V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Biuso |
Inserito il - 01/05/2005 : 13:23:04 «Gastronomia contiene dentro di sé astronomia» è forse la frase chiave di questo film che sulla scia del Pranzo di Babette, di Come l’acqua per la cioccolata, di Chocolat e di altri analoghi titoli mescola cibo, amore, politica (il titolo originale suona infatti Cucina politica o –con altra traduzione- La cucina della Città). Qui il protagonista è un astrofisico dell’Università di Atene che racconta della propria infanzia a Istanbul, nella bottega del nonno intrisa di sapori, spezie, essenze misteriose. Espulso, in quanto greco, dalla Turchia, Vasif non dimenticherà mai gli odori di Costantinopoli e l’affetto per una sua coetanea che da bambina danzava mentre lui preparava dei piatti appetitosi e perfetti.
Certo per chi (come me) apprezza la cucina greca il film è…gustoso ma nel complesso la trama è debole e la sceneggiatura non l’aiuta.
agb Sono figlio della Terra e del Cielo stellato (Lamina orfica di Hipponion)
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1 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
digiu |
Inserito il - 18/05/2005 : 16:39:50 Si tratta di un film che comunque non nutre ambizioni (a partire dalla fotografia e dalla sceneggiatura molto poco curate entrambe e ripetitive come un disco rotto!). Resta in ogni caso il messaggio dell'importanza della gastronomia legata alla geografia e perciò alla storia. Le ricette di cucina appaiono come 'tradizione' secolare che si tramanda e si rinnova nel tempo, generando talvolta l'ibrido della mescolanza con gli odori e i sapori di altri luoghi, specie per gli emigrati. E poi...l'incanto di Istanbul, "la città", purtroppo nel film un incanto più raccontato a parole che restituito con le immagini, ma capace ugualmente di stuzzicare la fantasia per il fascinoso Oriente.
digiu.
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