V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Biuso |
Inserito il - 03/04/2005 : 16:42:54 Poco prima della morte, Mario Luzi aveva dettato questi versi che a me sembrano fra i suoi più intensi.
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Il termine, la vetta di quella scoscesa serpentina ecco, si approssimava, ormai era vicina, ne davano un chiaro avvertimento i magri rimasugli di una tappa pellegrina su alla celestiale cima.
Poco sopra alla vista che spazio si sarebbe aperto dal culmine raggiunto... immaginarlo già era beatitudine concessa più che al suo desiderio al suo tormento. Sì, l' immensità, la luce ma quiete vera ci sarebbe stata? Lì avrebbe la sua impresa avuto il luminoso assolvimento da se stessa nella trasparente spera o nasceva una nuova impossibile scalata... Questo temeva, questo desiderava
(1 marzo 2005) =========================
agb Sono figlio della Terra e del Cielo stellato (Lamina orfica di Hipponion)
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2 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
utente non registrato |
Inserito il - 19/09/2005 : 18:41:48 io veramente sapevo che gli ultimi versi fossero stati: ghl ghl grr ghl...................
______ xxx@xxx.com |
grillo_pensante |
Inserito il - 11/04/2005 : 09:28:14 Qui davvero sarei grato di avere lumi. Non tanto sulla poesia cosiddetta "ermetica", sul poetare ermetico mi sono convinto che non servono dicussioni. Il fondatore italiano dell'ermetismo ricordo che è finito in manicomio. Dopo essersela presa con Papini e altri poeti noti conteporanei perchè non lo volevano intorno. Gran parte della poesia in tutti i tempi è sempre stata ermetica (non era ermetica Saffo?). Se faccio un copia/incolla con strofe di poeti minori, presi a piacere ed edito, divento immediatamente un seguace di Luzi e vengo celebrato da esperti inconsapevoli. Così come per gioco si fanno sgorbi ( con la sgorbia, letteralmente) si buttano in arno e ci si beffa allegramente dei più colti. Scusate, ma il mio essere assolutamente animale mi condiziona, non riesco ad essere imaginifico, anche se lo volessi. Resto burino. Vengo al punto. Ho letto il lascito. Che freme di autentica emozione per l'ignoto prossimo. Dovessi essere forzato a permeare l'ermetismo degli ultimi interrogativi, direi che si tratta di una persona credente, che pensa possa esistere un aldi là, e teme di andare al Purgatorio. Con conseguente risalita ardua e serpeggiante... Può essere così? Oppure son cose dette tanto per dire...a noi che restiamo,
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