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 Mente & Cervello 44 – agosto 2008
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Biuso
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Inserito il - 05/08/2008 : 18:29:08  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Biuso Invia a Biuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando


È sempre più chiaro. Siamo un corpomente complesso, poliedrico, affascinante, difficile da comprendere. Siamo un'unità molteplice.
Lo dimostrano anche i rapporti sempre più studiati e meglio capiti tra la malattia mentale e la genetica, rapporti per i quali «un'esperienza traumatica, l'abuso di stupefacenti, la mancanza d'affetto, possono agire in modo che certe molecole si leghino al DNA di un individuo» (E.S.Higgins in Mente & Cervello 44 - agosto 2008, pag. 72), rendendo in tal modo problematico il dogma della "chiusura causale" del mondo fisico. I rapporti tra psiche e soma sono relazioni del tutto interne, profonde, totali, come quelle che in questo momento la persona che sono intrattiene con le mani che scrivono. E questo in entrambe le direzioni cervello-mente-cervello. Un altro esempio è la dipendenza dalle droghe, che nasce da una alterazione delle «regioni cerebrali che governano le sensazioni di piacere. Quando una persona mangia un piatto prelibato, ha un rapporto sessuale oppure è impegnata in altre forme di divertimento, i neuroni dell'area tegmentale ventrale (VTA), legata al sistema di ricompensa del cervello, rilasciano dopamina verso i neuroni del nucleo accumbens. Le risposte di questi neuroni riceventi creano appunto la sensazione di piacere. La cocaina sequestra il sistema di ricompensa legando i trasportatori della dopamina alle estremità dei neuroni del VTA, e bloccando il reuptake della dopamina. La dopamina si accumula quindi al di fuori dei neuroni riceventi e continua a stimolarli, producendo un'intensa euforia» (P.Sergo, 90). In un suo contributo al recente Trattato dei disturbi di personalità (Raffaello Cortina, 2008), anche Eric Kandel «riprende l'affascinante tema dei cambiamenti biologici cerebrali che si producono nel paziente in seguito alla psicoterapia» (recensione di A.Castiello D'Antonio, 104).

Processi cerebrali e qualia mentali convergono ovunque. In Borsa, dove è stata notata «una forte correlazione tra il livello di testosterone e i guadagni giornalieri» (A.Lavazza, 42); nelle esperienze empatiche di umani e altri animali; negli opposti (rispetto all'empatia) ma collegati sentimenti di vendetta che mostrano come «se un uomo pensava di aver subito un torto da un altro uomo, nell'assistere al dolore del secondo si attivavano i suoi centri del piacere, in misura tanto più intensa quanto più alto era il suo desiderio di vendetta» (F. de Waal, 100); nel sesso e nella varietà delle sue forme, comprese quelle a pagamento; nella sindrome di Capgras, uno dei deliri più singolari e drammatici, «un'alterazione della percezione della realtà accompagnata da una forma di razionalizzazione» (P.Verstichel, 70) che induce chi ne è affetto a giudicare i propri più stretti familiari dei sosia, dei cloni, degli impostori che hanno preso il posto del vero figlio, marito, amico, poiché è avvenuta una discrasia, una separazione tra il sistema di riconoscimento (rimasto intatto) e quello di familiarità (compromesso), e cioè il contrario di quanto ci accade normalmente quando siamo certi di aver già conosciuto una persona ma non siamo in grado di riconoscerla, di dire chi sia.

Come Damasio e altri vanno dimostrando, «gli stati emotivi precedono sempre i nostri sforzi di capire l'ambiente che ci ospita, e ciò vale anche per gli altri animali: le emozioni sono i meravigliosi ingredienti del nostro vivere» (E.Bellone, 5). Quelle emozioni che facciamo fatica, invece, ad attribuire a robot e computer, ai quali anche per questo neghiamo una autentica, corporea, integrale capacità di pensiero (J.Knobe, 102-103).



agb
«Io salgo dal mondo ctonio e discendo dal cielo stellato» (P.K. Dick)
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