V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Biuso |
Inserito il - 29/05/2005 : 12:40:55 Sandro è un ragazzino adottato da una famiglia di industriali bresciani benestanti. È amatissimo dai suoi genitori. Insieme al padre fa un viaggio in barca a vela, durante il quale cade in mare e morirebbe se un barcone di clandestini non lo prendesse con sé. Dopo questa drammatica esperienza di iniziazione alla vita, al rientro in Italia Sandro è ormai un adulto, che cerca di fare tutto ciò che può per i suoi più sfortunati compagni clandestini.
Il film di Marco Tullio Giordana affronta un tema duro con un equilibrio privo di retorica e di sentimentalismi. Qualche sequenza (come quella di Sandro in mare) è un po’ troppo lunga ma nel complesso la narrazione scorre efficace. Molto bello –nel suo silenzio tenero e desolato- il finale.
agb Sono figlio della Terra e del Cielo stellato (Lamina orfica di Hipponion)
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utente non registrato |
Inserito il - 30/05/2005 : 11:17:59 A mio parere in alcuni punti la narrazione mi è sembrata un po' fuori dalle righe, come nel caso dei due "traghettatori", ma alla fine mi affascina perché rimane incollato avidamente all'assoluta realtà. Persino il finale che nonostante crei un'atmosfera irreale con quella lunga ricerca di Alina da parte di Sandro all'interno dell' edificio abbandonato, rimane ugualmente attaccato alla tragica "verità" della cronaca. Quello che mi colpisce maggiormente è l'impatto che un esperienza del genere ha su un ragazzino dell'età di Sandro. Cioè.. se al posto di Sandro ci fosse stato un adulto, a mio personalissimo parere, avrebbe dato sicuramente un altro tipo d'impatto.
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