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 Locarno 2006

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Biuso Inserito il - 09/09/2006 : 10:35:20
Andrei A. Eshpai
MNOGOTOCHIE (Ellipsis)
Russia

Unione Sovietica, anni Sessanta del Novecento. La vita della scultrice Kira Georgievna trascorre fra creazione, discussioni, affetti. Finché non ritorna Vadim, il suo uomo di tanti anni prima. È come se il tempo si annullasse e, nonostante il matrimonio di entrambi, la passione fosse quella dei vent’anni. Ma gli umani tradiscono e solo l’arte rimane fedele...
Il film comincia con le riprese dell’immensa statua di Lenin che Kira sta scolpendo. Inizia, quindi, nel modo epico di tanta filmografia russo-sovietica, per poi diventare un racconto alla Ĉechov, rassegnato e malinconico. Molto brava la protagonista, Eugeniya Simonova.


***

Jonathan Dayton – Valerie Faris
LITTLE MISS SUNSHINE
USA

Una bambina assai simpatica ma un poco grassottella vuole diventare la Piccola Miss California di un programma televisivo. Dal New Mexico a Los Angeles la accompagnano la mamma, il padre venditore di un programma in 9 punti «per non accettare di essere perdenti», uno zio aspirante suicida, il fratello cultore di Nietzsche e che non parla più perché ha fatto voto, il nonno sniffatore di eroina.
Divertente commedia on the road che alla fine mostra come la vera oscenità non sia quella di Olive –la bambina- che, istruita dal nonno, si esibisce in un innocente spogliarello ma è il totale squallore delle altre concorrenti e delle loro mamme che le conciano come delle piccole Barbies mostruose e plastificate.


***

Angelina Maccarone
VERFOLGT (Perseguitato)
Germania

Appena uscito di prigione, il sedicenne Jan viene affidato all’assistente sociale Elsa. Nonostante lei sia cinquantenne, tra i due nasce una passione sadomasochista che ne sconvolge le esistenze. Solo all’inizio Elsa cerca di resistere all’attrazione che prova...
Girato in un bianco e nero “documentaristico” ma forse superfluo, Verfolgt ha la qualità di una riflessione allo stesso partecipe e distaccata sulla potenza dei sentimenti umani, che nessuna condizione esterna –età, strutture sociali, moralismi- può sconfiggere quando i corpi reclamano vita.


***

Joachim Lafosse
ÇA REND HEUREUX
Belgio-Italia


Ça rend heureux è un interessante esperimento di cinema dentro il cinema perché è la cronaca abbastanza realistica e plausibile delle traversie di un giovane regista alle prese con un nuovo film -dopo il fallimento del precedente- senza un soldo ma accompagnato e sostenuto dalla passione di tanti amici attori, produttori, tecnici. Quindi il film racconta in pratica se stesso…
Il fatto è che Lafosse ha effettivamente provato la condizione che descrive, dopo il flop del suo Folie privée del 2004. Solo che, per ragioni probabilmente ancora economiche, in questo film la cinepresa sta sempre addosso agli attori, con pochissimi stacchi d’ambiente. Un’ora e mezza di primi piani ci fa conoscere perfettamente i personaggi ma è anche piuttosto faticosa…


agb
«verso la luce –l’ultimo tuo movimento;
un giubilo di conoscenza
–l’ultimo tuo accento»
(Nietzsche)

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