...::: IL REZZONICO-CYBERSOFIA :::...

...::: IL REZZONICO-CYBERSOFIA :::...
[ Home | Registrati | Discussioni Attive | Discussioni Recenti | Segnalibro | Msg privati | Sondaggi Attivi | Utenti | Download | Cerca | FAQ ]
Nome Utente:
Password:
Salva Password
Password Dimenticata?

venerdì 22 novembre 2024 ore 07:58:28
 Tutti i Forum
 Cybersofia
 Cinema
 Il buio nell'anima
 Nuova Discussione  Rispondi
 Versione Stampabile Bookmark this Topic Aggiungi Segnalibro
I seguenti utenti stanno leggendo questo Forum Qui c'è:
Autore Discussione Precedente Discussione Discussione Successiva  

Biuso
Amministratore

Città: Catania/Milano


2900 Messaggi

Inserito il - 11/10/2007 : 23:37:51  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Biuso Invia a Biuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Neil Jordan
Il buio nell’anima
(The Brave One)
Usa, 2007
Con: Jodie Foster (Erica), Terrence Howard (Detective Sam Mercer), Naveen Andrews (David Kirmani)



Il canovaccio è risaputo e affrontato tante volte al cinema: un cittadino che subisce violenza non crede più alla legge e si fa giustizia da sé. E tuttavia il modo in cui Neil Jordan costruisce il suo film su questo tema non è affatto banale, tanto che –insieme alla Moglie del soldato- questa mi sembra la sua opera meglio riuscita. In primo luogo ha con sé una Jodie Foster in stato di grazia –dolente, dura, distante-; poi il confronto tra la Legge e la Vendetta assume i tratti di due personaggi umanissimi; il montaggio è sobrio, efficace negli stacchi, funzionale alla trasparenza della storia. E soprattutto ci sono due elementi forti che vanno al di là del plot: una New York ben diversa dalle tante versioni patinate di altri registi, scrutata nel suo sottosuolo barbarico e nella normalità di una smisurata violenza; uno sguardo filosofico e politico che si condensa nella citazione che la protagonista fa di un’affermazione di Lawrence, «gli americani sono fondamentalmente soli, duri, assassini».


agb
««…e questo rimbalzo della nostra stessa tenerezza noi lo chiamiamo i sentimenti dell’altro, lo troviamo tanto più dolce di quanto fosse all’andata, perché non sappiamo che proviene da noi»
(Proust)

Triad
Nuovo Utente


Regione: Italia
Prov.: Catania
Città: San Giovanni La Punta


38 Messaggi

Inserito il - 12/10/2007 : 22:16:15  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Triad Invia a Triad un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Il film e' davvero ben fatto. Il finale mi ha sorpreso. Generalmente il regista, lo sceneggiatore e il produttore preferiscono adeguarsi allo stereotipo cinematografico dell'"happy ending" in cui la Legge vince sempre. Stavolta nella sala ho avvertito che qualcosa e' cambiato, nel modo in cui il cinema rap-presenta la nostra società (quella americana e' emblematica, ma lo sono tutte ormai, credo). Mi sono sentito catapultato nella vita della protagonista: non ho il suo passato, per fortuna, ma ne avverto la presenza ad ogni angolo. La nostra società mi sembra davvero decadente.
E se il cinema se ne accorge, anche quello ben firmato ma certamente di massa, vuol dire che se ne sono accorti tutti.

Triad
Torna all'inizio della Pagina
  Discussione Precedente Discussione Discussione Successiva  
 Nuova Discussione  Rispondi
 Versione Stampabile Bookmark this Topic Aggiungi Segnalibro
Vai a:
...::: IL REZZONICO-CYBERSOFIA :::... © 2004-2021 A.G.Biuso Torna all'inizio della Pagina
Questa pagina è stata generata in 0,1 secondi Herniasurgery.it | SuperDeeJay.Net | Snitz Forums 2000