V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
bisca |
Inserito il - 30/04/2007 : 15:56:42 quote: Da: http://www.kataweb.it/cinema/scheda_film.jsp?idContent=120561
Anno: 1989 Nazione: Italia Durata: 110' Regia: Gabriele Salvatores Cast: Fabrizio Bentivoglio Cristina Marsillach Diego Abatantuono Gigio Alberti Giuseppe Cederna Antonio Cederna Trama Quattro amici milanesi vengono a sapere che il quinto inseparabile è detenuto per droga in Marocco. Decidono di partire e portare la somma richiesta per il rilascio. Bravi tutti gli attori in ottima sintonia con i personaggi che interpretano. Film sull'amicizia e sull'avventura e appoggiato a una sceneggiatura abile e ben congegnata, che prese il premio Solinas, firmata da Carlo Mazzacurati, Umberto Cantarello, Enzo Monteleone.
Il titolo è anche il nome assegnato dal gruppo di amici(che si sono riuniti dopo 10anni per dare una mano ad un vecchio amico che è stato detto loro essere in carcere in Marocco) alla macchina che sarà per loro simbolo di tutto e di niente; in macchina si riuniscono, tornano gli amici che non hanno mai smesso di essere, viaggiano ancora una volta insieme e scherzano. In macchina si allontanano dalla loro vita di trentenni per tornare in un paesaggio di esotica gioventù ed antico mistero, l'Africa, ed una volta giunti a destinazione sarà la scomparsa della stessa a forzarli ad un'ulteriore avventura che li porterà in un'oasi che è a metà tra la loro vita adulta ed il loro italiano esser sempre ventenni appassionati che si sintetizza nell'immancabile scena della trivella che trova qualcosa quando ormai tutti si sono voltati sconsolati verso il fallimento (scontata?no, forzata dall'arte del film..) Ma la macchina oltre ad essere titolo e mezzo di compimento del film è niente; anima del film sono il viaggio, il conflitto fra i venti ed i trentanni che in fondo non esiste neanche perchè nessuno ha mai veramente pensato che non sarebbe fantastico un viaggio com questo, la comicità semplice che gioca sul superficiale con una profondità che solo chi viene dalla magia del teatro come Salvatores può, dopo averla intuita, renderla patrimonio di tutti. Il cast è eccezionale e da Abatantuono a Cederna tutti sono perfetti per la loro parte: questo anche perchè è la parte ad essere fatta su misura per loro. Loro sono chi rappresentano, o meglio, lo sarebbero se non fossero lì a rappresentarli.Il cinema di questo regista è frutto e summa di un ambiente, di un contesto, non di una sola mente. Salvatores è inscindibile dal suo cast, dai suoi sceneggiatori, dalla sua colonna sonora, dal suo pubblico, e ancora di più in questo capolavoro di comicità all'italiana, che è solo un anticipazione di quello che sarà il grande genio del regista in Mediterraneo. Qualche parola va spesa anche per la straordinaria colonna sonora che accompagna per il deserto i quattro amici e che con le sue tonalità jazz contribuisce ad arricchire ulteriormente la suggestione delle scene più belle e pittoresche..come dimenticare la gara in bicicletta nel deserto..
"In questo era un genio, niente da dire. Sapeva ascoltare. E sapeva leggere. Non i libri, quelli son buoni tutti, sapeva leggere la gente." _da "Novecento" di ALessandro Baricco_ |
2 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
bisca |
Inserito il - 07/05/2007 : 21:44:12 concordo pienamente col giudizio del mio collega klaus su questo film..mi hai tolto le parole di bocca..oraooo!
"In questo era un genio, niente da dire. Sapeva ascoltare. E sapeva leggere. Non i libri, quelli son buoni tutti, sapeva leggere la gente." _da "Novecento" di ALessandro Baricco_ |
klaus |
Inserito il - 05/05/2007 : 14:56:11 Bisca sei sempre il migliore....
|
|
|