V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Biuso |
Inserito il - 27/10/2005 : 13:37:43 Come ha ben dimostrato Lucio Russo nel suo La rivoluzione dimenticata (Feltrinelli, 1998), fu il III secolo a.C. l’epoca in cui nacque il metodo scientifico al quale ancora oggi dobbiamo la molteplicità dei saperi e lo sviluppo tecnologico. La razionalità euclidea, il suo sviluppo e l’utilizzazione da parte di Archimede sono solo i vertici di un rigoglio scientifico su base matematica e di un altissimo livello tecnologico che toccò tutti i campi del sapere –dall’astronomia alla medicina, dalla logica all’ingegneria, dalla fisica alla chimica- tanto che la stessa celebrata rivoluzione scientifica dell’età moderna si fondò per intero su quanto era rimasto –e non fu molto- dei testi ellenistici. Insomma, «la dipendenza di Copernico da Aristarco era del tutto evidente ai contemporanei», gli “avveniristici” disegni di Leonardo sono perlopiù copie dei congegni di Erone, «in Galileo l’obiettivo di recuperare la scienza ellenistica è del tutto chiaro ed esplicito» e sotto il nome di Newton si raccolgono tesi tanto rivoluzionarie quanto direttamente dipendenti dalla scienza ellenistica, compreso il rapporto –già chiaramente presente in Ipparco- fra gravitazione, massa e quadrato delle distanze. Non è pertanto corretto parlare –come di solito benevolmente si fa- di prefigurazioni della modernità da parte di isolati e geniali scienziati ellenistici; si tratta invece di profonde e dirette influenze dell’intera cultura ellenistica sulla nascita –che fu quindi in gran parte una riscoperta- della metodologia scientifica moderna.
La mostra molto bella e intrigante ospitata dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli -dal titolo, appunto, Eureka!- documenta efficacemente tutto questo attraverso una serie di manufatti, dipinti, sculture, video, ricostruzioni che fanno letteralmente toccare con mano “il genio degli antichi”. L’Atlante farnese mostra il Titano che porta sulle proprie spalle una volta celeste estremamente accurata, la cosiddetta «vite di Archimede» consente di sollevare l’acqua verso l’alto, il meccanismo scoperto ad Anticitera compone e prevede i complessi moti dei pianeti e del Sole…e poi una miriade di oggetti: strumenti musicali, automi semoventi (robot!), busti di filosofi e scienziati, ricostruzioni architettoniche come quella del Faro di Alessandria, volumi e carte geografiche di tutti i generi. Un vero piacere per chi è curioso della vita e del sapere. La mostra rimarrà aperta fino al 9 gennaio 2006.
agb
«Vorrei togliere al mondo il suo carattere straziante» (Nietzsche)
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