V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Biuso |
Inserito il - 19/04/2005 : 23:38:33 Sono decisamente soddisfatto dell’elezione di Joseph Ratzinger a Romano Pontefice. Ecco le ragioni principali:
1) Ratzinger è uno dei cardinali più colti e con una preparazione filosofica di prim’ordine. Da giovane teologo diede un contributo non secondario ai lavori del Concilio Ecumenico Vaticano II.
2) È tedesco, viene cioè da uno dei popoli più complessi e più ricchi dell’Europa.
3) È un sincero reazionario, e in questo modo si chiarirà l’equivoco di una Chiesa romana in dialogo col mondo; la Chiesa si sente la guida di un’umanità perduta e solo in questa autoinvestitura trova il proprio senso.
4) Non è, però, troppo (un poco sì...) influenzato dai movimenti ecclesiali fondamentalisti (neocatecumenali, focolarini, Comunione e Liberazione), ai quali Giovanni Paolo II diede molto spazio, emarginando –ad esempio- i Gesuiti.
5) L’omelia pronunciata durante la messa che ha preceduto il conclave è il manifesto di un rifiuto pressoché globale della contemporaneità, e questo contribuirà all’allontanamento di molte persone dalla Chiesa romana.
6) Ha scelto uno dei nomi che auspicavo. Perché Benedetto XV fu un papa contrario alla Prima guerra mondiale, guerra che ha rappresentato il vero suicidio dell’Europa a favore in particolare degli Stati Uniti; perché fa riferimento al santo patrono del nostro continente, Benedetto da Norcia; perché è un nome antico; perché non ha continuato con i nomi degli ultimi due papi.
7) Ratzinger ha una pronuncia italiana assai particolare, proprio germanica, ma soprattutto ama il latino, la bellissima lingua della Roma pagana e non solo di quella cristiana.
8) È un uomo attento ai riti e alle forme. Il potere è soprattutto forma e quando manca la forma emergono i berlusconi e cioè gli individui più volgari.
9) Come diceva don Mariano Arena, «la Chiesa è tutta una bellezza» e credo che questo Papa ne rivaluterà il patrimonio.
10) Perché mi è simpatico.
agb Sono figlio della Terra e del Cielo stellato (Lamina orfica di Hipponion)
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5 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
alice |
Inserito il - 28/04/2005 : 16:24:08 quote:
Sono decisamente soddisfatto dell’elezione di Joseph Ratzinger a Romano Pontefice. Ecco le ragioni principali:
1) Ratzinger è uno dei cardinali più colti e con una preparazione filosofica di prim’ordine. Da giovane teologo diede un contributo non secondario ai lavori del Concilio Ecumenico Vaticano II.
2) È tedesco, viene cioè da uno dei popoli più complessi e più ricchi dell’Europa.
3) È un sincero reazionario, e in questo modo si chiarirà l’equivoco di una Chiesa romana in dialogo col mondo; la Chiesa si sente la guida di un’umanità perduta e solo in questa autoinvestitura trova il proprio senso.
4) Non è, però, troppo (un poco sì...) influenzato dai movimenti ecclesiali fondamentalisti (neocatecumenali, focolarini, Comunione e Liberazione), ai quali Giovanni Paolo II diede molto spazio, emarginando –ad esempio- i Gesuiti.
5) L’omelia pronunciata durante la messa che ha preceduto il conclave è il manifesto di un rifiuto pressoché globale della contemporaneità, e questo contribuirà all’allontanamento di molte persone dalla Chiesa romana.
6) Ha scelto uno dei nomi che auspicavo. Perché Benedetto XV fu un papa contrario alla Prima guerra mondiale, guerra che ha rappresentato il vero suicidio dell’Europa a favore in particolare degli Stati Uniti; perché fa riferimento al santo patrono del nostro continente, Benedetto da Norcia; perché è un nome antico; perché non ha continuato con i nomi degli ultimi due papi.
7) Ratzinger ha una pronuncia italiana assai particolare, proprio germanica, ma soprattutto ama il latino, la bellissima lingua della Roma pagana e non solo di quella cristiana.
8) È un uomo attento ai riti e alle forme. Il potere è soprattutto forma e quando manca la forma emergono i berlusconi e cioè gli individui più volgari.
9) Come diceva don Mariano Arena, «la Chiesa è tutta una bellezza» e credo che questo Papa ne rivaluterà il patrimonio.
10) Perché mi è simpatico.
Inutile dire che condivido quasi tutti i punti, in particolare il candore del terzo punto che mi ha fatto sorridere e parzialmente il anche il quarto, anche se i gesuiti non suscitano molto il mio gradimento. E mi piacciono tanto gli interventi del grillo parlante. Bello tornare a respirare questo clima di pace
L' essenza della Bruttura si trova nella faccia della gente. |
grillo_pensante |
Inserito il - 25/04/2005 : 08:59:23 Finalmente? Si, speriamo. Poichè esiste una vasta collezione di cose molto serie a cui pensare. E sarà bene che i giornalisti rientrino velocemente nell'importante ruolo che che dovrebbero assolvere. Invece di stare inchiodati come falene su un solo e unico argomento 24 ore su 24. La veste più o meno lunga, il colore delle scarpe, le banalità più piatte presenti nei discorsi di saluto...possibile che non esista altro? Non si veda altro e si studi e si confronti un uomo all'altro per un gesto o per una inflessione vocale? Quando il dito indica la luna...
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Biuso |
Inserito il - 24/04/2005 : 14:12:40 Su la Repubblica F. Ceccarelli ha scritto un articolo dal titolo La distanza di papa Ratzinger che rifiuta la tirannia dei media. Ne riporto qualche brano. Chi voglia leggere l’intero testo può cliccare sul link. Da parte mia una sola parola: Finalmente...
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Non è semplice far recitare il Padre nostro a qualche migliaio di giornalisti, la maggior parte dei quali in servizio. Ecco: Benedetto XVI ci è riuscito. Quindi ha brevemente salutato e senza curarsi delle futilità che in genere appassionano quel particolarissimo tipo di platee - la veste troppo corta, per dire, da cui fuoriuscivano vistose scarpe color rosso - papa Ratzinger ha preso la porta, come si dice anche della Sala Nervi, e se n'è andato. Fine dell'udienza.
Invano i giornalisti, gli operatori, i fotografi, i loro parenti, oltre a diversi gruppi di giovani acclamanti, insomma tutti hanno sperato che il papa si avvicinasse. Niente. E sta pure in questo, per certi versi, la novità pontificale: nel suo deciso sottrarsi al bagno mediatico, al tele-scrutinio accalorato, alla sovraeposizione visiva e sonora. Fino al punto di chiedersi se dopo aver detto basta alla "dittatura del relativismo", Benedetto XVI non abbia deciso di imporre uno stop anche alla tirannia del giornalismo. Comunque lui se l'è imposto.
Nell'Aula "Paolo VI" c'erano i combattenti e reduci della grande campagna papale della primavera 2005. Umanità variegata e cosmopolita in pausa quasi piacevole. Vai a sapere com'era la nata la voce che il nuovo papa avrebbe tenuto una vera conferenza stampa, la prima nella storia della Santa Sede. Ma quale! In realtà l'udienza di ieri ha ripristinato le distanze tra la figura del pontefice e i media.
E' un fatto, un ristabilimento, una restaurazione anche di spazi fisici, movimenti, percorsi, contatti, pressione, calore. Papa Ratzinger doveva arrivare dal fondo, percorrendo il lungo corridoio centrale, attorno alle cui balaustre divisorie si erano assiepati grappoli di persone pronte a parlargli, scattargli foto, magari anche toccarlo. E invece, con teutonica precisione, alle 11 in punto egli è spuntato da una porticina sul davanti, in condizione di pregiudiziale inavvicinabilità.
La stessa disposizione scenica dell'udienza si conformava a questo stile di remota solennità che pure, a giudicare dagli applausi, è stato apprezzata, e non solo dagli operatori dell'informazione. Fatto sta che Benedetto XVI appariva, solo, al centro del centro del vuoto proscenio seduto su una specie di trono. Ai suoi lati, ma assai lontani, due prelati; ancora più in là, sulla destra, un gruppo di cardinali; quindi all'estremo le guardie svizzere con l'alabarda. In altre parole, sembrava un quadro settecentesco, o lo sfondo per una rappresentazione teatrale di sobria freddezza e rarefatta spettacolarità.
Ieri si è pure capito che il papa ha ricominciato a parlare ex cathedra: nel senso autentico dell'espressione. E' stato il suo un saluto breve e anche garbato, giusto nei toni e perfino umano; la parte sul ruolo dei mass media nella società contemporanea era all'altezza della serietà che di norma si attribuisce alle riflessioni ratzingeriane.
(…)
E' difficile stabilire se tutto questo risponda a una regia. O se invece, com'è più probabile dati i tempi in cui il tutto è stato organizzato, sia semplicemente un frutto di spontaneità. Comunque segna una netta differenza con il passato. E può aver successo, ieri ce lo ha avuto, magari generando contraccolpi mediatici che è troppo presto anche solo da immaginare.
Vero anche che papa Wojtyla, il più grande improvvisatore della storia contemporanea, non solo resta inarrivabile, ma nel corso di 27 anni ha anche "viziato" gli operatori della comunicazione fornendogli continue sorprese e materiale pregiatissimo. Non a caso era stato attore, drammaturgo, regista, poeta; e forse anche un po' giornalista.
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agb Sono figlio della Terra e del Cielo stellato (Lamina orfica di Hipponion)
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grillo_pensante |
Inserito il - 22/04/2005 : 22:33:37 Il papa è un'invenzione umana. Roba da uomini, tuuti gli altri animali, diversi dagli uomini, se ne fregano del papa. La Natura non ha previsto per noi "guide" diverse da quelle che ci suggerische il nostro individuale cervello. Con queste nostre norme, molto rozze e primitive, siamo al riparo almeno dalle guerre. Nessun papa ci convincerà mai a fare guerre sante fra grilli. Nè ci imporrà mai di abbandonare la nostra difesa quando è necessario difendersi. Credo che noi animali, non avendo papi di alcun genere, abbiamo più libertà degli uomini. Che sono certamente più intelligenti di noi animali, tanto intelligenti da accettare di essere privati delle loro libertà e vivere contenti.
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Don_Carlos |
Inserito il - 22/04/2005 : 00:39:40
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