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 L’amore di Doisneau e le doppie visioni dell’Itali

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Biuso Inserito il - 04/09/2005 : 17:41:12
Due mostre fotografiche estremamente interessanti nello stesso spazio espositivo, il Palazzo Reale di Milano.

La prima è Robert Doisneau - «l’amore è…». Doisneau è il maggior rappresentante della corrente “umanistica” della fotografia e uno degli artisti che più ha contribuito al riconoscimento del valore culturale delle immagini fotografiche. La mostra presenta le sue immagini di una Parigi quotidiana, intima e sempre affascinante. In esposizione anche il suo celebre Bacio dell’Hôtel de Ville del 1950.



Questa foto è anche un piccolo falso.
Contrariamente a quanto si è pensato per decenni, infatti, lo scatto non fu spontaneo ma venne progettato da Doisneau. A rivelarlo qualche tempo fa è stata la donna della coppia.


La seconda rassegna Italia. Doppie visioni. è un’originale presentazione di dieci temi della vita italiana dagli anni Quaranta al presente, attraverso il duplice sguardo di un fotografo italiano e di uno straniero. I temi sono i seguenti:
«Scanno, paese dell’Abruzzo montanaro, nelle immagini di Henri Cartier-Bresson e poi di Mario Giacomelli; Luzzara e la contadina pianura padana, fotografata da Paul Strand e a venti anni di distanza, da Gianni Berengo Gardin; la crescita, disordinata o armonica, delle città nella Roma fotografata da William Klein e nella Milano di Mario Carrieri; Venezia nei colori sognati di Ernst Haas o nelle visioni notturne di Luca Campigotto; il Mito dell’antico nelle immagini di Herbert List e in quelle di Mimmo Jodice; gli anni Settanta dell’impegno nelle foto-denuncia dei Manicomi di Carla Cerati e poi del francese Raymond Depardon; il rito della Tonnara ripresa da Sebastião Salgado e da Giorgia Fiorio; i Vulcani di Antonio Biasiucci e di Roger Ressmeyer; le Passeggiate romane nelle foto di Joel Sternfeld e di Gabriele Basilico; infine, le Spiagge di Massimo Vitali e dell’inglese Martin Parr».
Gli stili e le tecniche sono le più diverse ma tutte contribuiscono a testimoniare la profondità storica del paesaggio naturale e antropologico del nostro Paese.

Doisneau sosteneva che la fotografia si pone l’impossibile compito di fermare il Tempo. Impossibile, è vero, ma qualche volta sembra proprio riuscirci.


agb
Sono figlio della Terra e del Cielo stellato
(Lamina orfica di Hipponion)

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