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Biuso
Amministratore
Città: Catania/Milano
2900 Messaggi |
Inserito il - 06/05/2004 : 20:34:19
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Ho visto Monster di Patty Jenkins e mi è sembrato un film duro ma interessante. Una donna sola, disperata, prostituta, decide di uccidersi ma prima entra in un bar per spendere gli ultimi soldi. Qui incontra Selby con la quale dà inizio a una relazione che per Aileen rappresenta la speranza di una nuova vita. A corto di soldi, Aileen ritorna sulla strada dove per difendersi da un maniaco è costretta a ucciderlo. Seguiranno altri omicidi, tutti compiuti per amore di Selby, la quale non ricambia i sentimenti dell’amica, alla fine va via e in tribunale testimonia contro di lei. L’esito è la condanna a morte, eseguita nel 2002.
La vicenda –realmente accaduta in Florida- mette in scena un mondo squallido e atroce ed è narrata senza concedere nulla allo spettacolo. Il film sembra nello stesso tempo una denuncia e l’esame di coscienza di una società corrotta sino al midollo. La prova d’attrice di Charlize Theron (irriconoscibile…) è davvero intensa.
agb È una vela la mia mente, prua verso l'altra gente, vento, magica corrente... (Battisti-Mogol)
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hooverine
1° Livello
Regione: Italia
83 Messaggi |
Inserito il - 09/05/2004 : 12:16:13
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i serial killer, bene o male, colpiscono sempre la nostra immaginazione. vedrò questo film, e vedrò anche quello sul mostro di rostov. esiste una rivista, di cui non ricordo il nome, che si occupa di serial killer e di suicidi esemplari. anche il mio dentista, un mesetto fa, mentre armeggiava col mio apparecchietto, mi intratteneva parlando dei suoi "mostri" preferiti. c'è in tutto questo un pizzico d'invidia per l'anormalità, e una vocetta che nel nostro cervello urlicchia anch'io, anch'io!. ricordo ancora il giorno degli omicidi ad acicastello: sono i dettagli che danno i brividi. e il viaggio fino al santuario di vittoria, e il suicidio in chiesa. si elencavano le vittime con una punta di soddisfazione, e più l'omicidio era assurdo, e più dava piacere raccontarlo. parafrasando achebe, i pazzi sono per i normodotati come il ritratto è per dorian gray: un contenitore in cui scaricare le nostre nefandezze per sentirci lucidi, e immacolati.
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Lord_Goring
Nuovo Utente
Regione: Ireland
Città: Dublin
12 Messaggi |
Inserito il - 09/05/2004 : 15:33:14
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Hoov ha ragione. C'è una sorta di invidia nei presunti "normali", una latente tentazione di imitare il "mostro" di cui leggono sui giornali o di cui ascoltano la storia in tv. La chiamerei un po' macchinosamente: libidine di imitazione del diverso. Mi ricorda molto la fase finale del film "Intervista col vampiro": Louis (Brad Pitt) racconta al giornalista (Christian Slater)tutta la sua vita da vampiro, dal giorno in cui ricevette il sanguigno battesimo fino a quella sera. E' un racconto grottesco, fatto di dolore e sofferenza, di solitudine e incertezze. Louis racconta il suo mondo: un mondo dove tutti i suoi cari muoiono, dove tutto quello che gli risultava familiare gli crolla davanti, dove si è condannati a uccidere i proprio simili e a non vedere più la luce del giorno... e tutto questo in cambio di un dono che perde tutto il suo fascino dopo qualche secolo: l'immortalità. Louis vuole mostrargli quanto orrenda e dolorosa sia la sua condizione, eppure il giornalista non coglie nulla di quel messaggio,anzi, ne vede l'illusorio lato "romantico" e bohemienne, tutto quello che sa dire è "mi prenda con lei!", invidioso di quella vita da immortale che a lui non è stata concessa... Louis si infuria e va via... ancora una volta non è riuscito nel suo intento.
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