V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Biuso |
Inserito il - 24/12/2007 : 09:38:01 Mike Newell L’amore ai tempi del colera Usa, 2007 Con: Javier Bardem (Florentino Ariza), Benjamin Bratt (Dr. Juvenal Urbino), Giovanna Mezzogiorno (Fermina Daza), Catalina Sandino Moreno (Hildebranda), John Leguizamo (Lorenzo Daza), Hector Elizondo (Don Leo)
La fedeltà cinquantennale di Florentino Ariza verso la sua «diosa coronada [dea incoronata]» Fermina Daza è certo paradossale, intrisa com’è di centinaia di conquiste. E tuttavia è una fedeltà autentica, una sorta di verginità del sentimento che nel possesso di altre donne trova un metodico rimedio alla malattia dell’innamoramento. Su questa verità Garcìa Márquez costruisce la storia di un amore oltre il tempo e gli spazi, ovvero di un desiderio durato esattamente «cincuenta y tres años, siete meses y once días con sus noches» (El amor en los tiempos del cólera, Editorial La Oveja Negra 1985, p. 473). Come nel più recente Memoria delle mie puttane tristi, «il principio» è quello «di una nuova vita a un’età in cui la maggior parte dei mortali è morta» (Mondadori, 2005, p. 11); la conferma che i poteri sessuali di un uomo dipendono «più dalle donne che da lui, e loro sanno il come e il perché quando vogliono» (p. 17), costituisce una vera e propria «glorificazione della vecchiaia» (p. 15).
Di questo mito, il film di Mike Newell conserva la trama, i colori, gli spazi fluviali di un Sudamerica che è la vita stessa. Intenso a tratti, piuttosto banale in altri, comunque gradevole.
agb «Piante e bestie recano i segni della salvezza come l'uomo quelli della perdizione» (Cioran)
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