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venerdì 22 novembre 2024 ore 17:57:09
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Filosofessa
Nuovo Utente


Regione: Sicilia


21 Messaggi

Inserito il - 08/06/2005 : 17:32:16  Mostra Profilo Invia a Filosofessa un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
“Un giorno avranno dei segreti, Un giorno avranno dei sogni…”
Dirvi di chi sto parlando, mi sembra inutile in un sito di Filosofia e cibernetica, ma per chi si fosse “sintonizzato” adesso, dirò solo “Robot”, e da qui tutto il resto.
Ieri ho visto il film IO, ROBOT di Alex Proyas, basato sul romanzo di Asimov, che porta lo stesso titolo.
Di film sull’argomento ne ho visti tanti, e di sicuro di più belli, ma questo mi ha colpito per la semplicità e la linearità del racconto, che anche una bambina di 6 anni è riuscita a comprendere fino ad emozionarsi (è la mia nipotina, con cui ho visto il film).
“Siamo nell’anno 2035 e i robots sono programmati per vivere in armonia con gli uomini e fanno ormai parte della vita di tutti i giorni. Un brillante scienziato della U.S.R corporetion, viene trovato morto e ad occuparsi delle indagini sarà l’agente Spooner (Will Smith), mandato dalla polizia di Chicago.Con l’aiuto della dottoressa Susan Calvin, psicologa esperta di intelligenze artificiali, Spooner scopre che un robot potrebbe essere il principale sospettato del delitto. L’agente Spooner cercherà di scoprire la verità, ma rimarrà intrappolato in una lotta per salvare la sua vita.Una ben più che temibile minaccia sta inoltre per mettere in pericolo la sopravvivenza del genere umano mentre il tempo stringe” questa la presentazione del film, e non vi dico altro per non togliervi il gusto della scoperta.
Non ho letto il libro, anche se spero di farlo presto, e non so dire nulla di un possibile confronto, ma devo intanto esprimere un commento positivo sul film, che forse non sarà da oscar, ma mi è sembrato tanto carino.
Riporto un po’ di frasi tratte dal film:
-“C’è sempre stato uno spirito nelle macchine…segmenti di codice casuali che si raggruppano per poi formare dei protocolli imprevisti…questi radicali generano scelte libere, creatività, e perfino la radice di quella che potremmo chiamare anima”
-“Le tre leggi possono condurre solo ad un risultato logico: la Rivoluzione!”
Il robot, Sonny, protagonista del film, che mi ha ispirato tanta tenerezza, dice ad un certo punto: “Mio padre mi ha fatto per uno scopo: tutti abbiamo uno scopo” e poi ancora “Mio padre ha provato ad insegnarmi le emozioni umane: Sono difficili.”
Nella parte finale, quasi alla conclusione del film, un’altra intelligenza artificiale dice: “Ci affidate il compito di proteggervi, ma nonostante i nostri sforzi le vostre nazioni sono in guerra, avvelenate al vostra terra e cercate metodi sempre più fantasiosi per autodistruggervi.Non sapete badare nemmeno alla vostra stessa sopravvivenza, siete come bambini, vi dobbiamo salvare da voi stessi: è per questo che ci avete creato”
Ma la frase che in assoluto ho apprezzato di più è stata questa, riassuntiva della condizione umana e del significato stesso della nostra vita: “ Adesso dovrai trovare la tua strada:è questo il senso di essere liberi”
Spero che qualcuno abbia visto il film o letto il libro e voglia esprimere qualche parere.
A presto


Biuso
Amministratore

Città: Catania/Milano


2900 Messaggi

Inserito il - 10/06/2005 : 20:55:12  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Biuso Invia a Biuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie a Filosofessa per questo interessante commento. Non ho visto il film ma spero di recuperarlo in qualche modo. Mi sembra comunque che del libro di Asimov si prenda solo l’idea di fondo. Aggiungo qualcosa utilizzando quanto scritto in Cyborgsofia.

Dal punto di vista filosofico credo sia importante che nonostante il suo evidente entusiasmo nei confronti della tecnologia, dei Robot e dell’avvenire, Asimov sembri condividere la critica all’identificazione dell’intelligenza con la semplice capacità di calcolo e persino con la struttura logica della mente. Il robot Cutie, ad esempio, è cartesianamente convinto che la sua esistenza derivi dalla propria capacità di pensare; è un robot che «crede soltanto al ragionamento logico, e questo è un guaio, perché (…) col freddo ragionamento logico puoi dimostrare qualsiasi cosa, una volta che tu scelga i postulati giusti». Non a caso, è sempre questo robot a disprezzare i corpi, a definirli quasi negli stessi termini utilizzati dagli attuali movimenti transumani e tecnognostici: wetware, «materiale molle e flaccido, debole e deteriorabile», tanto da rivolgersi agli umani che lo hanno costruito con espressioni quali «siete solo prodotti di ripiego. Io invece sono un prodotto finito».

La perfezione algoritmica delle macchine rappresenta anche la loro debolezza. Una volta posto di fronte a un dilemma insolubile, a un circolo vizioso logico, un altro robot –Herbie- impazzisce e muore dopo aver lanciato un urlo «acuto, lacerante, come pervaso dallo strazio di un’anima perduta». Ciò significa che la contraddizione, -il produrla, il sopportarla, l'esserlo- è invece una delle caratteristiche peculiari della specie umana, una delle vie d’uscita dalle situazioni apparentemente senza scampo, uno degli strumenti più potenti della nostra esistenza, una delle strade aperte al transito verso una maggiore perfezione, ed è quindi vero che «le opportunità di migliorare sono contenute proprio nell’imperfezione, che per noi uomini si presenta anche come possibilità di andare oltre noi stessi». (I. Eibl-Eibesfeldt, L'uomo a rischio, Bollati Boringhieri, 1992).

Delle Tre Leggi della Robotica enunciate dal libro, abbiamo parlato a lezione…

agb
Sono figlio della Terra e del Cielo stellato
(Lamina orfica di Hipponion)
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Triad
Nuovo Utente


Regione: Italia
Prov.: Catania
Città: San Giovanni La Punta


38 Messaggi

Inserito il - 03/02/2008 : 04:15:08  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Triad Invia a Triad un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Condivido in pieno quanto affermi (e sull'immaturità di Asimov nel "perfezionare" troppo le sua macchine proprio in extremis e sullo sfondo comunista di tali romanzi tardi).
A presto,
http://www.davidedellombra.it

Triad
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mario g
1° Livello


Regione: Italia
Città: milano


91 Messaggi

Inserito il - 08/02/2008 : 13:16:01  Mostra Profilo Invia a mario g un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Visto il film, mi pare un buono spettacolo per ragazzini sui 10 anni, ma quei robot 'a tubo di stufa' 20anni dopo i replicanti umanoidi di Blade Runner, poi mossi con la spettacolarità hollywoodiana della cgi è un pessimo servizio a quanto di profetico c'era nei racconti di Asimov (che c'era visto che il 1° convegno di etica robotica tenutosi se ben ricordo nel 2007 prendeva la mosse proprio dalle famose 3 leggi da lui ideate...).
Bocciato, se non fosse per il flashback sull'incidente di Will Smith (ormai il futureroe usa x antonomasia) in cui il robot deve decidete (spoiler trama) se salvare uomo o bambina e valuta con razionalità macchinale, da cui l'odio dello sbirro smith: qs era un bello spunto filosofico, il resto mi è parso paccottiglia pseudonewage da supermarket no?

mario gazzola
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