V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Biuso |
Inserito il - 18/12/2004 : 13:14:06 Tre episodi su un tema senza tempo, il tema del corpo e della sua comunicazione. Il primo –Il filo pericoloso delle cose- di Antonioni è semplicemente penoso. Una sceneggiatura tanto banale quanto retorica per un’operazione (non la chiamerei neppure film) inconsistente.
Il secondo episodio si intitola Equilibrium e l’autore è Steven Soderbergh: anni Cinquanta, un pubblicitario ha bisogno di un’idea geniale per una nuova sveglia e la cerca dal suo psicoanalista, il quale però mentre lui parla guarda col binocolo fuori dalla finestra e lancia aeroplanini di carta, probabilmente a una donna, forse la stessa che il paziente sogna –identica- tutte le notti. Piccolo finale a sorpresa e l’episodio si segnala soprattutto per la bellissima luce in bianco e nero che intesse le immagini.
Ma il film merita di essere visto per l’ultima parte, diretta da Wong Kar Wai. Le mani narra di un giovane sarto nella Hong Kong di qualche decennio fa. Fra le clienti c’è una bellissima prostituta, consapevole che chi per lavoro tocca il corpo di una donna –come fa appunto un sarto-, deve anche essere iniziato a questo corpo. Ed è quanto lei fa masturbandolo con le sue mani. Passano gli anni, la donna si ammala ma il sarto continua a servirla ed amarla con passione immutata sino alla fine, sino a un amplesso tanto sincero quanto struggente. In questo episodio nessuna parte del corpo femminile è mai mostrata nuda ma è il più intriso di erotismo perché l'eros è prima di tutto un luogo mentale in cui la bellezza si trasforma in piacere.
agb Sono figlio della Terra e del Cielo stellato (Lamina orfica di Hipponion)
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