V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Biuso |
Inserito il - 27/02/2005 : 20:34:11 Irene è una giovane e dura imprenditrice, che con l’aiuto della zia (un vero squalo) raccoglie successi e ricchezza. Riesce, fra l’altro, a togliere ai parenti il vecchio palazzo di famiglia con l’intenzione di trasformarlo in una serie di piccoli appartamenti. In quel palazzo si trova la stanza della madre morta, una donna mai conosciuta da Irene e dalla vita enigmatica. L’incontro con una ragazzina assai originale, con le memorie profonde della vita, con i tanti emarginati che vivono nel cuore della città, trasforma a poco a poco questa giovane rampante in quella santa che sua madre era convinta di aver messo al mondo.
È un film rischioso (per il regista) ma intenso che corre sul limite fra psicologia, misticismo, critica sociale. Lo stile è sempre elegante e intessuto di citazioni (come una scena in cui si disegna una Pietà quasi michelangiolesca). La protagonista sembra ispirata alle donne estreme e ascetiche di Lars von Trier (Le onde del destino, Dogville). L’agnizione finale getta una luce soteriologica su tutto il film.
agb Sono figlio della Terra e del Cielo stellato (Lamina orfica di Hipponion)
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