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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Biuso Inserito il - 15/09/2006 : 10:35:56
Alain Robbe-Grillet
C’EST GRADIVA QUI VOUS APPELLE
Francia-Belgio

Un critico d’arte si trova in Marocco alla ricerca di testimonianze dell’arte di Delacroix. È accudito da una ragazza locale che è anche la sua amante. Un finto cieco lo conduce da finti antiquari, che in realtà gestiscono un albergo riservato a pratiche sadiche su giovani donne. John Locke, questo il nome dello studioso, incontra anche una donna che gli dice di essere un’«attrice onirica», che abita i sogni delle persone, compresi quelli di John. Quest’ultimo, infatti, sogna ovviamente di essere Delacroix…
Ho cercato di riassumere la trama di un film tanto pretenzioso quanto malriuscito. L’ironia di alcuni dialoghi fa sperare che lo stesso Robbe-Grillet abbia voluto giocare. Se invece volesse essere serio e “profondo”, questo film del celebre esponente del nouveau roman sarebbe soltanto ridicolo. E alla fine anche algido, visto che non basta mostrare generosamente dei bei corpi femminili per creare un mondo di vera sensualità “orientale”.

***

Gianni Amelio
LA STELLA CHE NON C’È
Italia-Francia-Svizzera-Singapore

Vincenzo Buonavolontà è manutentore in una acciaieria che viene venduta a dei cinesi. Il tecnico sa che un pezzo importante del macchinario è difettoso. Quando riesce a ripararlo, parte per la Cina con l’intenzione di sostituirlo. Ma la sua vecchia fabbrica non si sa dove sia finita…Lo aiuta una giovane interprete, con la quale visita un Paese immenso, di nuovi ricchi e di masse sempre povere.
Il film in pratica "non c’è". Si basa tutto sulla bravura di Sergio Castellitto ed è utile solo come documentario sui cambiamenti in corso nella società cinese. Didascalico.

***

David Frankel
DEVIL WEARS PRADA
USA

Andy Sachs è una normale ragazza statunitense con una laurea in giornalismo. Da un giorno all’altro si trova catapultata nel mondo dell’alta moda newyorchese, come assistente di Miranda Priestly (una cattivissima Meryl Streep), terribile direttrice della rivista di moda Runway Magazine. Del tutto fuori posto nel mondo delle elegantissime e anoressiche modelle, Andy è così brava da riuscire a ottenere la fiducia della tiranna e a scavalcare tutte le altre. Fino a che non si accorge di avere, in questo modo, venduto l’anima al diavolo...
Vivace raffigurazione di un ambiente totalmente fatuo, privo di sentimenti che non siano l’ambizione e l’avidità, il film gioca tra ironia e compiacimento ma alla fine credo non sia molto lontano da una realistica descrizione del mondo dei sarti che sono riusciti a farsi chiamare “stilisti” e che per questo si credono dei veri artisti…

***

In un brevissimo bilancio dei film di Venezia-Locarno che ho visto, il livello medio mi è sembrato più che accettabile.
Pessimi soltanto i due film canadesi (chissà perché) «Black Eyed Dog» e «Sur la trace d’Igor Rizzi», il brasiliano «Suely in the Sky» e quello di Robbe-Grillet.
Consiglio, invece, di non perdere (se verranno distribuiti…) «Do Over», «Khadak» e «L’étoile du soldat».
Buoni anche i due film italiani «Nuovomondo» e «Non prendere impegni stasera», al quale aggiungerei «Belle toujours» del vecchio Maestro Manoel de Oliveira.

agb
«verso la luce –l’ultimo tuo movimento;
un giubilo di conoscenza
–l’ultimo tuo accento»
(Nietzsche)

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