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Inserito il - 20/09/2007 : 19:15:47 Cracking. Arte di rottura Milano – Fondazione Mazzotta Fino al 21 ottobre 2007
Animali esotici e domestici, bandiere, foto di stelle del cinema, intricate sculture rappresentanti “virus”, dipinti citazionisti…Altro che «arte di rottura», questa mostra è una divertente ma banale riproposizione della Pop Art. Oggetti –caratterizzati quasi tutti da serialità- che possono forse essere efficaci nelle installazioni in ambienti esterni (documentate da alcune foto) ma certo non dentro un museo. Nel Manifesto del gruppo, i sette artisti parlano ovviamente della necessità di rispettare «l’integrità della natura» (e chi non è d’accordo, ormai?) ma usano per le loro opere la plastica (riciclata, certo…), e cioè uno dei materiali in assoluto meno biodegradabili che ci siano. Lo sponsor, poi, è una casa automobilistica con il suo nuovo modello, per il quale i Cracking hanno anche disegnato una versione speciale.
Le opere più interessanti sono quelle di Marco Veronese, che –guarda caso- cita Vermeer. In tutte le sale della mostra sono presenti delle tartarughe di varie dimensioni. Ma quanto diversi sono il loro significato e la loro forma rispetto alle tartarughe che reggono il cosmo di Ivan Theimer. Quelle dei Cracking sono vecchie e passatiste pur nel loro coloratissimo pop, quelle di Theimer appaiono nuove perché capaci di attingere al senso sempre rinnovato del mito e del suo tempo eterno.
agb «Io, che in me sento sì esteso sentimento, vo' bene a tutte quante... ch'io son, per mia disgrazia, uom di buon cuore» (Don Juan Tenorio) |
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