Biuso
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Inserito il - 04/03/2007 : 10:31:35
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Kim Ki-duk TIME Con Jung-woo Ha, Hyeon-a Seong Giappone, 2006
Due ragazzi sono innamorati ma lei è gelosissima. Crede che lui sia ormai stanco del suo corpo e del suo viso e chiede a un chirurgo di trasformarla in un’altra persona che possa suscitare ancora l’interesse dell’uomo. Incontri, abbandoni, silenzi, luoghi emblematici e ripetuti: un bar, la clinica, case e persone tutte uguali, una spiaggia con delle sculture che rappresentano corpi umani o loro parti. E alla fine un cerchio temporale che si chiude.
Il film -elegante e radicale come sempre in questo Autore (L'isola; Primavera, Estate, Autunno, Inverno... e ancora Primavera; Samaritan Girl; Ferro3 - La casa vuota)- affronta il tema dell’identità plurima, cangiante e inafferrabile, mostrandone il fondamento somatico. Dal Körper-organismo partono onde di senso e di relazioni che nel tempo diventano Leib, corporeità vivente e vissuta. Il film inizia con la ripresa di un intervento di plastica facciale e da questa fisicità estrema perviene alla impalpabile ma densa potenza dei significati.
agb «Per realitatem et perfectionem idem intelligo» (Spinoza, Ethica, parte seconda, VI definizione)
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