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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
utente non registrato Inserito il - 18/06/2006 : 13:55:27
Al professore di filosofia
Domanda: è di certo il motore della conoscenza scientifica, serve a dare forma al flusso.
La mia domanda è: mi risponderà?

______
curiositas@virgilio.it
9   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
psiche Inserito il - 28/06/2006 : 10:26:59
L'UOMO E' UN "ANIMALE PAZZO"!

L'uomo!una parola,unsuono,che ci accompagna per tutta la vita e che seppur nella sua generalità ci dona un'identità, di fronte alla varietà degli esseri vivneti e non che occupano la Terra e (grazie alle osservazioni-scoperte extraplanetarie,aggiungerei)la Galassia.
un suono...si, che abbiamo sempre asssociato all'immagine di quell'essere che progredisce dalla scimmia e che ci dona l'immagine del Dio-Charitas.
ma siamo sicuri che sia oltre che una somiglianza d'immagine anche una somiglianza "interiore",in termini di definizione...
l'ignoranza dilaga!!!

a guardarlo dall'esterno quest'essere sembra avere delle "costanti":
l'istinto che ne sostiene la sopravvivenza di quel corpo "dotatoi di anima e di spirito", che gli altri esseri sembrano non avere.
per poter essere ESSERI SUPERIORI è necessario soddisfare i bisogni primordiali (fame,sete,riproduzione)che ci tengono coi piedi per terra.
nella razionalità, proprio in quella capacità,che lo distingue ed "eleva" rispetto agli altri animali stà la sua forza ma anche la sua rovina.
ciò che governa la vita,si sa,è l'equilibrio,ogni ordine naturale vive grazie a quest'ordine.
il segreto di Dio, della creazione stà in ciò adesso l'uomo è stato dotato di una capacità che permette di distinguersi da questo meccanismo alenante di rispetizione e abitudine per poter "pensare... oltre",assasgiare ma non possedere il presentimento dell'INFINITO: la MENTE è questa facoltà...

...continua...

utente non registrato Inserito il - 20/06/2006 : 21:38:05
aspetto..

nel frattempo scrivo a psiche che trovo grande il suo senso critico, sono certa che abbia interpretato il primo messaggio.
Pensavo di avere ucciso la forma "metaforica" della prima "domanda", a causa di quell'"intanto" all'inizio della risposta del professore che quindi auspicava un proseguimento.

aspetto..

______
curiositas@virgilio.it
psiche Inserito il - 20/06/2006 : 20:03:16
mi sono accorta d essere andata un pò fuori tema..ma ho letto tutto in gran velocità...

la filosofia a cui m riferivo è quella d matrix

scucate ancora

psiche Inserito il - 20/06/2006 : 19:58:42
vorrei soffermermi sull'argomento adesso ma non ne ho il tempo...adesso...
comunque vorrei dare 1 mio contributo...
io condivido pienamente la filosofia,se d questo,si può parlare...

oggigiorno siamo meno liberi di pensare rispetto alle epoche in cui ciò poteva apparire più tortuoso: siamo plasmati nella mente e nei bisogni del corpo,già alla nascita...
l'abitudine c rende schiavi...degli schemi mentali codoficati dalla società occidentale!

la cosa più grave e che noi crediamo di essere autonomi da ciò...ma in fondo, in fondo...non lo siamo affatto!

l'illusione di essere liberi ci rende ancora più schiavi!!!

che tristezza!!!

a volte mi chiedo se la razionalità ci permetta di essere liberi o sia una marcia in meno...rispetto agli altri animali...definiti in modo negativo "non razionali"!
almeno loro mantengono un equilibrio,pur essendo schiavi dell'istinto,laloro condotta non pregiudica la vita della terra!!!che i nostri progressi minacciano ad ogni passo...



vale Inserito il - 20/06/2006 : 09:17:23
la mia era semplice curiosità..grazie per la spiegazione. il tono cmq della tua ultima frase ha un che di sarcastico..o sbaglio?
Se fosse come penso, sarà sicuramente il Prof. a risponderti come si deve! ciao ciao


utente non registrato Inserito il - 19/06/2006 : 20:01:35
Hai decisamente ragione Vale, rileggo il mio messaggio.

Avrei voluto chiedere se l'Uomo esiste in quanto soggetto alla Sua memoria, la quale è "soggetta" a Lui.
se una memoria è un fotogramma-illusione perchè l'uomo si illuda di aver colto un fotogramma-verità, allora quello che vive con memoria, è identico alla memoria-illusione.
Ecco che comincio a vergognarmi, professore ,eimini il mio informe pastiche dal suo saggio forum.

______
curiositas@virgilio.it
vale Inserito il - 19/06/2006 : 15:53:28
scusa se non ci arrivo da sola: ma qual è il senso della domanda che hai posto al Prof?

utente non registrato Inserito il - 18/06/2006 : 21:19:24
Premetto che : percepire è la parola che identifica atto e cosa percepita e dunque “dare” e ricevere; "la conoscenza umana si fonda su di un processo interattivo mediante il quale l'uomo, in quanto sistema vivente assolutamente reale ed attivo e in quanto soggetto conoscente, si confronta con i dati di un altrettanto reale mondo circostante, che sono l'oggetto del suo conoscere" (K. Lorenz) e aggiungo che il “subject” è “subjectum” all’ “ame meme”.

E' ovvio che l'uomo tenda a percepire, ovvero comprendere con la mente, ciò il cui significato è immediatamente limitato da strumenti che sensibilmente usa (i sensi). Non è in grado di cogliere la realtà in maniera infinita perché usa dei mezzi; il non-mezzo leopardiano permetterebbe la non-ragionata e assoluta “raccolta” della realtà, infinita. L'infinito tendere alla conoscenza parte dal desiderio dell'uomo di pienezza intellettuale e di completezza, negato dal mezzo limitante perchè limitato.(per il principio speculare di oggetto=soggetto).

Ma in ciò sta l'illusione-motrice dell'uomo attivo:formalizzare il flusso in fotogrammi che è in grado di cogliere quindi guardando "attraverso le strette feritoie della sua caverna"(Blake), credendo così di cogliere il vero. Solo chi non ha esperienza di alcunché, o quasi, è in grado di comprendere la realtà e cioè di coglierla in un “sollus”.
<>.

Ciò di cui l’uomo può avere conoscenza attendibile è solo la memoria “reale” e cioè che riguarda “res” e non uomini, spazi e non estensioni.
Ciò di cui l’uomo-illuso pensa di poter avere conoscenza almeno attendibile è la memoria tutta della quale crede non esista una “percezione” errata, perchè è già riordinamento razionale, ovvero riconoscimento per lui inconfondibile di qualcosa che ha già “toccato”, e non è confuso o falso ciò che è “categoricamente” riconosciuto. Quindi l'uomo tende presuntuosamente ad attribuire verità ai soggetti morti delle sue antiche rappresentazioni, frutto di percezioni immediate e solo parzialmente irrazionali ( l’irrazionale schopenhaueriano che non smentisce l’ “illusione” che ho sopra scritto). Prendendo in considerazione la forza irrazionale che spinge l’uomo alla scelta della materia e all’interpretazione , direi che l’extrasoggettivo non esiste se non in funzione del soggetto:
Ts : Realtà = f(x) , x=soggetto.
e direi che anche la memoria ha una estensione illusoria in uno spazio irreale. Lo spazio è la mente e l’estensione oltre che essere di sicuro distorta personalmente è una creazione astratta dall’esperienza materiale che ne permise concretamente la percezione.
La mia conclusione è che poiché l'uomo esiste unicamente nell'atto di morire , come il Tempo nell'atto di continuamente annullarsi (S.Agostino), mentre muore allude silenziosamente all'ineffabile ; la mia domanda è :
Esisto, subjectum al mio pensai? (è attendibile la memoria?).

______
curiositas@virgilio.it
Biuso Inserito il - 18/06/2006 : 17:30:46
Intanto, ho spostato il suo intervento in una sezione più consona (rispetto a "cinema") al contenuto della sua domanda.

La risposta è: sì.

agb
«Nec ridere, nec lugere, neque detestari, sed intelligere»
(Spinoza)

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