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 Michael Moore e la democrazia avanzata

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
sostieneoz Inserito il - 21/05/2007 : 00:16:25
CANNES - "Martedì rischio di essere arrestato, e Sicko confiscato. Cade infatti l'ultimatum che 20 giorni fa è partito dall'amministrazione Bush per essere illegalmente entrato a Cuba per il mio film". L'annuncio è di Michael Moore, oggi è il suo giorno sulla Croisette e soprattutto è il giorno di Sicko, il nuovo film-documentario realizzato dal regista, palma d'Oro per Fahrenheit 9/11, con l'intenzione di denunciare il sistema sanitario americano e le lobby dei farmaci. Presentato fuori concorso oggi al Festival di Cannes, il film documenta, appunto, anche il viaggio a Cuba di Moore, con un gruppo di malati, alcuni reduci volontari dei vigili del fuoco che furono gli eroi di Ground Zero.

All'inizio di maggio l'amministrazione Bush gli ha contestato di essere entrato nel territorio di Cuba, "ma io volevo andare nel territorio americano di Guantanamo - spiega il regista in conferenza stampa - per offrire agli eroi americani dell'11 settembre la stessa, eccellente assistenza sanitaria che riserviamo ai terroristi di Al Quaeda detenuti a Guantanamo. Non essendo potuto entrare nell'ospedale americano, sono andato negli ospedali cubani, dove per gli americani sono state trovate le cure migliori e gratuite che in patria non hanno avuto. Credo di essere un cittadino americano libero di dire quello che penso".

Il presupposto di Sicko è semplice. Il più grande Paese del mondo ha 45 milioni di cittadini privi di assicurazione sanitaria. Ma quello che interessa a Moore sono tutti gli altri, tutti coloro i quali hanno stipulato una polizza che dovrebbe garantire assistenza sanitaria privata, e sono finiti in mano a compagnie che cercano ogni cavillo per privarli del diritto che pagano profumatamente.

Voce fuori campo e telecamera, Moore gira il coltello in una delle piaghe più dolorose dell'America. Gli è bastato annunciare che si sarebbe occupato del sistema sanitario, e chiedere agli americani le loro storie e opinioni, perché la sua e-mail venisse bombardata in poche ore da migliaia di messaggi. Storie di ordinario dolore, dal tizio che s'è tagliato accidentalmente due falangi e s'è visto sottoporre un listino prezzi per l'operazione, rinunciando alla fine a una falange, alla donna che racconta la morte del marito, al quale l'assicurazione aveva negato il diritto di sottoporsi a un trapianto per lui vitale.

Ovviamente, il regista cerca di andare alla radice della questione e rievoca il momento esatto in cui Nixon aveva raccontato agli americani che il sistema sanitario, affidato alle compagnie assicurative, avrebbe garantito a ognuno il diritto alla salute, laddove invece garantiva solo i profitti dei suoi sodali. Né evita di ricordare come il tentativo di trovare un rimedio, messo in cantiere dalla presidenza Clinton e affidato alle cure della combattiva Hilary, sia stato neutralizzato dai potentati che hanno poi finanziato la campagna elettorale di Bush.

Sicko è un documento - drammaticamente divertente - su un sistema malato, corredato da quelle che si potrebbero chiamare analisi comparate con altri sistemi sanitari: da quello francese a quello cubano, dove puoi acquistare con pochi centesimi un farmaco che negli States costa 15 dollari e dove negli ospedali trovi l'assistenza necessaria. Applausi a fine proiezione e ovviamente successo assicurato per questo nuovo documentario spinto nelle vene dell'America.

(19 maggio 2007)

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come quando fuori pioveva
2   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
sostieneoz Inserito il - 04/11/2007 : 10:01:43
Me l'aspettavo fazioso, invece così non mi è sembrato.
Dovrebbero vederlo in molti.
Scioccante.

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come quando fuori pioveva
Biuso Inserito il - 11/09/2007 : 18:07:18
Chiedo scusa a sostieneoz perché solo ora ho ricordato che lui aveva parlato di Sicko già nel maggio scorso.
Un grave errore, questo, da parte del moderatore del forum...
Chiedo venia, cancello il mio post sul film e copio qui quanto avevo scritto.

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Michael Moore
SICKO
USA, 2007
Con Michael Moore, George W. Bush, Reggie Cervantes, John Graham, William Maher, Richard Nixon, Linda Peeno





Un uomo ferito alla gamba si cuce da solo il taglio con ago e filo; un altro, ferito anche lui, deve decidere tra il salvataggio del proprio dito medio (per 60.000 dollari) o quello dell’anulare (12.000 dollari); una donna portata in ambulanza in ospedale dopo un incidente automobilistico non ha diritto al rimborso perché non ha chiesto prima (quando?!) l’autorizzazione alla propria assicurazione; i degenti di cliniche private scaricati (letteralmente) dai taxi davanti a ospedali pubblici quando non possono più pagare; direttori sanitari premiati a suon di migliaia di dollari di incentivi se riescono a NON prestare le cure necessarie ai clienti delle assicurazioni; anziani che dovranno pagare molto cari i medicinali che prima erano gratuiti e questo in seguito a una legge voluta dalla lobby farmaceutica, scritta e imposta da deputati poi diventati consulenti delle stesse aziende e firmata con giubilo e convinzione da George W. Bush durante una cerimonia pubblica; dei volontari che prestarono soccorso dopo il crollo delle due torri e che però (pur essendo stati celebrati come «eroi della Nazione») non hanno diritto alle cure per le malattie contratte in quella occasione in quanto non erano impiegati del Comune di New York, volontari che finiscono a Cuba –l’odiata Cuba- dove vengono curati gratuitamente e dove una bomboletta per la respirazione costa 50 centesimi invece dei 120 dollari necessari negli USA…Effetti crescenti della Riforma sanitaria voluta da Nixon nel 1971 e confermata dalle Amministrazioni successive, sempre in nome dei valori di libertà e di individualismo («la sanità pubblica è il primo passo verso una società socialista»), un sistema che genera profitti immensi per le grandi imprese assicurative e farmaceutiche, per i loro azionisti e soprattutto per i loro medici e dirigenti.

Questo e molto altro racconta il film di Moore, con il suo consueto taglio grottesco e tragico, sempre divertito ma capace di denunciare la barbarie della società statunitense nelle sue varie forme. Una società che conosce un solo grande valore e a esso dedica un culto assoluto: il danaro e la potenza finanziaria. Il confronto con i sistemi sanitari canadesi, francesi, inglesi («persino la signora Thatcher dichiarò che non avrebbe mai toccato il sistema sanitario nazionale») e cubani risulta impietoso. Il fervorino finale mi è parso un po’ troppo retorico ma è adattissimo al pubblico dei connazionali di Moore. Dopo aver visto Sicko ringrazio con maggior convinzione Dio per non essere un cittadino statunitense.

Sito italiano del film:
www.kataweb.it/cinema/film/speciali/index.html?speciale=sicko





agb
«In omnibus requiem quaesivi, et nusquam inveni nisi in angulo cum libro» (Tommaso da Kempis [attr.], De imitatione Christi)

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