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 Mente & Cervello 45 – settembre 2008
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Biuso
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Inserito il - 06/09/2008 : 09:44:30  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Biuso Invia a Biuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando


Anche le neuroscienze vanno confermando ciò che la filosofia sa: «i segnali che ci giungono dal mutevole mondo esterno non sono specchi fedeli della realtà» (Bellone, p. 3). Essi vengono infatti filtrati dagli apparati sensoriali, a cominciare dagli occhi i quali costituiscono un esempio della straordinaria ricchezza del mondo naturale, dato che la loro conformazione nelle diverse specie animali -felini, uccelli, insetti, primati, crostacei...- costituisce una galassia differenziata per struttura e potenza, pur svolgendo in tutti gli esseri viventi la «stessa funzione di "trasduzione" del segnale luminoso in segnale nervoso»; la luce infatti «dal punto di vista fisico non è altro che radiazione elettromagnetica emessa principalmente dalla nostra stella, il Sole. Questa radiazione viene riflessa dalla superficie degli oggetti e il sistema visivo sfrutta proprio la luce riflessa per creare una rappresentazione del mondo» (Sgorbissa, 59).

Varie sono anche le forme di delirio dei corpimente nella nostra specie e l'articolo di Francesco Cro ne analizza con efficacia alcuni: delirio di persecuzione, di grandezza, di gelosia, zoopatico, dismorfobico, ipocondriaco, di riferimento, di interpretazione, di innamoramento... Anche quando non assume la forma delirante, in quest'ultimo sentimento accadono «modificazioni profonde, cognitive, comportamentali ed erotiche: stato mentale alterato, pensieri invadenti riguardanti l'altro o l'altra, comportamenti tipici di corteggiamento con la speranza di attivarne di simili, stato di euforia, aumento di energia (...) A completare il quadro c'è la disattivazione delle funzioni corticali superiori che agiscono sulla capacità di giudizio e sulla valutazione del nostro comportamento» (Tondo, 17). Insomma, quando ci innamoriamo non soltanto Afrodite e suo figlio Eros ma è anche Pan che si impossessa di noi...

Tra le forme di ossessione individuali e collettive c'è la sindrome da insicurezza che va dominando le vite dei contemporanei, artatamente costruita e incrementata dai poteri politici e mediatici (su questo argomento rinvio anche al bell'intervento di Giovanni Polimeni). Massimo Barberi dimostra che viviamo ormai «in una specie di circuito vizioso, dove ciò che dovrebbe rassicurare in realtà alimenta la paura» (31).

Interessante è l'ambito interdisciplinare della psicologia forense, nel quale va consolidandosi il riconoscimento -molto importante dal punto di vista etico e antropologico- che il «danno esistenziale» subito da una persona in seguito alle azioni compiute da altre costituisce «una quarta categoria di danno ingiusto risarcibile, insieme al danno biologico, al danno morale e al danno patrimoniale» (Castiello d'Antonio, 100).

Tra gli altri argomenti affrontati in questo numero di Mente & Cervello, segnalo pure l'articolo sulla discalculia -un disturbo analogo alla dislessia e che impedisce a chi ne è vittima di compiere anche i più elementari calcoli aritmetici-; la conferma empirica, se mai ce ne fosse stato bisogno, «che, eliminando la punizione, le persone tendono a ignorare le norme sociali» (Zink, 102); alcuni recenti esperimenti i quali mostrano che «lo sviluppo cerebrale non si ferma con l'età. Il cervello continua a crescere anche dopo i sessant'anni, se tenuto in esercizio» (Arcovio, 21). Appunto, SE tenuto in esercizio...


agb
«Senza la musica la vita sarebbe un errore» (Nietzsche)
«La filosofia è la musica più grande» (Platone)
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