V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Biuso |
Inserito il - 31/05/2005 : 14:13:34 Intorno a un letto, la madre e i suoi tre figli maschi. È un letto di festa, è un letto di morte. Chi dei tre dovrà occuparlo? Che cosa farà la madre quando il figlio designato si adagerà? Prima sembrerà restituirlo alla vita e poi dormirà con lui come in una festa arcaica.
Vita mia di Emma Dante (al Teatro Musco di Catania dal 25 al 29 maggio, con la regia della stessa Autrice) è una delle messe in scena più colte e sconvolgenti alle quali abbia assistito negli ultimi anni. Il testo, lineare e potente, viene rappresentato con mezzi scenici semplicissimi ma perfetti.
I livelli di lettura possono essere plurimi e diversi: il grottesco; il dramma sociale; l’incesto; la pietà materna; la madre mediterranea; la Grande Madre dei miti più antichi e più universali. Ma l’azzardo –riuscito- è ancora più radicale: rappresentare in modo antropomorfico la Morte, la Morte stessa nel suo sguardo (quello di una bravissima Ersilia Lombardo), nella sua irrazionale necessità, nella sua furia ma anche nel suo amore, sì nel suo amore. Si assiste, quasi senza crederci, a un medievale e metafisico Trionfo della Morte che produce una catarsi profonda, intrisa di sapienza e di imprevedibile bellezza.
agb Sono figlio della Terra e del Cielo stellato (Lamina orfica di Hipponion)
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