V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
BeccaBenny |
Inserito il - 04/10/2004 : 21:48:24 Immaginate la scena: professoressa di filosofia vecchia che più vecchia non si può, vecchia che nessuno sa dire quanti anni abbia... Attacca dicendo "eh, la figura del sapiente non esiste più al giorno d'oggi, il sapiente che costituiva il punto di riferimento culturale e filosofico di tutti, colui che conosceva la complessità delle cose..." E immaginate me, che alzo sfacciatamente la mano, e con lieve impercettibile arroganza le rispondo "prof., ha mai pensato che la figura del sapiente oggi è stata sostituita dalla macchina, dall'intelligenza artificiale, dal computer insomma?" E ancora, immaginate la sua faccia sconvolta, gli occhioni blu aperti, perchè han colto la provocazione che è nelle mie parole, e si illuminano. E adesso immaginatevi la risposta. Voi, al posto suo, cosa mi avreste detto? Sono eccessiva, azzardata, esagerata? O realista? Ciao a tutti voi, filosofi. bacini b
"La cultura è complessità" Prof.ssa Medi Guerrera
"Se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi." (Il Gattopardo)
"Ma era tutta la vita ad essere colpevole, non questo o quel singolo fatto" (Il Gattopardo) |
7 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
Katherine |
Inserito il - 08/10/2004 : 21:54:00 quote:
La discussione si fa interessante, ma permettemi un'osservazione, forse un'inutile precisazione: i computer non fanni errori, e di conseguenza non possono averne consapevolezza e imparare da essi. Gli errori dei computer sono, in realtà, errori umani. Non convenite in questo?
Ehm...si...certo(credo di aver capito dove vorresti arrivare),se un programmatore si accorge che il programma da lui creato non funziona,successivamente ne creererà uno migliore,sì fin qui va bene,ma il computer non comprende di esser programmato erroneamente,e di conseguenza auto-migliorarsi...qui sta la differenza tra l'uomo e la macchina!
Chi vuol comprendere un testo deve essere pronto a lasciarsi dire qualcosa da esso. -Hans Georg Gadamer- |
utente non registrato |
Inserito il - 08/10/2004 : 11:18:13 Infatti una macchina non arriva a sbagliare perchè si blocca prima.......
______ nomail@tiscali.it |
Elgheb |
Inserito il - 08/10/2004 : 10:37:24 quote:
Miei cari per spiegare il tutto in modo semplice e meno accademico
non mi dire che ritiene la mia spiegazione accademica e poco semplice
"Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza" |
Elgheb |
Inserito il - 08/10/2004 : 10:35:56 La discussione si fa interessante, ma permettemi un'osservazione, forse un'inutile precisazione: i computer non fanni errori, e di conseguenza non possono averne consapevolezza e imparare da essi. Gli errori dei computer sono, in realtà, errori umani. Non convenite in questo?
"Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza" |
Katherine |
Inserito il - 07/10/2004 : 20:36:09 quote:
Miei cari per spiegare il tutto in modo semplice e meno accademico ,una "macchina "da me non può essere considerata sapiente per il semplice fatto che non ha ESPERIENZA poichè segue solo processi logico- matematici e non accetta gli errori, presentando così dei bugs e non arrivando a soluzioni e a risoluzioni non dettate dall'immissione di dati.Penso che un sapiente riconosca i propri sbagli e solo dopo una vita di sbagli e ed errori abbia acquistato una maturità interiore ed una conoscenza che gli ha permesso di superare il suo limite iniziale , a differenza della macchina che al massimo si blocca e si riavvia.
______ nomail@tiscali.it
Appunto,hai detto una cosa che mette ancora più in risalto la differenza macchina-uomo,l'essere umano sbaglia e dai propri errori può migliorarsi e comprendere la realtà che lo circonda(almeno in linea di principio dovrebbe esser così,anche se ho avuto a che fare con persone che pensavano e pensano di non sbagliare,ed incapaci di trarre dai propri errori questo aspetto positivo,credo che si dovrebbe programmare l'esser umano ad esser umano :-D ),invece un computer non ha comprensione dei propri errori e poi ha un programma installato e sulla base di questo agire,del resto non dovrebbe sbagliare(tranne che il suo programma è difettoso,a causa di colui che l'ha progettato).
Chi vuol comprendere un testo deve essere pronto a lasciarsi dire qualcosa da esso. -Hans Georg Gadamer- |
utente non registrato |
Inserito il - 07/10/2004 : 12:10:03 Miei cari per spiegare il tutto in modo semplice e meno accademico ,una "macchina "da me non può essere considerata sapiente per il semplice fatto che non ha ESPERIENZA poichè segue solo processi logico- matematici e non accetta gli errori, presentando così dei bugs e non arrivando a soluzioni e a risoluzioni non dettate dall'immissione di dati.Penso che un sapiente riconosca i propri sbagli e solo dopo una vita di sbagli e ed errori abbia acquistato una maturità interiore ed una conoscenza che gli ha permesso di superare il suo limite iniziale , a differenza della macchina che al massimo si blocca e si riavvia.
______ nomail@tiscali.it |
Elgheb |
Inserito il - 06/10/2004 : 16:36:21 Penso che la tua professoressa ti abbia inizialmente fulminato con lo sguardo e poi avrebbe argomentato che la tua obiezione fosse errata. Identificare la figura del saggio con l'intelligenza artificiale è, dunque, il tuo quesito. Beh, procedendo analitacamente, potremmo scomporre la domanda e capire quello che, a mio giudizio, è l'errore del tuo accostamento. Prova ad analizzare la parola saggio, che il De Mauro-Paravia riporta: chi possiede una vasta cultura, dottrina e conoscenze approfondite. Ora inveve, cara BeccaB, prova ad immaginare l'intelligenza artificiale, un pc, un grande computer che possiede una vasta cultura, dottrina e conoscenze approfondite. Non è difficile che tu sappia meglio di me che il pc non è che un elaboratore di informazioni, una macchina che interpreta simboli, senza conoscerne il significato. Un pc opportunamente "istruito", ovvero con delle opportune istruzioni, potrà leggere l'intera treccani da un cd-rom, trovarti tutte le informazioni su un evento storico, una scuola di pensiero, insomma potrà maneggiare tutte quelle nozioni che la rendono simile ad un'enciclopedia. Ora, come fa notare il buon Tommy D., se consideriamo questa abilità nel maneggiare queste informazioni, nell'elaborarle, come un "possedere cultura, dottrina e conoscenze approfondite", in questo caso sarebbe possibile essere in accordo con te, tralasciando tuttavia una cosa importante che, proprio tu, riporti nella tua firma: "la cultura è complessità". La cultura, la saggezza, per esistere, non solo necessitano di una intelligenza che la governa, l'elabora, ma anche un soggetto che la sappia interpretare, sappia dare un significato alla cozzaglia di nozioni possedute e soprattutto, le sappia trasmettere. Insomma il "sapere" può essere maneggiato da un computer, ma attenzione, non può essere posseduto. Come fa notare un professore lontano dalla tua città, una differenza intercorre tra noi esseri umani e le macchine pensanti: la pragmatica. Reputo che tale caratteristica potrebbe aiutare un pc ad avvicinarlo alla figura del saggio, anche se tuttavia rimango scettico a riguardo. Cosa ne pensi, cara BeccaB, di quello che ti ho detto?
"Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza" |
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