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Inserito il - 01/03/2006 : 12:06:20 La terra, di Sergio Rubini
Luigi Di Santo professore universitario a Milano, torna dopo molti anni nel piccolo paesino di Mesagne (Puglia) per risolvere la vendita di un terreno ereditato dal padre e per trascorrere la Pasqua insieme ai tre fratelli Aldo, Mario e Michele. Come prevedibile, il suo ritorno oltre a farsi denso di ricordi si accompagna al dramma di un nucleo familiare in lite, oberato dai debiti e dalle tensioni legate al denaro e alle donne e quindi difficile da ricomporre.
La terra non è un film, ma uno sceneggiato televisivo. Tecnicamente può ritenersi perfino disastroso: movimenti di macchina approssimativi, recitazione pedante-sottotono e il più delle volte caricaturale da parte di tutti gli attori, uso didascalico e monotono delle musiche. Di questo sfacelo, forse la causa principale è la sceneggiatura: crogiolo di banalità che tenta di alternare tensione poliziesca e viaggio nostalgico per ricostruire il passato. Insomma un film di clichè, comico nella sua retorica, ridicolo in quanto a superficialità. Brutto, brutto, brutto...come non se ne vedevano da anni...
digiu.
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