V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
mario g |
Inserito il - 17/07/2008 : 14:41:31 'Cinema' o 'Mente'? Il film di Caro si pone davvero in mezzo alle 2 sezioni... http://www.posthuman.it/index.php?option=com_content&task=view&id=143&Itemid=1 a voi l'ardua sentenza... e la speculazione, ragazzi :-) il film è stimolante, in sala dal 25, affrettatevi, non durerà!
mario gazzola |
1 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
Biuso |
Inserito il - 31/07/2008 : 09:34:02 Marc Caro Dante 01 Francia, 2008 Con: Lambert Wilson (San Giorgio), Linh Dan Pham (Elisa), Dominique Pinon (Cesare), Yann Collette (Attila), Bruno Lochet (Bouddha), François Levantal (Lazzaro), Simona Maicanescu (Persefone) Gerald Laroche, (Caronte), Francois Hadji-Lazaro, (Moloch), Lotfi Yahya Jedidi (Raspoutine)
La stazione orbitale vicina al pianeta Dante ospita pochi detenuti e i loro guardiani. Vi arrivano una nuova biologa -che ha l'incarico di sperimentare delle dolorose e forse letali nanotecnologie sulle cavie umane- e un prigioniero che sembra stare male, che non parla ma che possiede potenti facoltà taumaturgiche, capace di resuscitare i morti e salvare la comunità dalla distruzione.
Il film è intessuto di simboli sin dal titolo, dai nomi dei personaggi, dall'unica parola pronunciata dal protagonista...Per chi abbia un minimo di conoscenza della storia delle religioni, è davvero un compendio di rivelazioni, di suggestioni, di immagini. La corrispondenza formale tra il piccolo delle molecole iniettate nei corpi e il grande della stazione orbitante -entrambi figura di una croce- conferma lo sfondo olistico dell'opera. È solo nel legame di ogni ente con ogni altro che si declina la salvezza. Per questo San Giorgio sa vedere nell'intimo dei corpi di tutti, prende dentro di sé il loro male e lo trasfigura in strutture di luce, che il film sa rendere in modo sobrio e insieme forte. Ha ragione, ancora una volta, Mario: un'opera difficile ed esoterica, certamente, e proprio per questo davvero coinvolgente.
agb «Io salgo dal mondo ctonio e discendo dal cielo stellato» (P.K. Dick)
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