V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Elgheb |
Inserito il - 04/05/2005 : 06:48:50 Bazzicando su uno dei siti che proponeva il fu rezzonico, trovai un link abbastanza interessante di una società di studi. Tale società, tramite il governatore De Sio, dice:
Non è scoperta di oggi – ha spiegato l’Ambasciatore - che uno degli strumenti più efficaci della politica estera è stata da sempre la cultura, ed in particolare il prestigio che essa riesce a dare. A questo proposito oggi mi sento di poter affermare che non c’è Paese in Europa come l’Italia per il quale la cultura abbia significato tanto. Dalla Sicilia fino al Piemonte e al Veneto, la lingua volgare che ha sostituito il latino, anche se parlata da pochi per l’elevato tasso di analfabetismo, è stata l’italiano. Tutti dalle Alpi alla Sicilia si sono riconosciuti nella loro diversità e più che nell’italiano come lingua si sono riconosciuti in una forma di civiltà e di arte. E questo riconoscimento è arrivato ovviamente anche dall’estero: nessuno ha mai dubitato che ci fosse una vicinanza tra Antonello da Messina e Tiziano. L’unità culturale, insomma, è stata raggiunta molto prima di quella politica. Quindi Paese più culturale del nostro è difficile trovarlo perché l’Italia si è fatta e si è identificata nella cultura. Oggi, a distanza di tanti anni e quasi con ironia, chiamiamo il nostro Paese del passato ‘Italietta’, configurandolo come Paese con l’80% di analfabeti, con numerosi banditi, con la mentalità arretrata e con mille altri difetti, anche se con la pretesa di essere una grande potenza. Proprio questa pretesa è un attributo datoci dagli altri e molto difficile da rifiutare: l’Italia non poteva nascere da ‘ultima’, ma da grande potenza. Infatti in un contesto europeo l’Italia si è subito aggiunta alle altre potenze, anche senza avere i mezzi per farlo. L’Italia simboleggia la cultura e di questo soprattutto noi italiani dobbiamo acquisire la consapevolezza".
Tempo fa ero indeciso. Ma ora non ne sono così sicuro |
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