Biuso
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Inserito il - 30/08/2008 : 11:01:16
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Sull'ultimo numero della rivista Chora, edita dagli studenti di Filosofia della Statale di Milano (anno 7, num. 15, dal titolo «Il nichilismo e il problema del nulla», gennaio-febbraio 2008), ho letto un'intervista di Cappuccio e Spinelli a Carlo Sini (pagg. 54-57). A conclusione, Sini formula una diagnosi preoccupata e quindi realistica sulla condizione della filosofia -in particolare teoretica, e cioè la filosofia in quanto tale- nelle nostre Università. L'invito finale è da me totalmente condiviso e lo trasmetto con convinzione ai venticinque lettori di questo forum...
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«Mi pare che nell'università non abbiamo più spazi. Sì, ci lasciano fare quello che vogliamo; ma che peso ha un insegnamento teoretico all'interno di un'organizzazione che è sempre più degenerata in scuoletta? Allora è chiaro che non non abbiamo niente da dire di fronte a uno scienziato che ha le sue tecniche, che ha i suoi laboratori... Come raggiungerli? Io penso che sia venuto, e non casualmente, il momento in cui la filosofia deve abbandonare il commento e tutto quel tipo di linguaggio che da sempre la accompagna. [...] Dobbiamo riprendere la capacità di creare. Noi non siamo creativi, questo è il fatto. Siamo ripetitivi: commentiamo il commento del commento del commento di autori come Heidegger, il quale ha detto: beninteso, io non posso essere commentato. E allora cosa si sta facendo? Non è questo l'esercizio. Ma l'esercizio giusto noi lo facciamo?»
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agb «Senza la musica la vita sarebbe un errore» (Nietzsche) «La filosofia è la musica più grande» (Platone)
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