V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Biuso |
Inserito il - 24/04/2004 : 11:11:43 La seconda parte dell’opera di Tarantino è in realtà un film autonomo, meno frenetico e più meditativo del Volume 1. La sposa vendicatrice riesce a trovare gli ultimi assassini della sua famiglia, rischia di essere sepolta viva ma compie sino in fondo la sua missione, pur in presenza di una sorpresa finale. Il citazionismo sfrenato, i cartoni animati e gli eccessi di kung-fu lasciano il posto a dialoghi più profondi e a ritmi più calmi. Nel complesso, il film mi è parso molto divertente.
agb È una vela la mia mente, prua verso l'altra gente, vento, magica corrente... (Battisti-Mogol) |
5 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
sostieneoz |
Inserito il - 08/05/2007 : 10:23:54 ho visto solo il vol.1, e l'aggettivo più clemente che trovo è "inutile".
----------- come quando fuori pioveva |
sara |
Inserito il - 18/07/2004 : 02:39:15 Io ho visto solo la seconda parte e non ho nessuna voglia di vedere la prima...la considero come la prefazione di un libro,che non leggo mai(sbagliando),ma battero' l'assenza di voglia e prim'o poi la vedro'. Cosi' poi commentero',se saro' in grado di commentare naturalmente.
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Lazarus Long |
Inserito il - 18/05/2004 : 10:19:15 Secondo me Kill Bill non andava diviso in due: il risultato è un primo film troppo debole per trama e personaggi. Il secondo, invece, mi è sembrato veramente bello. E' la capacità di trarre una storia anche da una simile sceneggiatura che mi affascina in Tarantino, e sono sicuro che rivedendo i due film di seguito anche la prima parte acquisterà di senso. Che le Iene e Pulp Fiction siano migliori, almeno della prima parte, direi che è condivisibile. Ma prima di esserne certo voglio rivederlo come un unico film. Ad ogni modo, mi è piaciuto molto.
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Biuso |
Inserito il - 16/05/2004 : 11:51:16 quote:
Sono praticamente d'accordo su tutto, ma...non so se sarai d'accordo con me quando dico che Kill Bill nel complesso mi e' parso un film mooolto inferiore a Le iene e Pulp fiction che comunque so non essere tra i tuoi preferiti.
Ciao Giovanni, mi fa piacere leggerti qui. In realtà, i due film precedenti di Tarantino mi sono piaciuti per varie ragioni e sono d’accordo con te sul fatto che Kill Bill sia di livello decisamente inferiore, proprio per le motivazioni che hai espresso. Manca, infatti, di quella ironica geometria della ferocia che non consiste soltanto in combattimenti e virtuosismi tecnici.
quote:
* Alberto so che non sarai d'accordo con me su questo argomento, ma su una cosa converrai: quando parliamo di un'opera filmica di grande valore estetico e posso far riferimento al sontuoso Barry Lindon o ad altre opere del buon Greenaway, certamente siamo ben lontani dal Vol.1 di Kill Bill! :-)
Non ci sono dubbi!
quote:
** per quel po' che ti conosco in fatto di gusti cinematografici penso che diversi spunti di questo Vol.2 ti siano piaciuti, scommetterei su questi e dimmi se c'ho preso:
C’hai preso su tutto. Bravo. Ma devi ammettere che conoscendomi un poco non era poi così difficile :-) Approfitto del post per confessare che ho visto il Van Helsing di Stephen Sommers…una specie di cartone animato tutto digitale, un videogame pretenzioso e noioso. Almeno mio nipote (9 anni) si è divertito ma io e suo padre (quarantenni) molto meno. Lo sconsiglio.
agb È una vela la mia mente, prua verso l'altra gente, vento, magica corrente... (Battisti-Mogol) |
digiu |
Inserito il - 13/05/2004 : 15:24:57 quote:
La seconda parte dell’opera di Tarantino è in realtà un film autonomo, meno frenetico e più meditativo del Volume 1. La sposa vendicatrice riesce a trovare gli ultimi assassini della sua famiglia, rischia di essere sepolta viva ma compie sino in fondo la sua missione, pur in presenza di una sorpresa finale. Il citazionismo sfrenato, i cartoni animati e gli eccessi di kung-fu lasciano il posto a dialoghi più profondi e a ritmi più calmi. Nel complesso, il film mi è parso molto divertente.
Sono praticamente d'accordo su tutto, ma...non so se sarai d'accordo con me quando dico che Kill Bill nel complesso mi e' parso un film mooolto inferiore a Le iene e Pulp fiction che comunque so non essere tra i tuoi preferiti. Ammetto che sia fastidioso cominciare una critica ai film di Tarantino confrontandoli da subito con le sue precedenti -eccelse- opere, ma quest'ultimo vira troppo sul commerciale specie nel "volume 1". Il regista sostiene di averci lavorato sei anni, ma la prima parte non ha un'ombra di sceneggiatura(!) e l'accozzaglia di combattimenti non e' altro che una copia della copia della copia (l'origine penso sia da rintracciare in The Killers e nel cinema di Hong Kong degli anni '70-80, ma solo per menzionare alcuni titoli di qualche anno fa mi vengono in mente La tigre e il dragone e The Matrix opere che avevano gia' ampiamente attinto da tali fonti).
In sintesi scopriamo che a Tarantino piace: 1) citare, mescolare (sia generi che arti diverse, se pensiamo al cartone o al fumetto) crogiolandosi nel suo geniale taglia e cuci come se di patchwork si trattasse. 2) mettere in evidenza il grottesco che esiste nella natura umana e nelle storie degli uomini.
Ora, se il punto "1" si riflette nel discreto valore estetico presente tanto nel "volume 1" (il combattimento come danza, il cartone animato, il duello finale sotto la neve) quanto nel "volume 2" (alternanza di riprese diverse; sequenze intere, ad es. quella col maestro Pai, girata -credo ma potrei sbagliarmi- in assenza di luci artificiali come nei serial di produzione giapponese), il punto "2" suppongo sia un po' quello che dovrebbe dare la marcia in piu' al film. Come dire: che Tarantino fosse tecnicamente molto preparato lo sapevamo gia' e non vogliamo metterlo in discussione, tuttavia ci piacerebbe anche scovare la radice del film, individuarne il suo contenuto che vada al di la' dell'esercizio estetico* che, ribadisco, seppure di ottima fattura non e' di certo originale. Quindi torniamo al grottesco che essenzialmente costituisce il vero pregio del Vol.2 oltre che il leitmotiv di un film come Pulp fiction dove, lo ricordo, il boss Marcellus veniva bellamente sodomizzato da due deficienti, la sua tanto sveglia compagna Mia scambiava l'eroina per coca e il buon Travolta giaceva ucciso sul water durante una veglia di guardia ad un appartamento abbandonato ecc ecc. Cosi' anche in Kill Bill il grottesco si riflette nella tendenza alla smitizzazione di ogni forma di epica umana: nessun guerriero e' invincibile, nessun uomo e' sempre piu' forte, astuto o capace di un altro, si combatte-si uccide-si muore sempre con una punta di ironia; ma il cosiddetto anello debole dell'opera di Tarantino consiste, secondo me, nella dimensione meccanica che assume la presenza di questo schema nei diversi capitoli del film. Se considero, poi, che non si tratta di uno schema originale, bensi' di un'idea che ha capostipiti illustri quali Hakira Kurosawa e Sergio Leone e altri innumerevoli eredi nel cinema moderno (oltre al geniale Tarantino meritano di essere ricordati l'eclettico Jim Jarmusch e "Beat" Takeshi Kitano, i quali si sono abbeverati a queste fonti lasciandoci tracce ben piu' lodevoli di questo KB), allora un sottile senso di insoddisfazione non posso nasconderlo. Secondo voi chiedo troppo al ragazzaccio di hollywood se pretendo un film che non sia solo una noiosa sequela di combattimenti di kung fu e katane dall'esito scontato, ma qualcosa di quella che Biuso definisce EPICA del cinema? Ma forse ho ecceduto troppo nella critica del Vol.1 e poco nelle cose buone che questo Vol.2 ogni tanto mette a segno**.
* Alberto so che non sarai d'accordo con me su questo argomento, ma su una cosa converrai: quando parliamo di un'opera filmica di grande valore estetico e posso far riferimento al sontuoso Barry Lindon o ad altre opere del buon Greenaway, certamente siamo ben lontani dal Vol.1 di Kill Bill! :-)
** per quel po' che ti conosco in fatto di gusti cinematografici penso che diversi spunti di questo Vol.2 ti siano piaciuti, scommetterei su questi e dimmi se c'ho preso:
SPOILER ovvero non leggete se non avete visto . . . . . . . . . . . . . . . 1) il discorso finale di Bill: siamo quello che siamo ossia "un killer e' un killer" e il paragone con Superman-Clark Kent con annessi e connessi...le domande di Bill sull'ebrezza di ogni uccisione per arrivare all'agognata meta/il paragone del pesciolino trucidato da BiBi come dimostrazione di "non innocenza" (se cosi' si puo' definire) dell'essere umano anche il piu' indifeso 2) l'ironia della messinscena delle prove di matrimonio a El Paso e quella del Maestro Pai durante l'addestramento di Beatrix o dell'occhio cavato a Elle :-P 3) la conclusione da film western dove la valenza simbolica di ogni combattimento e' ben piu' importante del suo risultato (morire o vivere), sicche' due nemici possono sedersi allo stesso tavolo discutere col siero della verita' per ore, chiarirsi-sospendere il tempo e poi tornare a regolare i conti in pace con le loro coscienze...
ciao g.
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