peggio di tutto, naturalmente,
e lo stato psicologico cui sono ridotti
(per una quarantina di mille lire al mese):
senza più sorriso,
senza più amicizia col mondo,
separati,
esclusi (in una esclusione che non ha uguali);
umiliati dalla perdita della qualità di uomini
per quella di poliziotti (l’essere odiati fa odiare).
Hanno vent’anni, la vostra età, cari e care.
Siamo ovviamente d’accordo contro l’istituzione della polizia.
Ma prendetevela contro la Magistratura, e vedrete!
I ragazzi poliziotti
che voi per sacro teppismo (di eletta tradizione
risorgimentale)
di figli di papà, avete bastonato,
appartengono all’altra classe sociale.
A Valle Giulia, ieri, si è cosi avuto un frammento
di lotta di classe: e voi, amici (benché dalla parte
della ragione) eravate i ricchi,
mentre i poliziotti (che erano dalla parte
del torto) erano i poveri. Bella vittoria, dunque,
la vostra! In questi casi,
ai poliziotti si danno i fiori, amici.

Pier Paolo Pasolini

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salvo
Nuovo Utente


Regione: Netherlands
Città: amsterdam


4 Messaggi

Inserito il - 24/05/2005 : 11:28:29  Mostra Profilo Invia a salvo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Scusate l'insostenza ma in questi giorni sono in vena poetica...

Starless (King Crimson)
(Cross/Fripp/Wetton/Palmer-James)

Sundown dazzling day
Gold through my eyes
But my eyes turned within
Only see
Starless and bible black

Ice blue silver sky
Fades into grey
To a grey hope that oh years to be
Starless and bible black

Old friend charity
Cruel twisted smile
And the smile signals emptiness
For me
Starless and bible black


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salvo
Nuovo Utente


Regione: Netherlands
Città: amsterdam


4 Messaggi

Inserito il - 24/05/2005 : 13:06:20  Mostra Profilo Invia a salvo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ok spero di rifarmi con questa, non credo qui qualcuno possa rivendicare diritti


Sea Song (Robert Wyatt)

You look different every time you come
From the foam-crested brine
Your skin shining softly in the moonlight
Partly fish, partly porpoise, partly baby sperm whale
Am I yours? Are you mine to play with?
Joking apart - when you're drunk you're terrific when you're drunk
I like you mostly late at night you're quite alright
But I can't understand the different you in the morning
When it's time to play at being human for a while please smile!
You'll be different in the spring, I know
You're a seasonal beast like the starfish that drift in with the tide
So until your your blood runs to meet the next full moon
You're madness fits in nicely with my own
Your lunacy fits neatly with my own, my very own
We're not alone

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