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 Pasolini contemporaneo

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Biuso Inserito il - 20/07/2008 : 09:14:41
«La maschera è caduta. Quanto Pasolini venti anni fa intravedeva è la realtà grottesca e feroce del presente. Egli disegnava fin nei particolari quello che siamo diventati. Forse fu il solo a intuire, prima, e a capire con amara lucidità, poi, il significato dei cambiamenti economici e antropologici che avvenivano».

È uno dei passaggi di un ampio articolo che finalmente ho potuto dedicare a uno degli intellettuali italiani più lucidi e coraggiosi. Il testo è stato pubblicato sul bimestrale Diorama letterario, nel numero 289 (maggio-giugno 2008). La Rivista, una delle pochissime voci non conformiste del nostro Paese, si può trovare nelle librerie del circuito Feltrinelli o per abbonamento al sito www.diorama.it (purtroppo non aggiornato...).



agb
«Io salgo dal mondo ctonio e discendo dal cielo stellato» (P.K. Dick)
2   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Biuso Inserito il - 26/07/2008 : 20:33:50
Cara isula,
ciò che dice è vero e profondo. Pasolini è uno di quegli uomini -e non solo intellettuali o artisti- la cui esistenza rende più leggera la nostra. Le sue opere, in particolare gli appassionati interventi sull'attualità di allora e...di adesso, ci danno la certezza che è possibile capire, nonostante il conformismo, la corruzione, le viltà che ammorbano la vita sociale in Italia.

Proprio per questo egli non è morto. Fino a che delle menti e dei cuori saranno illuminati dalle sue parole, Pasolini sarà vivo. Perché questa è la vita vera, quella che va al di là del tempo che è dato al singolo e si amplia, invece, alla comunità della quale ciascuno è un frammento.
Stia tranquilla, dunque, il Poeta di Casarsa è tra noi.


agb
«Io salgo dal mondo ctonio e discendo dal cielo stellato» (P.K. Dick)
i s u l a Inserito il - 25/07/2008 : 09:26:15
Noi giovani siamo sempre più brutti, la borghesia italiana continua ad essere la più ignorante d'Europa, la società dei consumi ha compiuto un tragico genocidio che nessun altro regime fascista, neanche il più ottimista, avrebbe potuto compiere. Un processo irreversibile avvenuto sotto gli occhi di tutti e che solo Pasolini, profeticamente, ci aveva raccontato molto tempo prima.
Sperando di poter leggere presto il suo saggio, prof. Biuso, mi chiedo se Pasolini sia ancora vivo o se stia, a poco a poco, morendo. Morendo sul serio, come muoiono gli uomini che non vengono più compresi. Me lo chiedo perchè tanti lo citano, lo venerano, lo proiettano nei cinema all'aperto, finisce pure sulla bocca dei grillini; ma quanto della sua spietata analisi viene veramente, e profondamente, compreso?
Me lo chiedo perchè ci penso spesso a Pier Paolo, come fosse un amico morto da cui ho imparato molte cose e a cui manca poter raccontare il seguito dei fatti.
Pasolini era una forza del Passato, un feto tra gli adulti con una disperata nostalgia per la perfetta solitudine del ventre materno. E credo sia ancora solo Pier Paolo. E lo siamo tutti di fronte alla morte della Storia, della meglio zoventù che la va soto terra ma per motivi ben diversi da quelli cantati dagli alpini.
E allora, ogni tanto, lo immagino girare la notte, il Poeta, a caccia di carusi alla Stazione centrale e sul passiatore. A colmare una disperata fame d'amore.
E non so perchè ma, pensandolo così, quasi quasi mi sento meno sola...

"ma come fate a portare via un parto della mia fantasia?" Jacob Due-Due

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