Biuso
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Inserito il - 06/04/2004 : 17:20:09
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Mi spiace che l’invito non abbia trovato risposte. Provo a riprenderlo io. E lo faccio con il testo di filosofia del Novecento dal quale ho più imparato: Essere e tempo del 1927. Un libro che è soprattutto un continuo interrogare il tempo e l’abitare in esso degli umani.
A me piace anche la sua dimensione pagana nel preciso senso della rilevanza che per Heidegger ha l’essere nel mondo, lo stare radicati nell’appartenenza originaria alla terra, nel senso proprio del pagus. Anche un altro grande libro del Novecento -la Crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale, di Husserl- deve molto a Heidegger e, di converso, il metodo fenomenologico rimane ben addentro all’ontologia heideggeriana. E lo dico anche se Gianni Vattimo, ad esempio, non concorda poiché secondo lui la radicalizzazione heideggeriana della fenomenologia coinciderebbe –di fatto- con il suo abbandono in quanto sguardo orientato verso l’essenza, a favore –invece- di una trasformazione dell’essere in evento, in tempo appunto.
In generale, il senso del titolo dell’opera heideggeriana va in una direzione molto chiara, che rappresenta la domanda e il tema di tutto Heidegger. La questione della metafisica e del suo inverarsi nella tecnica è, infatti, la forma in cui si esprime il problema fondamentale di ogni filosofia in quanto filosofia: la temporalità.
In queste poche righe non ho detto ovviamente nulla su un libro aperto a un domandare senza fine. Mi piacerebbe approfondire l’argomento con chi fra i frequentatori del forum lo abbia letto o abbia intenzione di leggerlo, in particolare fra gli studenti. Carlo Sini, infatti, rileva giustamente che Heidegger immetteva nelle sue lezioni e nelle sue opere una «infinita passionalità del vivere, ciò per cui affascinava enormemente gli studenti» E Alfredo Marini (entrambi in Dialogo su Essere e tempo, AlboVersorio, Milano 2003) sottolinea la tenacia ermeneutica del modo in cui Heidegger leggeva e commentava i testi, a dimostrazione che questo filosofo «è restato uno studente a vita e piacerà sempre agli studenti mai ai professori». Ma anche a qualche professore, per fortuna, Heidegger piace…
agb È una vela la mia mente, prua verso l'altra gente... (Battisti-Mogol) |
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