V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
dval |
Inserito il - 16/05/2006 : 20:21:13 Non buttiamoci giù ha un'idea di base molto semplice, ma efficace. Quattro persone, appartenenti a diverse realtà sociali e con differenti percorsi di vita, si incontrano per caso sul tetto della "casa dei suicidi", per tutti lo scopo è quello di farla finita. Martin, ex conduttore televisivo rovinato da una notte d'amore con una quindicenne, Maureen, madre single di un figlio disabile, Jess, ragazzina sboccata e sbroccata e JJ, musicista americano fallito, danno il via ad una accesa discussione al termine della quale decidono di scendere tutti insieme dal tetto e posticipare il suicidio. Si forma così uno strano gruppetto (una band per dirla alla JJ) che si ritrova ad affrontare, volente o nolente, una vita in comune. Da qui in poi non racconto più nulla per non rovinarvi la lettura e passo ad alcune considerazioni. La storia è narrata in prima persona a turno dai quattro aspiranti suicidi; la trovata è interessante dato che permette al lettore di avere una visione completa degli avvenimenti e di comprendere bene la psicologia dei protagonisti. Devo però aggiungere che nonostante questo espediente non è che Hornby riesca a caratterizzare in maniera così convincente JJ e compagni, inoltre questo modo di narrare spezzettato alla lunga risulta noioso dato che rompe di continuo il ritmo della lettura. Le riflessioni dei quattro sul suicidio, sulla morte e sulla vita in genere non sono particolarmente profonde od originali, al massimo posso ammettere che, qua e là, vengono espresse in maniera non convenzionale, ma nulla più.
Quis custodiet ipsos custodes? (Giovenale)
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