mario g
1° Livello
Regione: Italia
Città: milano
91 Messaggi |
Inserito il - 29/05/2009 : 17:08:14
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"Il fatto è che l’occhio “medio” non accetta la narrazione non lineare e, proprio quando più avrebbe bisogno di strumenti interpretativi, la critica non è in grado di offrirglieli, rafforzando in tal modo i pregiudizi (“è un’opera astratta, non vuol dire niente”)".
Accolgo il consiglio di Alberto G e riunisco sotto questa riflessione 2 recensioni, l'una dedicata a un film "d'autore" ma alquanto vilipeso dalla critica (Antichrist del Von Trier), casualmente accostato a uno spettacolo teatrale sempre su una crisi di coppia, l'altra dedicata a un "filmaccio" (Terminator, programmaticamente snobbato da ogni persona di sane letture, credo).
Accostamento eretico e propedeutico a porsi la domanda ontollogggica: di cosa parliamo quando parliamo di cinema (di arte)? Ovver, guardiamo prima di parlare o - ferma restando la libertà di apprezzare o meno qualunque cosa - abbiamo il cervello già collegato agli scaffali di Blockbuster (Dra. Emo., Fan., Hor., Thril. etc)?
affascinate dibattiro su cui, come anche sull'omologa svalutazione della narrativa del fantastico dalle nostre parti, mi propongo di ritornare con interventi più ampi.
Buona lettura e saluti a tutti!
http://www.posthuman.it/index.php?option=com_content&task=view&id=193&Itemid=1
http://www.posthuman.it/index.php?option=com_content&task=view&id=194&Itemid=1
mario gazzola
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