Biuso |
Inserito il - 22/03/2008 : 20:31:55 Joel Peter WITKIN - Jan SAUDEK Milano - PAC Padiglione d'Arte Contemporanea Fino al 27 aprile 2008
Presentare insieme Witkin e Saudek significa offrire l'occasione di immergersi nell'arte fotografica a due dei suoi massimi livelli, oggi. L'enorme perizia tecnica, la manipolazione assoluta della realtà, la costruzione prima di tutto mentale della scena, l'ironia che nell'uno arriva al culto della morte e nell'altro alla pseudo nostalgia per il simbolismo, lo sguardo del tutto materico sull'umano e le sue forme, sono alcuni degli elementi che li caratterizzano. E soprattutto ad accomunarli è la carne, perché tale è la corporeità strabordante dalle e nelle loro immagini.
Witkin fotografa cadaveri, transessuali, nani, creature mutilate...ma trasforma questi soggetti in una epifania dell'oltre, della eleganza che intesse di sé anche l'orrido. Ars moriendi rappresenta l'emblema di questo sguardo dentro la fine: una giovane donna nuda, bianchissima, bella, è distesa e ci guarda con la raffinata malinconia dell'inevitabile; accanto a lei e sotto di lei si trovano delle teste in avanzato stato di decomposizione che sembrano urlare dalle loro bocche aperte la vita. Un contrasto stridente, straniante, estremo ma che si ricompone in una enigmatica continuità.
Al bianco e nero di Witkin si accompagnano i colori del tutto costruiti di Saudek, come di vecchie foto ritoccate. E sembrano, infatti, immagini di altre epoche (l'artista data le proprie opere esattamente cento anni prima della loro creazione) dalla cui nudità pulsa un erotismo intrigante, caldo. molteplice, fatto di donne giovani e anziane, magre e obese, desiderabili e no ma tutte celebranti il fasto di una corporeità felice.
I due artisti fotografano, attraverso i corpi, il tempo.
agb ««Per lætitiam...intelligam passionem qua mens ad majorem perfectionem transit» (Spinoza, Ethica, III, XI, Scholium) |