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 Le luci della sera

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Biuso Inserito il - 19/01/2007 : 10:16:25
Aki Kaurismäki
LE LUCI DELLA SERA
Con Janne Hyytiäinen, Maria Heiskanen, Maria Järvenhelmi, Ilkka Koivula
Finlandia, 2006




Si può in un film descrivere un essere umano completamente e radicalmente solo? Sì, è possibile. Janne Koistinen fa il guardiano notturno in un grande magazzino di Helsinki. I colleghi lo ignorano o lo provocano. Amici fuori dal lavoro, nessuno. Familiari inesistenti. Ma Koistinen non rinuncia al futuro e vorrebbe aprire una propria agenzia di vigilanza. Una donna bella e giovane sembra interessarsi a lui. In realtà, la manda un criminale per rubare a Koistinen chiavi e codici di una gioielleria. Del furto viene accusato il guardiano. Il quale pur potendosi difendere, denunciando la donna, preferisce la galera. Ma la sorte e il crimine continuano a infierire su di lui, sino alla scena finale che apre uno spiraglio di tenerezza e di comunicazione.

Un film triste? No, un film che chiude molto efficacemente la trilogia sulla condizione umana nelle società “avanzate” iniziata con Nuvole in viaggio (1996) e proseguita con L’uomo senza passato (2002). Uno sguardo privo di illusioni e una vicenda raccontata con grande rigore stilistico, attraverso il montaggio lineare e asciutto nel quale ogni scena dura tre-quattro minuti. La luce sembra a volte l’eco di quella dei grandi Maestri della pittura nordica. Un film riuscito, algido e nello stesso tempo struggente: «Ognuno sta solo sul cuor della terra»…dalla Sicilia a Helsinki. E oltre.

agb
«...tutti quelli che sono generati da ventre mortale
sono sottomessi come schiavi alla necessità del fuso delle Moire»
(Nonno, Dionisiache, III, 328-330)
2   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
sostieneoz Inserito il - 14/07/2007 : 10:04:29
rigoroso.
asciutto fino all'osso. come i film di Kaurismaki.
però preferisco "L'uomo senza passato", lì almeno c'era qualche frullo d'ali.
oggi ho visto anche "Nuvole in viaggio".
E mi è parso che pur rimanendo un bel film,proprio l'ultimo tassello della trilogia sia quello più povero.

-----------
come quando fuori pioveva
utente non registrato Inserito il - 27/01/2007 : 10:36:26
più che un uomo radicalmente solo a me è parso patologicamente apatico ed incapace di comunicare al punto da rinunciare a vivere. Lo spiraglio finale è quasi farsesco

______
francesca.peri@yahoo.it

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