V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Biuso |
Inserito il - 04/10/2006 : 15:16:36
Story è il nome di una narf, ninfa delle acque venuta dal mondo azzurro. Si trova imprigionata nel nostro mondo e inseguita da uno scrunt, creatura malvagia generata dalla terra, che intende ucciderla prima che Story riesca a tornare al luogo da cui proviene. La aiuteranno Cleveland, custode del vivace e multietnico condominio nella cui piscina la ninfa ha trovato rifugio, e alcuni abitanti del palazzo/umanità. Ma per ottenere lo scopo, Cleveland e i suoi amici devono interpretare con molta precisione dei segni…
Per riuscire a comprendere questo film –e dunque apprezzarlo- è necessaria una intera visione del mondo. Quella che il regista indiano Night Shyamalan ha probabilmente tratto dalle leggende e dalle fedi della sua terra d’origine ma anche quella che pulsa nella tradizione sotterranea e più profonda delle culture europee e mediterranee. In testi, ad esempio, come questi: «la conoscenza: chi siamo, che cosa siamo diventati; dove siamo, dove siamo stati precipitati; dove tendiamo, donde siamo purificati; che cosa è la generazione, che cosa è la rigenerazione («Excerpta ex Theodoto» 78; in Testi gnostici in lingua greca e latina, Fondazione Valla – Mondadori, Milano 1993, pagg. 391-393).
(...) Ora avendo il dominio osserva la luce, ora precipitata nelle miserie piange: (...) ora nasce e infelice non avendo scampo dai mali vagando entra nel labirinto. Allora Gesù disse: Osserva, Padre; essa cercando il male sulla terra si allontana dal tuo soffio. Cerca di fuggire il caos amaro e non sa dove passare. Per lei mandami, Padre: avendo i sigilli scenderò, traverserò tutti gli eoni, rivelerò tutti i misteri, mostrerò le figure degli dèi. L’arcano della santa via, chiamandola gnosi, rivelerò. («Salmo dei Naaseni sull’anima», in Ippolito, Confutazione V 10, 2; ivi, pagg. 85-87)
Il film è infatti una esatta descrizione –totalmente metaforica, come sempre- della vicenda dell’anima/mente umana nel suo itinerario dalle tenebre del dolore insensato a quelle del significato e della conoscenza che libera. Non a caso, la scena chiave del film è quella in cui Cleveland guarisce le ferite mortali di Story ricordando e finalmente accettando la tragedia personale che lo aveva colpito alcuni anni prima. Story è quindi la mente di Cleveland che ritorna a Sé, comprendendo l’orrore ma intravedendo la Luce.
La consueta maestria tecnica di Shyamalan ha stavolta sfiorato e descritto una delle più importanti verità che si possano raccontare. Un film inquietante e colmo di speranza, difficile da cogliere ma davvero splendido.
agb «verso la luce –l’ultimo tuo movimento; un giubilo di conoscenza –l’ultimo tuo accento» (Nietzsche)
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